Market Brief
Nel secondo trimestre, l’IPC australiano ha fatto registrare un’accelerazione più lenta, pari allo 0,5% (rispetto allo 0,6% previsto), mentre l’IPC a/a è cresciuto del 3,0% come da attese. L’AUD/USD ha superato la resistenza prima di 0,9400 (media mobile a 21 giorni) e ha compiuto un rally sugli stop fino a 0,9439. I livelli tecnici segnalano un’inversione rialzista di breve periodo in caso di chiusura giornaliera superiore a 0,9445 (pivot MACD). S’intravede un supporto alla media mobile a 21 giorni (0,9400), mentre sotto questo livello abbondando le offerte legate alle opzioni. La coppia AUD/NZD ha compiuto un rally fino a 1,0877, le offerte prima della media mobile a 200 giorni (1,0879) hanno frenato il rialzo. L’impostazione è chiaramente positiva. Le prossime resistenze stazionano a 1,0911 (61,8% di Fibonacci sul calo da novembre 2013 a gennaio 2014) e a 1,1040 (50,0% di Fibonacci).
La coppia NZD/USD continua a trovare supporto sopra la media mobile a 50 giorni in vista della decisione della RBNZ. La banca centrale neozelandese dovrebbe aumentare l’OCR di altri 25 punti base. Il rialzo del tasso è ampiamente messo in conto, le prospettive di un comunicato meno aggressivo frenano il rialzo.
Le cifre sull’inflazione USA ieri hanno generato una reazione contrastata sul mercato a New York. Nonostante il rilevamento debole riferito all’IPC di giugno, l’USD ha trovato forte domanda contro EUR e CHF. L’EUR/USD è sceso sotto il precedente minimo dell’anno a 1,3477, raggiungendo repentinamente quota 1,3459. In Asia, la coppia ha consolidato le perdite nella stretta fascia compresa fra 1,3458 e 1,3471. L’impostazione è negativa, discrete barriere per opzioni in scadenza oggi si susseguono sotto 1,3480. Il supporto critico ora staziona a un lontano 1,3296 (minimo 7 novembre 2013). L’USD/CHF ha compiuto un rally fino a 0,9027 (massimo dal 5 giugno), il prossimo livello chiave è 0,9037 (massimo 5 giugno); un’eventuale violazione di questo livello dovrebbe spianare la strada verso 0,9156 (massimo di gennaio e massimo del canale ascendente da maggio a luglio). L’EUR/CHF si aggira intorno alla media mobile a 21 giorni (1,21500), il calo dell’EUR/USD dovrebbe assicurare la domanda di EUR/CHF, vista la consistente correlazione negativa. La correlazione registrata a 40 giorni attualmente staziona al -43%.
Il cable accusa un calo graduale costante. Dopo aver toccato ieri quota 1,7040 sull’onda dell’IPC USA, la coppia viene offerta a 1,7100/05 (media mobile a 21 giorni). Oggi gli occhi saranno puntati sui verbali della BoE, si analizzerà scrupolosamente l’equilibrio colombe/falchi al cuore del Comitato di Politica Monetaria (CPM). La coppia GBP/USD passa di mano nella fascia media del canale di trend ascendente dell’anno corrente (1,6883-1,7356).
L’USD/CAD è bloccato fra 1,0697 e 1,0765 (media mobile a 21 giorni / massimo del triangolo discendente da marzo a giugno). Il momentum rialzista sta lentamente svanendo, e gli operatori sono restii ad andare lunghi sul CAD prima dei dati sulle vendite al dettaglio; le previsioni sono deboli. Eventuali sorprese negative dovrebbero condurre al superamento del massimo del triangolo, mettendo a rischio i livelli a 1,0794 e 1,0825 (medie mobili a 50 e 200 giorni).
Oggi la BoE pubblicherà i verbali della riunione di luglio. Di seguito il calendario economico: sondaggio su domanda totale, previsioni di produzione, fiducia del manifatturiero e delle imprese di luglio in Francia; prestiti BBA per l’acquisto di abitazioni di giugno e dato CBI su vendite registrate di luglio nel Regno Unito; richieste di mutui MBA aggiornate al 18 luglio negli USA; vendite al dettaglio m/m e a/a di maggio in Canada; fiducia dei consumatori (preliminare) di luglio nell’Eurozona.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst, |