Stando all’ultimo rapporto IPC dal Sudafrica, nel mese di marzo c’è stato un rallentamento dell’inflazione. Dopo aver raggiunto il 7% a/a a febbraio – livello massimo da sette anni – a marzo l’IPC primario è sceso al 6,3% a/a, superando il 6,4% delle previsioni medie.
Questo miglioramento dell’indice sui prezzi al consumo rappresenta una boccata d’aria per la SARB, soprattutto perché la decisione, presa a marzo, di alzare il tasso d’interesse di riferimento di 25 punti base, portandolo al 7%, è passata di misura, infatti metà dei membri del CPM ha espresso la sua preoccupazione per gli effetti negativi sulle prospettive di crescita.
Pare che gli sforzi della SARB per abbassare l’inflazione verso la fascia obiettivo compresa fra il 3% e il 6% inizino ad essere ripagati; sarebbe comunque un po’ prematuro parlare già di una vittoria della banca contro l’inflazione, perché i prezzi dei generi alimentari sono ancora oggetto di forti pressioni al rialzo a causa di una grave siccità.
Prevediamo che la SARB riaffermerà la sua impostazione da falco sulla politica monetaria del paese, visto che non si può escludere una rinnovata debolezza del rand.
La coppia USD/ZAR è scesa leggermente dopo le buone notizie, calando marginalmente a 14,26. Rimaniamo prudenti rispetto a un ulteriore apprezzamento del rand, perché il rally del mese scorso è legato soprattutto al rally delle materie prime e all’indebolimento del dollaro; la situazione interna presenta invece miglioramenti marginali.