Chissà a quanti bambini sarà capitato di essere ‘minacciati’ dai propri genitori quanto si esagerava con i capricci, con l’avviso dell’arrivo dell’uomo ‘nero’, nascosto nell’armadio, nel caso in cui non si fossero dati una calmata.
In questi giorni i ‘bambini capricciosi’ sono stati donne e uomini adulti, lautamente pagati per sedere sui seggi del Parlamento e possibilmente risolvere i problemi degli italiani.
Abbiamo assistito ad un’apertura di una crisi politica quasi improvvisa e arrivata nel mezzo di una terza ondata di contagi da Covid 19 che invece avrebbe avuto bisogno di un governo forte, di una maggioranza coesa e possibilmente di un’opposizione costruttiva.
Invece, questi giorni hanno segnato la fine del secondo governo in tre anni, tra l’altro guidato dalla stessa persona ma da una diversa maggioranza, per poi tenere in vita l’ipotesi di un terzo governo dal 2018, ancora a guida Giuseppe Conte.
La passerella di politici e partiti nel corso delle consultazioni ha visto aggiungersi un tavolo delle trattative convocato per parlare di contenuti, ma è sembrato più un gioco delle parti tra chi aveva già deciso di divorziare.
Certo, un Recovery Plan realmente effettivo, un piano vaccini efficace per affrontare l’emergenza, la discussione sul Mes che andava affrontata perché in ballo ci sono diversi fondi da utilizzare, sono temi sui quali si sarebbe dovuto discutere e trovare un accordo nel corso di questi mesi, invece che in pochi giorni di trattative improvvisate.
Con i ‘bambini’ impegnati in litigi più che in un confronto, le voci su un possibile arrivo di un esterno, una persona fuori dal campo della politica, si diffondevano sempre più insistentemente, alla luce delle difficoltà ad arrivare un accordo, quasi come una ‘minaccia’. L’uomo nero, appunto.
Preso atto della situazione, il ‘genitore’ Sergio Mattarella ha così deciso di passare ai fatti e invece di minacciare soltanto l’arrivo dell’uomo ‘nero’, lo ha convocato questa mattina per conferirgli l’incarico.
Così, Mario Draghi ha accettato la nomina da parte del Presidente della Repubblica ‘con riserva’, formula politica che intende una difficoltà già attesa nel trovare una maggioranza in Parlamento.
A questo punto, la partita resta aperta e il rompicapo di difficile soluzione. La reazione dei ‘partiti bambini’ è stata subito violenta, accusando Draghi di essere stato indicato dai poteri forti e dalla finanza, magari anche sulla scia degli acquisti di oggi arrivati sul Ftse Mib e dall’abbassamento dello spread.
Una situazione che ricorda molto l’esperienza di Mario Monti quando fu chiamato ad intervenire davanti al blocco della politica nel 2011 e, anche in quel caso, l’arrivo di un esterno fu presentato da molti partiti come un’operazione dei poteri forti, della finanza e dell’Europa.
La politica, però, ha le sue regole, che molto spesso troppi politici fanno finta di non conoscere. La democrazia, soprattutto quella parlamentare come la nostra, non è il governo di un uomo solo al comando, ma è la somma delle decisioni che vengono prese in Parlamento, soprattutto dai partiti che sostengono gli esecutivi.
Troppo spesso abbiamo assistito ad una classe politica eccezionale a trovare scuse per non aver fatto il proprio dovere. L’Europa, l’euro, gli immigrati, e così via. Insomma, un nemico esterno sempre presente e molto più forte della volontà della ‘fenomenale’ classe politica italiana.
L’operato di un governo a guida Mario Draghi, qualora riesca a ottenere la maggioranza in Parlamento, sarà il frutto delle scelte dei partiti che lo sosteranno, e non il ‘lavoro’ oscuro di qualche forza mai specificata esattamente.
Questa volta, speriamo che dopo l’uscita dell’uomo nero dall’armadio, i bambini capricciosi riescano finalmente a prendersi le proprie responsabilità.