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Boom dell'euro, Draghi non basta e Trump punta verso un dollaro più forte...

Pubblicato 26.01.2018, 09:53
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Buongiorno ai Lettori di Investing.com.

Il mercato valutario è diventato sempre più volatile negli ultimi giorni, volatilità che non si vedeva davvero da tanto.

Ovviamente l’appuntamento più atteso di ieri, il discorso di Mario Draghi, non ha deluso le aspettative. Chi si aspettava un indebolimento dell’Euro a favore del Dollaro sarà rimasto deluso, perché come ben saprete il cambio principale EUR/USD si è ulteriormente rafforzato andando a sfondare temporaneamente quota 1,25.

Tirando le somme, possiamo tranquillamente dire che il biglietto verde è la valuta più sotto pressione in questo primo scorcio del nuovo anno, l’accelerata decisiva al ribasso è stata dettata dalle dichiarazioni del segretario al Tesoro Steve Mnuchin che si è detto soddisfatto di un dollaro debole così da poter spingere sul commercio e in particolare sulle esportazioni.

Ma Trump, pensate un po’, ha praticamente contraddetto il proprio segretario dichiarando che il dollaro diventerà "sempre più forte" (c’è da crederci?).

E poi lo stesso Mnuchin, a Davos, è sembrato voler ritrattare le precedenti dichiarazioni.

La volatilità non si è arrestata neppure durante la notte, tant’è che ci sono stati bruschi movimenti (il Cable è sceso di 160 pips in meno di un'ora) e i movimenti continuano anche stamattina. Osservando l’andamento del Dollaro, ci si domanda se il succitato commento di Trump potrà avere realmente ripercussioni positive per il Dollaro e a tal proposito sarà interessante monitorare l’intera giornata finanziaria.

Wall Street ha chiuso in positivo l’ennesima giornata di contrattazione, con l’indice di riferimento SP500 + 0,1% a 2839 punti, mentre i mercati asiatici sono apparsi contrastanti ( Nikkei -0,4%).

Gli indici europei sembrano voler recuperare parte delle recentissime perdite, nelle materie prime l’XAU/USD ha ripreso a spingere mentre il Future Petrolio Greggio WTI appare leggermente più debole rispetto agli ultimi giorni.

Oggi il calendario economico è tutto incentrato sulla crescita, in particolare si guarderà ai dati sul PIL del Regno Unito e degli Stati Uniti. La prima lettura del PIL britannico del quarto trimestre 2017 è alle 10:30 e dovrebbe mostrare un + 0,4% come nella lettura finale del terzo trimestre. Tuttavia alcuni dati estremamente positivi registrati di recente potrebbero regalarci un dato superiore alle aspettative. Il PIL degli Stati Uniti del quarto trimestre 2017 verrà rilasciato alle 14:30 e dovrebbe attestarsi al + 3,0%, che sarebbe leggermente in calo rispetto alla lettura finale del + 3,2% nel 3 ° trimestre. Gli ordini di beni durevoli (escluso trasporto) saranno alla stessa ora e su base mensile dovrebbero attestarsi a + 0,5% (in calo del -0,1% rispetto al mese precedente). Attenzione perché oggi parleranno anche alcuni banchieri centrali, ovvero Mark Carney, della Banca Centrale Britannica, e Kuroda della Bank of Japan.

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