- Il passaggio dai titoli growth a quelli value da metà luglio ha spinto gli investitori a cercare la prossima scommessa ad alto slancio
- La maggior parte dei titoli assicurativi continua a salire, in scia ai guadagni del primo semestre del 2024
- Mentre raggiungiamo l’apice della stagione degli uragani, due importanti compagnie assicurative pubblicheranno i report sulle vendite mensili nei prossimi giorni
Berkshire Hathaway (NYSE:BRKa) è diventata la prima compagnia non legata al tech a unirsi al club della market cap da mille miliardi di dollari alla fine del mese scorso, proprio quando Warren Buffett ha compiuto 94 anni. L’Oracolo di Omaha a quanto pare non ha perso il suo tocco magico, malgrado le critiche che Apple (NASDAQ:AAPL) stia occupando una porzione eccessiva del portafoglio di Berkshire negli ultimi anni. L’ultimo tema scottante sulla più grande compagnia nel settore finanziario riguarda la sua liquidità, ora pari quasi al 30% della market cap di Berkshire e a circa il 26% degli asset totali.
A spingere il titolo ai massimi storici è stato l’attuale entusiasmo bullish nel settore delle assicurazioni. Buffett ha fatto notizia poco dopo il vertice annuale degli azionisti di Berkshire a maggio, facendo notare che era Chubb (NYSE:CB) il titolo misterioso che stava accumulando. Si è rivelata una mossa saggia, dal momento che le azioni dell’azienda elvetica di danni e infortuni sono balzate di oltre il 15% negli ultimi quattro mesi, superando l’andamento dell’indice S&P 500® nello stesso periodo.
Il “denaro lento” prende slancio
Il mondo delle assicurazioni è stato più attivo negli ultimi 12 mesi; basta guardare l’iShares US Insurance ETF (NYSE:IAK). Ciascuna delle prime 10 posizioni del fondo è salita di almeno il 24% dal settembre 2023. Chubb segna +43%, mentre il peso maggiore, Progressive Corp (NYSE:PGR), ha visto ritorni dell’87%, dividendi inclusi.
Abbiamo visto una certa forza tra i titoli assicurativi nel secondo trimestre, poco dopo la pubblicazione del report sull’inflazione di maggio. Al contrario dei Magnifici 7, questi titoli value solitamente non catturano le luci dei riflettori. Inoltre, tra il selloff dei tech da metà luglio, IAK ha continuato a salire.
Si raffredda l’inflazione assicurativa, ma i premi restano alti
I periodi di boom dei titoli assicurativi probabilmente non vi stupiscono se possedete una casa e siete pendolari (soprattutto se avete in casa degli adolescenti neopatentati). I premi assicurativi restano un fattore importante di quella parte di inflazione rimasta nell’economia domestica anche se, come i prezzi al consumo in generale, il tasso degli aumenti è sceso negli ultimi mesi. A quanto pare gli americani di conseguenza stanno facendo acquisti al ritmo più alto mai registrato e avremo aggiornamenti sullo stato del mercato assicurativo nel corso della settimana e della prossima, tramite due report mensili provvisori.
Attesi dati provvisori
Progressive pubblicherà l’aggiornamento mensile sulle vendite questo venerdì. Poi, lunedì 13 settembre, toccherà ad Allstate (NYSE:ALL) pubblicare il suo report “August Service Level”. Questi dati mensili sono particolarmente importanti tra le stagioni delle trimestrali. Il prossimo report trimestrale di una certa importanza dal settore assicurativo sarà quello di Progressive, probabilmente giovedì 10 ottobre (non confermato). Travelers (NYSE:TRV), Chubb, The Hartford (NYSE:HIG), Allstate, MetLife (NYSE:MET) e Prudential (LON:PRU) Financial (NYSE:PRU) pubblicheranno i report del Q3 nella seconda metà del mese prossimo.
Lo slancio può, ovviamente, cambiare in un attimo, ma i dati di Morningstar rivelano che i primi 10 investimenti di IAK solitamente sono scambiati con rapporti P/E bassi; solo PGR ha un P/E superiore a 16. Gli investitori però non dovrebbero aspettarsi i multipli dei tech. Le compagnie assicurative tendono a vedere traiettorie di vendite e profitti più stabili, con aspettative ridotte e meno ciclicità complessiva.
Titoli assicurativi a nuovi massimi mentre l’S&P 500 è in stallo
Fonte: Stockcharts.com
“Ma passiamo ora al meteo…”
Un altro aspetto delle compagnie assicurative è che il costo dei prodotti venduti spesso non si sa prima di mesi o persino anni. Se i premi sono in aumento, possiamo notarlo quasi in tempo reale (o almeno mensilmente) ma, se si verificano delle importanti catastrofi in un breve periodo successivamente, allora la redditività può ridursi rapidamente.
Prendiamo ad esempio la stagione degli uragani. Questa settimana ci sarà il picco dell’attività tropicale, dal punto di vista della climatologia. È stato un anno tranquillo per gli uragani, a parte l’uragano Beryl a giugno, nonostante le previsioni indicassero una stagione da record. Basta una tempesta per portare scompiglio alle assicurazioni e gli uragani sono solo uno dei rischi legati al clima da prendere in considerazione.
E quindi prestare attenzione a quello che i dirigenti e gli esperti del settore prevedono circa le tendenze dei disastri naturali è forse più importante che mai. Fino ai primi di agosto, 19 eventi legati al tempo/clima hanno comportato perdite di oltre un miliardo di dollari nel 2024, ben al di sopra della media rivista sull’inflazione di 8,5 eventi, secondo la NOAA. I colpevoli sono gli uragani, così come forti tempeste, incendi, bufere invernali, allagamenti e persino siccità e ondate di calore.
Un invito per voi
Parleremo dei rischi climatici in dettaglio durante il webinar Data Minds. Vi aspettiamo il 26 settembre a un evento in cui si parlerà dell’impatto fisico del rischio climatico per le imprese, con esperti del settore che discuteranno di approcci basati sui dati riguardo ai potenziali costi dei danni sulle proprietà, interruzioni delle attività, problemi delle filiere e altri impatti critici nella gestione del rischio aziendale e del portafoglio.
Morale della favola
La verità è che lo slancio è cambiato sui mercati, allontanandosi dai titoli growth proprio mentre ci avviciniamo a un periodo notoriamente volatile. I dati provvisori, come quelli di Progressive e Allstate, possono darci indizi importanti sullo stato dell’economia globale. È anche un periodo pieno di conferenze, quindi restate sintonizzati sugli eventi chiave che potrebbero portare volatilità sui mercati.