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5 report sugli utili da seguire questa settimana: settore della distribuzione

Pubblicato 18.11.2019, 15:27
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

È cominciata la settimana del settore della distribuzione, la parte finale della raffica di report sugli utili che solitamente chiude la stagione. Una serie di grandi distributori sarà al centro della scena questa settimana e la maggior parte di essi è andata incredibilmente bene quest’anno. Il dettaglio più importante probabilmente sarà capire se questi fiori all’occhiello della distribuzione tradizionale riusciranno a continuare a dimostrare che l’idea che “la distribuzione è morta” è sbagliata.

Ulteriore bonus per chi presterà particolare attenzione: potrebbero esserci delle interessanti opportunità per gli investitori value.

Martedì 19 novembre

1. Home Depot: pubblicazione degli utili prima dell’apertura dei mercati

Home Depot è andato alla grande quest’anno. Sui 12 mesi precedenti, il mega distributore del fai da te ha superato del 20% la performance dell’indice S&P 500. Il titolo è al momento scambiato al massimo storico di 237 dollari.

HD Daily

HD Daily

Negli ultimi due anni, le vendite su base comparabile si sono avvicinate al 5%. Il dato è sceso ad appena il 3% lo scorso trimestre, preoccupando un po’ gli investitori, soprattutto alla luce delle prospettive sull’intero anno fiscale abbassate dalla compagnia. Si prevede ora che le vendite salgano del 2,3% quest’anno, decisamente meno del 5-7% che abbiamo visto negli anni precedenti.

Ciononostante, le macro-condizioni sembrano buone per Home Depot. I prezzi delle case stanno salendo e la spesa dei consumatori è forte. Si tratta di due indicatori importanti e positivi per la compagnia.

Tesi rialzista sul titolo: nel complesso, le vendite su base comparabile sono state più vicine al 5% che al 3%, alleviando parte dei timori degli investitori e dimostrando che la crescita lenta dello scorso trimestre è stata solo temporanea. Home Depot risente inoltre molto dei dazi introdotti nell’ambito dello scontro commerciale, perciò qualsiasi aggiornamento positivo sui prezzi del legname farà salire le azioni.

2. TJX Companies: pubblicazione degli utili prima dell’apertura dei mercati

Il distributore a basso costo TJX Companies (NYSE:TJX) è schizzato del 43% quest’anno. Ha superato del 12% l’indice NASDAQ 100. Il fatto che un distributore tradizionale abbia una performance superiore ai titoli tech è sempre degno di nota.

TJX Daily

L’attuale performance del titolo è dovuta principalmente al fatto che il suo crollo dello scorso anno, sulla scia del resto del mercato, era ingiustificato. La compagnia di Framingham, Massachusetts, ha riportato un aumento dei ricavi su 12 mesi (TTM) per più di 60 trimestri consecutivi. Si possono mettere in discussione quindici anni di crescita di fila?

Le vendite su base comparabile sono un punto focale. Nello scorso trimestre, sono crollate al 2%, rispetto al 5% del primo trimestre. La compagnia si aspetta un altro trimestre debole, con vendite comprese tra l’1 e il 2%. I profitti lordi sono rimasti stabili al 28% nonostante le vendite su base comparabile più basse. Di conseguenza, anche se questo trimestre sarà più debole del previsto, non c’è motivo di preoccuparsi. La direzione è competente e TJX ha ancora opportunità di espansione negli Stati Uniti ed all’estero.

Tesi rialzista sul titolo: le vendite su base comparabile finiranno al 2% o più se la compagnia pubblicherà previsioni aggiornate al rialzo per il periodo delle feste. Il quarto trimestre sarà cruciale per TJX. Un risultato che non siano vendite da record sarà una delusione. Le previsioni sul prossimo trimestre probabilmente faranno passare in secondo piano i risultati di questo trimestre, buoni o cattivi che siano.

Mercoledì 20 novembre

3. Target: pubblicazione prima dell’apertura dei mercati

Target (NYSE:TGT) ha eseguito due vincenti strategie di crescita nel corso dell’ultimo anno: ristrutturare i punti vendita per rendere migliore l’esperienza di acquisto ed allo stesso tempo concentrarsi sulla presenza online. Così facendo, il distributore è riuscito a continuare a crescere nonostante l’aumento della concorrenza.

TGT Weekly

TGT Weekly

Il dato chiave da seguire è quello che la compagnia chiama “Digital Channel Sales” (vendite sul canale digitale), un modo carino per dire e-commerce. Lo scorso trimestre, le vendite sul canale digitale sono aumentate del 34%, contribuendo dell’1,8% al dato complessivo di vendite su base comparabile del 3,4% riportato. Ed è straordinario, non da ultimo perché le vendite online rappresentano solo il 7,3% delle attività attuali di Target, il che significa che c’è ancora spazio di crescita.

A quanto pare, ne sta traendo ogni vantaggio. I margini operativi sono un altro indicatore importante che sta andando nella giusta direzione. Nello scorso trimestre, Target ha ampliato il margine operativo dal 6,4% al 7,2%, spinto soprattutto dalla riduzione dei costi di vendite e spese amministrative.

Tesi rialzista sul titolo: praticamente quello che abbiamo detto. Per quanto possa sembrare strano, l’e-commerce sta diventando una componente significativa della crescita di Target. La compagnia ha bisogno di continuare a perseguire la sua strategia online anche se amplierà gli affari su ulteriori altri fronti. Anche il miglioramento dei margini è un modo sicuro per far sì che le azioni continuino ad essere scambiate al massimo storico.

Giovedì 21 novembre

4. Macy’s: pubblicazione prima dell’apertura dei mercati

Mentre gli altri distributori si sono adattati al nuovo ordine mondiale, Macy’s (NYSE:M), sia il negozio che il titolo, sembra bloccato all’inizio degli anni Novanta.

M Monthly

A 16 dollari ad azione, il colosso della distribuzione è scambiato ad un prezzo visto per la prima volta nel 1996. La compagnia ha visto molti alti e bassi nel corso degli anni, ma il nuovo punto di prezzo al minimo di un decennio di 14 dollari, poco al di sotto della sua attuale (e in discesa) posizione, fa sorgere delle preoccupazioni.

Entrando nel terzo trimestre, Macy’s (per sua stessa ammissione) affronterà il dato sulle vendite comparabili più duro dell’anno. Le temperature fredde dello scorso ottobre sono state di gran beneficio per la compagnia di Cincinnati, Ohio, ma il clima non la salverà quest’anno. Nell’ultima conference call con gli analisti ad agosto, Macy’s ha quasi implorato gli investitori di perdonarla in anticipo per il terzo trimestre debole, ed ha promesso che compenserà il trimestre anemico con un trimestre delle feste più solido.

Tesi rialzista sul titolo: Macy’s è già scambiato al livello più basso di una decade. Di conseguenza, il rendimento del dividendo è di ben il 9,3%. Sembra anche essersi arresa su questo trimestre; ma forse sta solo giocando al ribasso con Wall Street in modo da sorprenderla al rialzo. Tuttavia, la gestione non si aspetta un quarto trimestre forte, perciò potremmo assistere ad un’impennata di sollievo all’inizio del 2020.

Venerdì 22 novembre

5. Foot Locker: pubblicazione prima dell’apertura dei mercati

Foot Locker (NYSE:FL) è stato uno dei nostri titoli di valore preferiti negli ultimi tre anni. Questo perché Wall Street sottovaluta continuamente il distributore di abbigliamento e calzature sportive.

OK, Foot Locker non è in ottima forma. Negli ultimi quattro trimestri, i ricavi sono aumentati due volte ma sono anche scesi per due volte. Ciononostante, la compagnia è tutt’altro che morta. Il fatto che Nike (NYSE:NKE) non venda più le sue scarpe su Amazon.com (NASDAQ:AMZN) è uno sviluppo positivo per Foot Locker. E il fatto che i consumatori non temano più che una recessione sia all’orizzonte è un altro vantaggio per la compagnia.

FL Weekly

Le vendite su base comparabile lo scorso trimestre sono state pari a -0,1%, ma sempre meglio del -0,8% registrato l’anno scorso nello stesso trimestre. E le vendite su base comparabile sono in realtà in rialzo dell’1,5% sull’anno finora, rispetto al disastroso tonfo del 2% del primo semestre del 2018.

Ogni volta che qualcosa va leggermente storto a Foot Locker, Wall Street tende a colpire pesantemente il suo titolo. I declini di Foot Locker sono un rischio che vale la pena considerare ma, quando il prezzo del titolo è abbastanza basso, c’è valore.

Tesi rialzista sul titolo: non si tratta tanto del fatto che Foot Locker riprenda una crescita forte, ma piuttosto che Wall Street abbia ancora una volta previsioni cupe per un distributore popolare che ha più volte dato prova di sapersi rimettere in piedi. Compagnie stagnanti prezzate come se fossero in fallimento sono obiettivi validi - e potenzialmente redditizi - per gli investitori value.

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