L’inaspettata crisi di governo in agosto unita alla nuove tensione commerciali tra Stati Uniti e Cina spingono al ribasso il Ftse Mib fino ad un test dell’area 20000 vanificando in gran parte il rialzo visto tra giugno e luglio sull’euforia di nuove manovre accomodanti da parte della Bce. Il successivo rimbalzo spinge poi corsi fino a 21000 livello chiave per i futuri movimento dell’indice. Lo scenario si presenta adesso incerto con i vari indici azionari tutti compresi negli ultimi mesi all’interno di una fase laterale che ben evidenzia una mancanza di direzionalità.
Non fa eccezione il Ftsemib, che comunque si è comportato meglio degli altri indici europei tornati sui minimi visti lo scorso giugno, compreso nell’ampio trading range tra 19500 e 22300 dallo scorso febbraio. Nel breve la resistenza a 21000 è livello fondamentale da monitorare in quanto una sua violazione consentirebbe nuove accelerazioni verso 21500 e successivamente 22000, movimento legato solo in parte alla risoluzione della situazione politica interna e maggiormente all’andamento internazionale. Discese al di sotto di 20500 riproporranno i corsi verso 20000 e successivamente verso 19500 identificando un area di acquisti di medio periodo.