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Durante la campagna elettorale presidenziale USA del 2016, la critica (una delle tante) che veniva mossa a Donald Trump era quella di essere ossessionato da Twitter.
Molti temevano che il feeling col popolare servizio di messaggistica potesse ripercuotersi sui rapporti internazionali e così è stato. L’ultimo tweet in ordine di tempo ha riacceso le tensioni con la Russia, tensioni inerenti la spinosa questione siriana, che sembra crescere giorno dopo giorno. C’è chi teme sia imminente un pericoloso conflitto internazionale, con le potenze occidentali che starebbero vagliando eventuali interventi militari.
Ciò sta avendo impatti evidenti sui mercati, dove le ultime 24 ore hanno visto uno spostamento di liquidità verso asset rifugio.
L’Oro, ad esempio, ha messo a segno un guadagno di $ 20 mentre i rendimenti obbligazionari hanno subito un calo.
Sempre a causa della questione mediorientale abbiamo visto il Petrolio schizzare su massimi pluriennali (prezzi che non si vedevano dal dicembre del 2014).
Sull’azionario, invece, la reazione è stata contenuta ma si dovrà prestare attenzione a quel che accadrà nei prossimi giorni.
I verbali del FOMC, relativi al meeting FED di marzo, hanno confermato come sia vista in ulteriore rafforzamento e l'inflazione in crescita, sebbene ci siano timori legati alle tariffe e incertezze sugli effetti della riforma fiscale.
Il Dollaro ha provato a guadagnare qualcosina, ma nulla che possa far presagire dinamiche d’inversione al rialzo.
Wall Street chiudeva la giornata di ieri con l’indice di riferimento SP 500 -0,5% a 2642 punti, ma con i future che hanno registrato un consolidamento durante la sessione asiatica (sessione che ha visto un po’ di debolezza col Nikkei -0,1%). Anche i mercati europei sono leggermente deboli in apertura.
Sul fronte valutario stiamo ancora registrando un consolidamento degli asset rifugio, anche se XAU/USD e Yen stanno leggermente ritracciando.
Sul fronte macro economico segnaliamo la produzione industriale dell’Eurozona delle ore 11, che dovrebbe far registrare un incremento dello 0,1% su base mensile e del 3,8% annuale (da + 2,7% del mese scorso ). Alle 13:30 attenzione ai verbali BCE relativi alla riunione di marzo, anche in questo caso l'attenzione si concentrerà sulle prospettive d'inflazione e su eventuali segnali di stretta monetaria (soprattutto per quel che concerne il QE). Le richieste di sussidi di disoccupazione settimanali USA verranno pubblicate alle 14:30 e dovrebbero scendere a 231.000 (da 242.000 della settimana scorsa). Attenzione anche ai commenti di Jens Weidmann (falco del Consiglio direttivo) della BCE alle ore 18 mentre il Governatore della Banca d'Inghilterra Mark Carney parlerà alle 21.