Ieri è stata una giornata pervasa da notizie negative e la risposta dei mercati ha evidenziato non pochi timori. Tuttavia la propensione al rischio sembra poter riprendere quota, nonostante gli operatori stiano soppesando con molta attenzione le implicazioni del Coronavirus. Se tale virus dovesse far scoppiare un'epidemia simile alla SARS del 2003, il sentiment potrebbe ricevere un duro colpo.Tra gli altri fattori negativi (declassamento di Hong Kong da parte di Moody's, revisione al ribasso della crescita globale dell'FMI) non sembra esserci al momento il presupposto per una ripresa del trend al ribasso. Lo si evince anche dai rendimenti delle obbligazioni dai futures azionari in netta ripresa con tanto di ritocco dei massimi assoluti. Perfino lo yuan cinese ha frenato la pressione di vendita per ora.
Wall Street ha chiuso la sessione di ieri al ribasso con -0,3% sull'S&P 500 a 3321, ma come detto nei futures abbiamo registrato un incremento di + 0,5%. Ciò ha consentito un rimbalzo dei mercati asiatici con il Nikkei + 0,7% e lo Shanghai Composite + 0,3%, Nel forex registriamo una sottoperformance di Yen e CHF, mentre GBP cerca di riprendere vigore appoggiandosi al rimbalzo di ieri.
È una mattinata tranquilla sul fronte dei dati macro economici europei, si dovrà attendere il pomeriggio per vedere qualcosa d'interessante a partire dall'inflazione canadese delle 14:30 che dovrebbe rimanere a + 2,2% nel mese di dicembre (+ 2,2% a novembre). A seguire, ore 16, la decisione di politica monetaria della Bank of Canada ma anche in questo caso non sono attese variazioni coi tassi fermi a + 1,75%. Le vendite di abitazioni esistenti negli Stati Uniti dovrebbero crescere del + 1,3% su base mensile, attestandosi a 5,43 milioni per quanto riguarda dicembre (dopo essere scese dell'1,7%, ovvero a 5,35 milioni nel mese di novembre).