Azioni o obbligazioni: gestire la duration è la cosa migliore

Pubblicato 09.05.2022, 08:42
Aggiornato 12.01.2022, 13:50
Gestire la duration è la cosa migliore da fare in questa fase

La riduzione dei sostegni monetari all’economia e i successivi attesi aumenti dei tassi, uniti ad un premio per il rischio che si mantiene elevato a causa della guerra, ha spinto in alto i rendimenti dei titoli di Stato (la scadenza decennale sia in USA che in diversi paesi Europei è nell’intorno del 3%). Alla luce del mutato contesto economico, abbiamo più volte sottolineato che preferiamo un investimento in azioni piuttosto che obbligazioni almeno fintanto che i rendimenti reali rimarranno negativi. Questo non significa tuttavia investire il 100% del portafoglio in azioni, ma gestire attivamente e con ampia discrezionalità la duration della parte obbligazionaria. Del resto, se la FED e la BCE hanno ribadito più volte che si riservano di usare la massima flessibilità nella conduzione della politica monetaria, crediamo che in modo altrettanto flessibile occorra implementare le posizioni sia lunghe che corte (magari attraverso hedge difensivi in ottica di diversificazione rispetto agli asset rischiosi), in modo da adeguarsi ai diversi contesti di mercato, compresi i cicli di rialzo dei tassi. Qualche opportunità comincia timidamente ad affacciarsi sia sul mercato dei tassi sia su quello del credito, nonostante il permanere delle difficoltà economiche.
 
L’inflazione peggiorerà prima di migliorare?
Il nostro timore è che l’inflazione possa peggiorare ulteriormente prima di migliorare. Questo deriva da diverse considerazioni tra le quali: la chiusura dell’output gap tra il pre e post pandemia, la flessione del reddito reale disponibile che potrebbe scatenare richieste di salari più elevati (in USA per esempio, nonostante la disoccupazione sia nell’intorno del tasso naturale al 3,5%, mancano lavoratori), un aumento dell’indebitamento delle famiglie, soprattutto in USA, per sostenere i consumi. Nel complesso, riteniamo che l’inflazione comincerà a decelerare nel corso del secondo semestre, anche perché potrebbe essere essa stessa a generare le premesse del suo stesso declino, agendo come una tassa sui consumi e limitando la domanda. Oltre a questo ravvisiamo alcune incongruenze tra i dati degli ultimi 12 mesi che, ripercuotendosi sul sistema, dovrebbero a nostro avviso riportare l'inflazione a livelli meno elevati.
 
Il mercato potrebbe esagerare con gli effetti dei rialzi?
Non escludo quindi che il mercato possa aver esagerato con i timori di inasprimento (i mercati sono noti per aver sopravvalutato i percorsi di aumento dei tassi negli ultimi due decenni). Se l'inflazione mostrasse segni di cedimento entro l'estate, gli aumenti dei tassi potrebbero prendere un’altra piega rispetto a quella fin qui prospettata, nel solco della flessibilità più volte ribadita da entrambe le banche centrali. Non credo infatti che si possa ripetere l’effetto Volcker sperimentato negli anni ’80. Vedremo.
 
Rincorrere la curva può essere pericoloso
Intanto i mercati sembra abbiano ben compreso l’orientamento hawkish della FED e quali siano le prospettive di inflazione, visto che i rendimenti sono saliti in modo rapido. Ma hanno ben compreso anche il ritardo della politica monetaria: è infatti abbastanza strano che la parte più a breve della curva, che riflette la politica monetaria, stazioni a livelli più bassi rispetto al 2020. A segnalare che la struttura dei tassi sia più avanti della politica monetaria, c’è anche l’indice delle condizioni finanziarie della FED di Chicago che, pur restando ben al di sotto della media di lungo periodo, è tornato a livelli del 2016 quando il pilota - la FED - si poneva davanti alla curva, anziché rincorrerla. 
 
 

Ultimi commenti

Prossimo articolo in arrivo...
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2025 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.