Nonostante la recente ondata di volatilità, i principali riferimenti a Wall Street sono scambiati vicino ai massimi storici mentre ci avviciniamo alla fine dell’anno, con l’indice S&P 500 che oscilla vicino al livello di 4.700.
Oggi abbiamo deciso di concentrarci su tre titoli non-tech che hanno mostrato guadagni significativi, battendo nettamente l’S&P 500 nel 2021.
1. Devon Energy
- Prezzo di apertura 1° gennaio: 15,57 dollari
- Prezzo di chiusura 7 dicembre: 45,11 dollari
- Guadagno sull’anno in corso: +189,7%
- Capitalizzazione di mercato: 30,5 miliardi di dollari
Devon Energy (NYSE:DVN), uno dei maggiori produttori indipendenti di greggio e gas da scisto negli USA, ha registrato un’ottima performance nel fiorente mondo dell’energia quest’anno.
La società di Oklahoma City, in Oklahoma, ha prosperato nel 2021, raccogliendo i frutti dei prezzi degli energetici alti e della ripresa della domanda globale. Sull’anno in corso, il titolo di Devon è quasi triplicato, schizzando di circa il 190% e battendo facilmente il rialzo del 25% dell’S&P 500, ed è diventato dunque uno dei titoli con la performance migliore dell’anno.
Il titolo di DVN, crollato del 37% nel 2020 per la pandemia di coronavirus, ha chiuso la seduta di martedì a 45,11 dollari, vicino al recente picco quinquennale di 45,56 dollari toccato il 24 novembre.
Ai livelli attuali, l’azienda energetica (che ha battuto anche altri grossi nomi del settore, come ExxonMobil (NYSE:XOM), Chevron (NYSE:CVX) e ConocoPhillips (NYSE:COP)) ha una market cap di 30,5 miliardi di dollari.
Devon possiede e gestisce asset di trivellazione chiave nei bacini di Delaware, Eagle Ford, Powder River, Anadarko, nonché la formazione di scisto STACK in Oklahoma. La società ha riportato incredibili utili del terzo trimestre il 2 novembre, grazie ai forti prezzi dell’energia ed all’aumento della domanda mondiale.
Il produttore di greggio e gas a basso costo ha reso noto di aver guadagnato 1,08 dollari ad azione, in netto miglioramento dalla perdita di 0,04 dollari ad azione nel difficile periodo comparabile dello scorso anno. I ricavi invece sono balzati di quasi il 225% su base annua a 3,47 miliardi di dollari.
2. Macy’s
- Prezzo di apertura 1° gennaio: 11,25 dollari
- Prezzo di chiusura 7 dicembre: 27,86 dollari
- Guadagno sull’anno in corso: +147,6%
- Capitalizzazione di mercato: 8,3 miliardi di dollari
Macy’s (NYSE:M) è stato uno dei maggiori successi della distribuzione quest’anno, traendo vantaggio dal ritorno alla normalità grazie ai vaccini, con i consumatori che sono tornati a frotte nei centri commerciali sulla scia della riduzione dei timori per il COVID.
Le azioni dell’iconica catena di negozi hanno battuto ampiamente l’indice S&P 500 nel 2021, schizzando di quasi il 148% quando mancano solo poche settimane alla fine dell’anno.
Il titolo di M, crollato di quasi il 34% nel 2020 con la pandemia che aveva costretto alla chiusura la maggior parte dei suoi punti vendita, ha chiuso a 27,86 dollari martedì, con una valutazione di 8,3 miliardi di dollari per la società con sede a New York City. Il titolo di recente ha raggiunto un picco di tre anni di 37,95 dollari, il 18 novembre.
In un segnale di quanto gli affari di Macy’s si siano ripresi dalla paura per il COVID-19, il distributore ha pubblicato report sugli utili che hanno battuto le stime di Wall Street su profitti e ricavi in ogni trimestre quest’anno, essendo riuscito a far tornare i vecchi clienti e a trovarne di nuovi.
Macy’s ha reso noto di aver aggiunto 4,4 milioni di nuovi clienti nel terzo trimestre, mentre la crescita delle vendite su base comparabile, che comprendono sia le vendite online che nei negozi aperti da almeno un anno, ha visto un balzo del 37,2% dallo scorso anno.
3. Nucor
- Prezzo di apertura 1° gennaio: 53,19 dollari
- Prezzo di chiusura 7 dicembre: 114,00 dollari
- Guadagno sull’anno in corso: +114,3%
- Capitalizzazione di mercato: 32,6 miliardi di dollari
Nucor (NYSE:NUE), uno dei maggiori produttori di acciaio negli Stati Uniti, ha segnato una delle migliori performance nel settore delle materie prime quest’anno, grazie alla potente combinazione dell’impennata dei prezzi dell’acciaio e dell’aumento della domanda di prodotti siderurgici.
Il titolo della società con sede a Charlotte, North Carolina, che possiede e gestisce 25 impianti siderurgici in tutto il paese, è schizzato del 114% sull’anno in corso, battendo facilmente i ritorni dell’S&P 500 nel 2021.
Il titolo di NUE, sceso del 5,5% nel 2020, ha chiuso a 114,00 dollari martedì sera, con una valutazione di 32,6 miliardi di dollari per la società. Il titolo ha raggiunto il massimo storico di 128,81 dollari il 13 agosto.
Il 21 ottobre, Nucor ha riportato il trimestre più redditizio della sua storia, quando ha pubblicato i risultati trimestrali. Il colosso dei materiali industriali ha tratto vantaggio dai forti fondamentali del mercato dell’acciaio e dal contesto della domanda favorevole.
La società ha reso noto che gli utili per azione sono schizzati di oltre il 1.000% dallo stesso trimestre di un anno fa, al massimo storico di 7,28 dollari, mentre i ricavi hanno segnato +110% su base annua al picco record di 10,31 miliardi di dollari.