Nella giornata di ieri 20 aprile 2020 abbiamo assistito alla più spettacolare dimostrazione di quanto il mondo dell'informazione sia diventato un mercato, soprattutto il mondo dell'informazione finanziaria. Un future sul petrolio praticamente già scaduto batteva prezzi negativi per la prima volta e questo ha scatenato una serie compulsiva di articoli, post e titoli sul web.
Come in ogni mercato, anche nel mercato dell'informazione c'è il fornitore, la merce, il cliente. L'utente non rappresenta più il cliente, bensì il fornitore. La quantità e la qualità di utenti che fruiscono del servizio di informazione costruiscono una solida piattaforma. Questa ultima vende lo spazio pubblicitario (merce) alle aziende in cerca di visibilità (clienti) al prezzo corrispondente alla solidità della piattaforma. Si tratta di un mercato semplice, ma enorme. Questa sua dimensione, ai tempi del web, lo espone a dinamiche mercantili dove l'unico numero che conta sono i click, le condivisioni, i like. È il fenomeno del clikbait: la qualità dei contenuti viene scavalcata dall'importanza del titolo ad effetto o della foto acchiappa like.
Così ieri si è scatenata una tempesta di: "il petrolio crolla a zero", "petrolio vira in negativo", "ti pagano per comprare petrolio" eccetera. Tra la completa ignoranza di taluni, malafede di alcuni e mania compulsiva da clickbait di altri ieri c'è stata la fiera dell'incompetenza. L'incredulità con cui abbiamo assistito al fatto che sono davvero in pochi a conoscere la differenza tra un future e la quotazione del petrolio, ancora meno a conoscere la differenza tra un broker che fa da controparte (market maker) e un broker a rete di comunicazione non intermediaria (ecn), ancora meno a sapere che un bene fisico non potrà mai essere scambiato a valore negativo. Ancor più avvilente è vedere i tantissimi retail (long) venir letteralmente inghiottiti dai pochi big (short). Su qualche piattaforma il future è sceso oltre i -40$/bbl con volumi di scambio superiori anche a quelli che si registrano durante le pubblicazioni del saldo scorte globali.
Quando si parla di quotazione ci si riferisce al prezzo pubblico a cui viene (dovrebbe essere) scambiato un bene. Vien da sé che un bene non può essere scambiato a zero, né sottozero il cui concetto è figlio esclusivo dei derivati di finanza.Il riferimento internazionale per la quotazione del petrolio è il prezzo del future con la scadenza più vicina in quel momento. Quando quel future termina, la quotazione prende a riferimento il future prossimo. Così viene costruito un grafico (spot): legando un future all'altro al momento della scadenza.
