Segnali di rafforzamento del differenziale di rendimento (spread appunto) tra il titolo decennale tedesco e quello italiano grazie alla formazione di un doppio minimo a 233 punti che ha interrotto la discesa dopo i massimi visti lo scorso novembre a 330, in corrispondenza della trendline ribassista di lungo periodo.
La situazione rimane pertanto favorevole ad un allargamento dello spread in prima battuta verso 290 e successivamente al test della trendline attualmente transitante a 310/12 dove dovrebbe esaurirsi il rialzo.
Accelerazioni al di sopra 310 con la violazione della trendline consetiranno un marcato rialzo verso 390/400 identificando una situazione generale economica e politica interna molto complicata con la possibilità della formazione di un nuovo governo tecnico.
Discese al di sotto di 233 saranno un primo segnale di rientro della debolezza ma solo ritorni sotto 212 indicheranno che il peggio è alle spalle riportando lo spread sui valori visti prima delle scorse elezioni politiche in area 140/50.
Si ricorda che lo spread misura il grado di rischiosità di un paese e sull’Italia continua a pesare la possibilità, per quanto remota, di una uscita, volontaria o obbligata, dall’euro.