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Ambigui i dati australiani sul lavoro, GBP soggetta a elevata volatilità

Pubblicato 11.09.2014, 12:24
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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La variazione eclatante nell’occupazione australiana non ha convinto del tutto gli operatori, perché la sproporzione fra il numero di occupati a tempo pieno e parziale lascia senza risposta la questione delle prospettive del mercato del lavoro australiano. L’AUD/USD non è riuscito a mantenersi sopra la media mobile a 200 giorni, mentre l’EUR/AUD ha pareggiato le perdite, nonostante i rischi geopolitici in Ucraina e anche il rischio di propagazione della situazione scozzese. La coppia GBP/USD è stata quotata sui massimi di settimana, formando una “morning star” (lett. stella del mattino) sulla nostra schermata dei pattern a candela. Aumentano le volatilità per la GBP, perché la divisa è molto sensibile a notizie/sondaggi sul voto degli scozzesi.

La forza dell’AUD non soddisfa del tutto

Il complesso AUD pareggia i guadagni della notte, perché un’analisi più approfondita del rapporto occupazionale non soddisfa del tutto. I sorprendenti 121.000 nuovi posti di lavoro creati ad agosto sono da ricercare nel balzo storico delle occupazioni part-time, con 106,7K nuove unità, rispetto alle 14,3K degli impieghi a tempo pieno. Ciò significa che quasi il 90% di questi lavori sono solo a tempo parziale. Secondo l’ufficio di statistica, la ragione di questa proporzione dovrebbe risiedere nella variazione del gruppo oggetto del sondaggio: “il nuovo gruppo subentrato per rotazione ha fatto registrare una proporzione più elevata di persone impiegate a tempo parziale rispetto al gruppo che ha sostituito, e ha contribuito con 47.000 nuove unità all’incremento dell’occupazione part-time”. Nonostante le giustificazioni ufficiali, l’asimmetria insolita del quadro fornito suggerisce che il miglioramento dell’occupazione e dei tassi di partecipazione potrebbero rimanere temporanei, quindi le cifre sul mercato del lavoro di agosto sono difficili da interpretare.

Dopo aver compiuto un rally fino a 0,9218 a Sydney, la coppia AUD/USD ha ritracciato sotto la sua media mobile a 200 giorni (0,9183). Gli indicatori di trend e momentum rimangono nettamente ribassisti. Permangono solide offerte sopra 0,9200/10 (esercizio delle opzioni e 50% di Fibonacci sul calo da novembre 2013 a gennaio 2014). Si osserva un’area di supporto critico a 0,9000/0,9079 (esercizio delle opzioni/ 38,2% di Fibonacci). L’EUR/AUD testa la media mobile a 21 giorni (1,41381). La chiusura di ieri sotto quota 1,41500 fa sì che il trend rialzista sia incerto, anche se, stando all’analisi del MACD, una chiusura giornaliera sopra 1,40000 dovrebbe rafforzare il sentiment positivo.

L’AUD/NZD si è ripreso dopo che la RBNZ ha mantenuto invariato il tasso ufficiale di cassa al 3,50%, segnalando un’ulteriore pausa nel restringimento della politica monetaria. Gli operatori prevedono uno (o più) rialzi dalla RBNZ nella prima metà del 2015, ma l’impostazione prudente spinge la preferenza di breve termine a favore dell’AUD, come si evince dalla base incrociata a tre mesi. Considerate le sensibilità simili a UST e materie prime, saranno i fondamentali relativi della valute oceaniane a definire le prospettive di medio termine. In un’ottica di lungo termine, continuiamo a favorire il kiwi (NZD), perché la RBA dovrebbe mantenere i tassi agli attuali livelli accomodanti finché la situazione internazionale lo permetterà.

GBP/USD: formazione di una “morning star”

L’analisi dei pattern a candela giornalieri mostra la formazione di una morning star (data: 8-10 settembre). Il pattern è composto da tre candele (la prima con un esteso corpo negativo, la seconda con un corpo reale piccolo e la terza candela più alta del corpo della seconda e con un profondo ritracciamento nel corpo reale della prima candela). Questa formazione segnala un pattern d’inversione rialzista a breve termine. Il livello di certezza è tecnicamente forte, perché il pattern appare su livelli di prezzo bassi e la terza candela ritraccia pesantemente nel corpo della prima.

Sebbene siamo quasi sicuramente in presenza del pattern sopracitato, gli operatori ricordino che attualmente ciò che guida i prezzi del forex nel Regno Unito è il voto scozzese sull’indipendenza (18 settembre). Vista la scarsa prevedibilità, l’intero complesso GBP è molto sensibile a notizie/sondaggi sul referendum scozzese. La volatilità implicita a 1 mese per la coppia GBP/USD ha superato il 10% (massimo dalla fine del 2011), quindi è necessario considerare, e gestire di conseguenza (con stop loss, regole di entrata/uscita rigide) le posizioni in GBP. Noi abbiamo scelto di rimanere defilati per posizioni di lungo periodo e/o di una certa entità.

chart

The Risk Today

EUR/USD L’EUR/USD tenta la ripresa dal declino di ipervenduto. Finora la resistenza oraria a 1,2988 (massimo 05/09/2014) ha tenuto. Un'altra resistenza oraria può essere trovata a 1,3110 (minimo 02/09/2014). Un supporto orario si trova a 1,2860. A più lungo termine, l’EUR/USD è in una successione di massimi e minimi più bassi da maggio 2014. La violazione del supporto chiave a 1,3105 (minimo 06/09/2013) spiana la strada a un declino verso la forte zona di supporto compresa fra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012). Una resistenza chiave staziona a 1,3221 (massimo 28/08/2014).

GBP/USD La coppia GBP/USD punta al rimbalzo dal declino dell’ipervenduto.. Monitorate il test della resistenza oraria a 1,6233 (massimo 08/09/2014). Un'altra resistenza oraria può essere trovata a 1,6340 (massimo 05/09/2014), mentre una resistenza chiave si trova a 1,6497 (massimo 03/09/2014). Un supporto orario si trova a 1,6060. A più lungo termine i prezzi sono crollati dopo aver raggiunto massimi a 4 anni. La violazione del supporto chiave a 1,6220 conferma le pressioni di vendita persistenti e apre la strada a un ulteriore declino verso il forte supporto a 1,5855 (minimo 12/11/2013). Una resistenza chiave è attualmente pari a 1,6644.

USD/JPY L’USD/JPY continua a salire dopo la violazione della forte resistenza a 105,44 (si veda anche il ritracciamento a 61,8% e la linea di tendenza discendente a lungo termine). Supporti orari possono essere trovati a 106,04 e 105,71 (massimo 05/09/2014). Viene favorita un’impostazione rialzista di lungo periodo finché reggerà il supporto chiave a 100,76 (minimo 04/02/2014). La violazione rialzista esterna alla fase di consolidamento tra 100,76 (minimo 04/02/2014) e 103,02 favorisce una ripresa del trend rialzista di fondo. Viene favorito un test della forte resistenza a 110,66 (massimo 15/08/2008).

USD/CHF Ieri l’USD/CHF ha registrato nuovi massimi ieri e attualmente sta sfidando la resistenza a 0,9404 (ritracciamento al 61,8%). Supporti orari possono essere trovati a 0,9315 (minimo 09/09/2014) e a 0,9287 (minimo 05/09/2014). Una resistenza chiave si attesta a 0,9456. In un’ottica di più lungo termine la struttura tecnica prevede la fine della grande fase correttiva iniziata a luglio 2012. La violazione della forte resistenza a 0,9250 (massimo 07/11/2013) spiana la strada a un movimento verso la prossima solida resistenza a 0,9456 (massimo 06/09/2013). Ora si osserva un supporto chiave a 0,9104 (minimo 22/08/2014).

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