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AT&T o IBM: quale dei due è meglio per gli investitori?

Pubblicato 09.06.2021, 14:24
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Con i tassi di interesse ai minimi storici, è difficile per gli investitori ottenere delle entrate decenti. Il rendimento del dividendo dell’indice S&P 500 è pari solo all’1,37%, il minimo in 150 anni, escludendo il picco della bolla delle dot-come di due decenni fa. Questa situazione non aiuta se state investendo per gestire i vostri flussi di liquidità mensili.

Oggi parleremo di due colossi, AT&T (NYSE:T) ed International Business Machines (NYSE:IBM), per capire quale di questi titoli ad alto rendimento possa essere il miglior buy.

1. AT&T

Il più grande operatore di telecomunicazioni d’America, AT&T, offre un’allettante proposta di rischio/ricompensa agli investitori da reddito. Con un rendimento annuo del 7,11% gli investitori possono ottenere uno dei ritorni migliori disponibili da parte di un titolo blue-chip che è solito pagare i dividendi.

Ma questo succoso ritorno comporta anche dei rischi. Il titolo della società con sede a Dallas segna una performance inferiore all’indice di riferimento S&P 500 da molti anni. È crollato del 27% negli ultimi cinque anni, quando invece l’indice S&P 500 è più che raddoppiato. Il titolo si è attestato a 28,98 dollari alla chiusura di ieri.

T Weekly Chart

Grafico prezzo settimanale T

 

La deludente performance di AT&T negli ultimi cinque anni rispecchia inoltre la sua strategia di acquisizione carica di debiti, che finora non è riuscita a sbloccare valore per gli azionisti. La società ha fatto sorgere dubbi circa i suoi payout futuri il mese scorso, quando ha annunciato che taglierà il dividendo nell’ambito dell’accordo per combinare i suoi asset media con quelli di Discovery (NASDAQ:DISCA).

Sebbene AT&T non abbia tagliato ufficialmente il suo dividendo trimestrale da 0,52 dollari ad azione, ha reso noto che il payout sarà pari al 40-43% dei flussi di cassa disponibili, che dovrebbero ammontare a circa 20 miliardi di dollari nel 2022, quando prevede di chiudere l’accordo. Comporterebbe una media di circa 8,3 miliardi di dollari, rispetto ai 15 miliardi pagati agli azionisti nel 2020.

Con il taglio del dividendo, il titolo di AT&T potrebbe offrire un valore maggiore ora che sta diventando una società più snella, sulla scia dello spin-off degli asset WarnerMedia?

Alcuni analisti credono di sì.

L’analista di UBS John Hodulik, alzando il rating da neutral a buy, ha scritto in una recente nota che la versione più snella di AT&T avrebbe davanti a sé un percorso più semplice per migliorare la crescita dei flussi di cassa:

“Vediamo un favorevole rapporto di rischio-ricompensa alla valutazione attuale, considerata una serie più semplificata di asset basati sulla connettività, un minore payout del dividendo (~40% rispetto a ~60% dopo l’accordo DTV), una migliore visibilità su [EBITDA], crescita e leva più bassa”.

Il taglio del dividendo, che ha convinto alcuni investitori a mollare il titolo, non sembra tanto drastico se paragonato ai risultati totali dell’accordo Discovery, scrive UBS.

E aggiunge:

“Sebbene AT&T abbia abbassato il dividendo di circa il 45%, la struttura dell’accordo offrirà circa 7-8 dollari ad azione in un pagamento unico esentasse (nella forma delle azioni DiscoveryWarner), pari a 4-5 anni di pagamento del dividendo in un’unica soluzione”.

2. IBM

Molti investitori non hanno un’opinione positiva di International Business Machines, per via della performance deludente della sua crescita nell’ultimo decennio.

Il colosso del tech di 109 anni di età è stato lento a ristrutturare la sua attività in un periodo in cui la domanda per i server di grandi dimensioni ed altri hardware è crollata ed i clienti hanno cominciato ad archiviare i propri dati sui servizi cloud offerti dai rivali, come Amazon (NASDAQ:AMZN) e Microsoft (NASDAQ:MSFT).

Ma ci sono alcuni chiari segni del fatto che la società sta avendo successo nella sua inversione di rotta, facendo sì che il suo rendimento del dividendo del 4,5% sia allettante agli occhi degli investitori a lungo termine. La società con sede a New York ha registrato il primo aumento dei ricavi in 11 trimestri ad aprile, grazie alla domanda per i servizi cloud. IBM ha anche riportato che i ricavi da Red Hat, che aveva acquisito nel 2019 per 34 miliardi di dollari, sono balzati del 17% nel primo trimestre.

Questi dati hanno aiutato a spingere il titolo di IBM del 18% quest’anno, con una performance migliore di quella di molti mega-titoli tech.

IBM Weekly Chart.

Grafico prezzo settimanale IBM.

 

Arvind Krishna, che ha preso il timone della società come amministratore delegato dopo Ginni Rometty lo scorso aprile, si sta focalizzando sull’intelligenza artificiale e sul cloud per riaccendere la crescita. Krishna ha riorganizzato l’attività della società basandosi su una strategia cloud-ibrida, che consente ai clienti di archiviare i dati su server privati e su vari cloud pubblici.

IBM, secondo noi, è un titolo da dividendo migliore di AT&T, soprattutto dopo la chiara virata della nuova gestione verso il cloud computing, un’area ad alta crescita. Questi passi sono incoraggianti e potrebbero sbloccare il valore del titolo di IBM, che alza il dividendo da 25 anni consecutivi.

Scambiato a 149,07 dollari alla chiusura di ieri, IBM paga un dividendo trimestrale di 1,63 dollari ad azione.

Morale della favola

Investire su situazioni di inversione di rotta può produrre enormi ritorni nel tempo. Ma queste società sicuramente portano con sé più rischi, perciò gli investitori dovranno essere molto cauti nel decidere quale titolo ad alto rendimento scegliere.

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