Market Brief |
In Giappone, l’USD/JPY e i cross con lo JPY trovano richieste migliori perché le discussioni sul rinvio dell’aumento dell’IVA occupano le prime pagine. Il consulente del primo ministro Hamada ha detto che sarebbe naturale rinviare il rialzo di circa un anno e mezzo e che la BoJ non dovrà intervenire con nuovi stimoli. Nel frattempo, il ministro delle Finanze Aso ha osservato che prima o poi l’aumento delle tasse sarà inevitabile per finanziare il deficit pubblico. Prima dell’annuncio ufficiale, tuttavia, il calo della propensione per lo yen rimane limitato. Il Nikkei si sta riprendendo, in rialzo del 2,18%, il Topix testa di nuovo i 1.400 punti. L’USD/JPY incontra resistenza prima di 107,05 (nuovo massimo da 7 anni toccato ieri prima della pubblicazione del PIL). Sopra questo livello s’intravedono gli stop. Sul lato discendente, continuano a entrare in gioco ordini d’acquisto a 115,00/115,56 (esercizio delle opzioni / minimo di reazione dopo la pubblicazione del PIL). L’EUR/JPY e l’AUD/JPY consolidano i guadagni, rispettivamente a 145,15/58 e 101,473/810.
Oltreoceano, i verbali della RBA hanno mostrato una preferenza per la continuazione di tassi stabili. Gli stimoli della BoJ e il nuovo orientamento del GPIF verso asset stranieri e rischiosi sono stati i nuovi argomenti di discussione che potrebbero assicurare ordini d’acquisto per l’AUD. Il sentiment attorno all’AUD/USD rimane positivo. Si osservano offerte prima di 0,88, s’intravede ulteriore resistenza in area 0,8870/0,8911 (38,2% di Fibonacci sulle vendite da settembre a novembre / massimo 29 ottobre).
In Cina, a ottobre gli investimenti diretti esteri sono aumentati dell’1,3% su base annua (rispetto all’1,1% previsto e all’1,9% precedente). L’USD/CNY è sceso a 6,1185. Gli indicatori di trend e momentum rimangono marginalmente rialzisti, grazie anche ai 10 miliardi di yuan iniettati dall’Autorità Monetaria di Hong Kong attraverso le operazioni infragiornaliere di pronti contro termine iniziate la settimana scorsa per gestire il rischio di liquidità legato al collegamento fra le borse. Il supporto chiave staziona a 6,1015/83 (base del canale di trend discendente da agosto a novembre / minimo 31 ottobre).
Market Brief |
La coppia GBP/USD consolida la debolezza innescata la settimana scorsa dal rapporto trimestrale sull’inflazione (QIR). Oggi saranno pubblicate le cifre sull’inflazione di ottobre, l’IPC a/a dovrebbe rimanere stabile all’1,2%. Un’eventuale sorpresa negativa farebbe aumentare le probabilità di inflazione sotto l’1,0%, in linea con le previsioni della BoE e ciò rinvigorirebbe le colombe della BoE. Gli indicatori di trend e momentum favoriscono l’estensione della debolezza verso 1,55. Discrete barriere per le opzioni a 1,5740/1,5800 dovrebbero continuare a esercitare pressioni al ribasso. L’EUR/GBP testa le offerte a 0,80; se saranno superate, l’attenzione si sposterà sulla media mobile a 200 giorni (attualmente a 0,80572). Su questi livelli si osserva una forte resistenza, perché l’EUR/GBP non viene scambiato da più di un anno sopra la sua media mobile a 200 giorni.
Ieri il presidente della BCE Draghi ha detto nuovamente ai funzionari dell’UE a Bruxelles che la banca è pronta, “unanimemente”, a intervenire con altre misure non convenzionali. Anche se si sono formati livelli tecnici rialzisti di breve termine, l’EUR/USD ha difficoltà a salire, soprattutto perché c’è un forte interesse a vendere sui massimi. Si osserva una forte resistenza a 1,2577/78 (massimi 4 e 7 novembre). Un’altra resistenza giace a 1,2744/96 (23,6% di Fibonacci sulle vendite da maggio a novembre / base della nuvola giornaliera di Ichimoku).
Il calendario economico di oggi: IPC, IPP e indice dei prezzi al dettaglio m/m e a/a di ottobre nel Regno Unito; sondaggio ZEW su situazione attuale e previsioni di novembre in Germania; sondaggio ZEW sulle previsioni di novembre per l’Eurozona; bilancia delle partite correnti di settembre in Italia; IPP m/m e a/a di ottobre, indice NAHB sul mercato immobiliare di novembre, flussi netti TIC a lungo termine e flussi netti TIC totali di settembre negli USA.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst, |