“Il segreto del cambiamento è concentrare tutta la tua energia non nel combattere il vecchio, ma nel costruire il nuovo.” (Socrate)
Borse al rialzo dopo la mossa della Fed. I mercati azionari hanno chiuso tutti al rialzo, sui massimi di tutti i tempi (S&P 500 punta a 6mila). I settori Basic Resources, Technology, e Autos & Parts guidano i guadagni, mentre i comparti più difensivi come Utilities e Telecom (BIT:TLIT) perdono terreno. Che siamo nel bull market lo dimostra il rialzo del comparto automobilistico in Europa nonostante il calo del 20% delle immatricolazioni in Francia, Germania e Italia. Malissimo l’elettrico: -40% di immatricolazioni. Sul fronte obbligazionario, i Treasury USA a 10 anni sono saliti di 2 punti base al 3,71% dopo l’indebolimento di mercoledì, mentre i Bund sono rimasti stabili al 2,18%. Dopo l’annuncio della Fed, il dollaro ha mostrato una performance mista: più forte contro lo yen e il franco svizzero, ma più debole rispetto alle altre valute. La sterlina ha superato quota 1,3300 dollari dopo la decisione della BoE. Petrolio e oro sono in rialzo, così come il Bitcoin sui massimi da fine agosto. Oggi il calendario macro prevede alle 17:00 un discorso della presidente Christine Lagarde.
Fed Power
Il recente taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve di 50 punti base continua a influenzare i mercati. Il presidente Powell ha avvertito di non presumere che i tagli aggressivi continueranno, anche se i mercati stanno prezzando un percorso più accomodante rispetto a quanto indicato dal dot plot. I futures indicano ulteriori 70 punti base di tagli entro la fine del 2024, suggerendo la possibilità di un ulteriore taglio di 50 punti base rispetto alla previsione mediana della Fed, che prevede un allentamento di 50 punti nei prossimi due incontri dell’anno. Alcuni analisti ritengono che un atteggiamento più aggressivo della Fed potrebbe incoraggiare un allentamento anche da parte di BCE e BoE. Diverse decisioni delle banche centrali europee sono arrivate, tra cui quelle della Norges Bank e della BoE. Il Monetary Policy Committee (MPC) della BoE ha votato 8-1 per mantenere invariato il Bank Rate al 5,0%, come previsto, e ha confermato il ritmo di riduzione del bilancio a £100 miliardi per i prossimi 12 mesi, in linea con le attese. La Norges Bank ha mantenuto i tassi fermi al 4,5%, dichiarando che la politica rimarrà stabile fino alla fine dell’anno. Ha inoltre evidenziato che l’inflazione è stata inferiore alle attese dall’ultimo rapporto di giugno, ma la corona norvegese ha continuato a deprezzarsi.
CEO ottimisti e poco smart…working
Il sondaggio annuale sui CEO di KPMG ha mostrato che, nonostante le prospettive di crescita economica per il 2025 siano in calo, il 72% dei dirigenti rimane fiducioso e il 92% intende aumentare il numero di dipendenti nei prossimi tre anni, il dato più alto dal 2010. Il London Times ha messo in evidenza come i dirigenti britannici prevedano un ritorno completo al lavoro in ufficio entro i prossimi tre anni. Il sondaggio ha rivelato che l’83% si aspetta un ritorno al modo di lavorare pre-Covid, in aumento rispetto al 64% dell’anno scorso, e l’81% probabilmente ricompenserà i dipendenti che torneranno in ufficio, rispetto al 53% di un anno fa. Le preoccupazioni principali per i CEO sono l’incertezza economica (53%) e la corsa ad abbracciare l’intelligenza artificiale (50%). La maggior parte dei CEO (64%) ha identificato l’AI come la loro priorità di investimento per l’anno, anche se molti si aspettano che porti benefici a medio termine. Il 63% prevede un ritorno sugli investimenti entro tre o cinque anni, e i due terzi dei CEO britannici vedono l’AI come un fattore di cambiamento positivo, con il 71% che non si aspetta un impatto significativo sul numero complessivo di posti di lavoro.
Borse al rialzo dopo la mossa della Fed. I mercati azionari hanno chiuso tutti al rialzo, sui massimi di tutti i tempi (S&P 500 punta a 6mila). I settori Basic Resources, Technology, e Autos & Parts guidano i guadagni, mentre i comparti più difensivi come Utilities e Telecom (BIT:TLIT) perdono terreno. Che siamo nel bull market lo dimostra il rialzo del comparto automobilistico in Europa nonostante il calo del 20% delle immatricolazioni in Francia, Germania e Italia. Malissimo l’elettrico: -40% di immatricolazioni. Sul fronte obbligazionario, i Treasury USA a 10 anni sono saliti di 2 punti base al 3,71% dopo l’indebolimento di mercoledì, mentre i Bund sono rimasti stabili al 2,18%. Dopo l’annuncio della Fed, il dollaro ha mostrato una performance mista: più forte contro lo yen e il franco svizzero, ma più debole rispetto alle altre valute. La sterlina ha superato quota 1,3300 dollari dopo la decisione della BoE. Petrolio e oro sono in rialzo, così come il Bitcoin sui massimi da fine agosto. Oggi il calendario macro prevede alle 17:00 un discorso della presidente Christine Lagarde.
Fed Power
Il recente taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve di 50 punti base continua a influenzare i mercati. Il presidente Powell ha avvertito di non presumere che i tagli aggressivi continueranno, anche se i mercati stanno prezzando un percorso più accomodante rispetto a quanto indicato dal dot plot. I futures indicano ulteriori 70 punti base di tagli entro la fine del 2024, suggerendo la possibilità di un ulteriore taglio di 50 punti base rispetto alla previsione mediana della Fed, che prevede un allentamento di 50 punti nei prossimi due incontri dell’anno. Alcuni analisti ritengono che un atteggiamento più aggressivo della Fed potrebbe incoraggiare un allentamento anche da parte di BCE e BoE. Diverse decisioni delle banche centrali europee sono arrivate, tra cui quelle della Norges Bank e della BoE. Il Monetary Policy Committee (MPC) della BoE ha votato 8-1 per mantenere invariato il Bank Rate al 5,0%, come previsto, e ha confermato il ritmo di riduzione del bilancio a £100 miliardi per i prossimi 12 mesi, in linea con le attese. La Norges Bank ha mantenuto i tassi fermi al 4,5%, dichiarando che la politica rimarrà stabile fino alla fine dell’anno. Ha inoltre evidenziato che l’inflazione è stata inferiore alle attese dall’ultimo rapporto di giugno, ma la corona norvegese ha continuato a deprezzarsi.
CEO ottimisti e poco smart…working
Il sondaggio annuale sui CEO di KPMG ha mostrato che, nonostante le prospettive di crescita economica per il 2025 siano in calo, il 72% dei dirigenti rimane fiducioso e il 92% intende aumentare il numero di dipendenti nei prossimi tre anni, il dato più alto dal 2010. Il London Times ha messo in evidenza come i dirigenti britannici prevedano un ritorno completo al lavoro in ufficio entro i prossimi tre anni. Il sondaggio ha rivelato che l’83% si aspetta un ritorno al modo di lavorare pre-Covid, in aumento rispetto al 64% dell’anno scorso, e l’81% probabilmente ricompenserà i dipendenti che torneranno in ufficio, rispetto al 53% di un anno fa. Le preoccupazioni principali per i CEO sono l’incertezza economica (53%) e la corsa ad abbracciare l’intelligenza artificiale (50%). La maggior parte dei CEO (64%) ha identificato l’AI come la loro priorità di investimento per l’anno, anche se molti si aspettano che porti benefici a medio termine. Il 63% prevede un ritorno sugli investimenti entro tre o cinque anni, e i due terzi dei CEO britannici vedono l’AI come un fattore di cambiamento positivo, con il 71% che non si aspetta un impatto significativo sul numero complessivo di posti di lavoro.