Questa settimana esamineremo gli eventi che ci accompagneranno fino alla fine dell'anno su tre asset: 1. Natural Gas; 2. Usd/Rub; 3.Usd/Try.
Nel 2022 ci si attende un moderato apprezzamento del dollaro rispetto alle valute del G10 e di alcune delle monete dei mercati emergenti. Questo costituisce un importante cambiamento rispetto alla visione che si nutriva da tempo su un super dollaro che sta trascinando l'economia mondiale. Il cambio di idee della Federal Reserve in merito all'inflazione, a quanto pare non più così transitoria, ha portato ad un rialzo dei rendimenti a breve ed a lungo termine negli Stati Uniti nonostante l’attesa di una crescita asincrona delle principali economie ed i flussi ridotti dei portafogli.
Le valute dei mercati emergenti tendono a sottoperformare quando i tassi d’interesse aumentano. Tuttavia, è ragionevole ritenere che siano meno vulnerabili rispetto al 2013 poiché i disavanzi aggregati delle partite correnti sono migliorati, quindi le economie emergenti sono meno esposte ai flussi dei capitali. Ciò limiterà l’esigenza di aumenti aggressivi dei tassi, che soffocherebbero la crescita. Le prospettive per le valute dei mercati emergenti sono comunque eterogenee. Brilleranno le valute dei Paesi le cui banche centrali aumentano proattivamente i tassi d’interesse. Ci attendiamo dunque un exploit del rublo, sulla scia di un carry nominale elevato e del supporto proveniente dall’ascesa dei prezzi del petrolio. Anche il real brasiliano beneficerà di un carry nominale elevato, per quanto controbilanciato dalla ripresa dell’inflazione nei primi mesi del 2022. Valute tra cui ZAR, MXN e TRY continueranno a perdere terreno a causa dell’inflazione sostenuta, degli investimenti sotto tono e della riluttanza delle banche centrali ad aumentare i tassi. Nel caso della lira turca, la banca sta tagliando i tassi, quindi la valuta si deprezzerà, mentre aumenterà l’inflazione indotta dai cambi.
Natural Gas
Il gas naturale è ancora in fase di consolidamento sotto i 3,9 dollari già da alcuni giorni ed il livello di prezzo attuale suggerisce una maggiore difficoltà a testare nel brevissimo termine i 4 dollari. Ad ogni modo, in caso di superamento di questo valore, il successivo livello di resistenza sarebbe rappresentato dall’area di prezzo di 4,2 dollari. Al ribasso, invece, il minimo mensile di 3,644 dollari non è particolarmente lontano e potrebbe essere raggiunto qualora il supporto attuale a 3,8 dollari dovesse venire meno. Altri supporti di breve termine possono essere fissati in area 3,5 e 3,3 dollari.
Gli indicatori tecnici vedono un RSI appena uscito dall'area di ipervenduto pronto a risalire, mentre il MACD sembra essere in ritardo non avendo ancora incrociato, è auspicabile che con l'inverno rigido la quotazione dovrebbe rialzarsi considerato il nuovo pacchetto di sanzioni economiche varato dal Senato Statunitense contro i gas dotti Russi NORD STREAM 2 e TURKSTREAM.
Il governo degli Stati Uniti continua il processo di implementazione delle sanzioni economiche relative a tutti quei soggetti stranieri che forniscono servizi o attività necessari o essenziali per il completamento ed il funzionamento dei gasdotti Nord Stream 2 e TurkStream.
Lo US Department of State ha reso noto nei giorni scorsi di aver aggiunto alla Specially Designated Nationals and Blocked Persons List (SDN List) la società cipriota Transadria Ltd e la nave di sua proprietà “Marlin” per il loro coinvolgimento nel completamento del progetto Nord Stream 2.
A questo si aggiunge l’ennesima iniziativa da parte del Congresso degli Stati Uniti volto ad inasprire le sanzioni già in essere. È stato infatti annunciato da alcuni Senatori l’introduzione di un emendamento al National Defense Authorization Act (NDAA, una legge sulla politica di difesa che il Congresso degli Stati Uniti approva ogni anno), che imporrebbe al Governo l’obbligo di sanzionare qualsiasi entità coinvolta nel progetto Nord Stream 2.
Ad oggi non è dato sapere se l’emendamento sarà approvato ma i continui e recenti sviluppi in Ucraina saranno il predittore per sapere se queste sanzioni entreranno in vigore con una ricaduta importante sulle quotazioni.
Il Rublo dopo un anno altalenante che l'ha portato nei mesi a cavallo tra aprile e maggio a scafire quota 78 è ritornato fino a quota 70 per poi risalire a quota 76.
Gli indicatori tecnici dicono che il trend è negativo e si è raggiunto un punto di svolta che ha fatto superare la media delle fasce di Bollinger per ben due sedute consecutive andando a fornire un'indicazione abbastanza precisa che il trend ascendente cominciato a metà ottobre sia esaurito. Per Natale potremmo vedere il Rublo scivolare sotto quota 72, tuttavia la resistenza appena sopra quota 71 è piuttosto difficile che venga infranta nel breve periodo. Ci si potrebbe aspettare con il nuovo anno una alternanza di salite e discese incanalate fra il supporto a quota 71 e la resistenza a quota 74.
La Lira Turca a causa della scellerata politica economica di Erdogan, una politica monetaria a tassi bassi, ha prodotto da ottobre con l'aumento dell'inflazione una completa svalutazione della valuta.
Se il regime non cambierà rotta alzando i tassi è difficile andare a definire un livello target a cui il cambio potrebbe arrivare, dopo un'esplosione iniziale della quotazione che ha portato la coppia ad un valore di quasi 14 sembra che ora i volumi siano calati, con un RSI stabile nell'area di ipercomprato ed il MACD in esaurimento del movimento rialzista si potrebbe avere un breve ritracciamento per dare vita ad un ulteriore allungo che potrebbe scalfire quota 14 e arrivare addirittura a 17/18 dollari.