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Brexit, si entra nella fase cruciale. E' anche il giorno dell'inflazione USA

Pubblicato 12.03.2019, 10:54
Aggiornato 09.07.2023, 12:32
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La Brexit è giunta alla fase cruciale. Il viaggio del Primo Ministro britannico May a Strasburgo, ieri sera, pare sia servito ad ottenere qualche concessione in più sul cosiddetto “backstop”. Concessioni confermate da ambo le parti ma i dettagli sono ancora sconosciuti e sarà interessante vedere se rappresenteranno realmente un punto di svolta. La May subì una sconfitta schiacciante al primo tentativo, è bene ricordarlo, ma oggi cercherà di far cambiare idea alla maggioranza dei parlamentari nella speranza di arrivare al risultato.

I punti fermi che impedivano l’approvazione, lo ricorderete, sono rappresentati dalle modalità di applicazione del backstop. I deputati cosiddetti Brexiteer sollevarono il problema della durata indefinite del backstop mentre molti deputati DUP chiedono che l'Irlanda del Nord sia trattata come il resto della Gran Bretagna (non ponendo alcun confine lungo il mare d'Irlanda). Se questi due elementi verranno garantiti, la May potrebbe ottenere l’approvazione (o almeno andarci vicino).

La sterlina ha reagito con forza a questa notizia, apprezzandosi notevolmente, ma non è ancora chiaro quali e quante concessioni siano state effettivamente fatte. La gestione delle aspettative legate alla Brexit è stata pessima e il governo ha dovuto affrontare non pochi problemi di credibilità. Ricordiamoci che alla prima votazione la May perse per 230 voti e l’eventuale miglioramento – anche se l'approvazione – potrebbe comunque portare a un apprezzamento della sterlina. Il voto sarà probabilmente intorno alle 20.

Spostandoci dal Regno Unito, la giornata di ieri ha segnato un vigoroso ritorno della propensione al rischio con l’azionario che concludeva una sessione decisamente rialzista.

Nonostante la grossa flessione della Boeing (NYSE:BA), in calo del 5%, Wall Street è stata capace di mettere a segno guadagni sostanziali. L'indice S&P 500 ha chiuso con un +2,7% in più a 2783 punti, mentre i futures statunitensi guadagnavano un ulteriore +0,2% durante la sessione asiatica. Anche i mercati asiatici hanno messo a segno interessanti guadagni col Nikkei +1,8% e Shanghai Composite +1,0%. L’Europa, invece, con l’apertura del cash hanno cambiato direzione spingendo al ribasso. Per quanto riguarda il forex, detto della sterlina la propensione al rischio ha portato a deprezzamenti dello yen e del dollaro, mentre il neozelandese è in fase di rally. Nelle materie prime l’indebolimento del Dollaro ha avuto ripercussioni soprattutto sull’argento, mentre il petrolio continua a mantenere i guadagni di ieri.

Alle 10:30 sono stati pubblicati i dati relativi alla sterlina, ovvero PIL, produzione industriale e del manifatturiero. Tutti positive, superiori alle attese, ciononostante la sterlina appare meno tonica evidentemente sulle continue indiscrezioni e notizie inerenti i colloqui tra i parlamentari UK. Oggi è anche il giorno dell’inflazione USA per febbraio alle ore 13:30 e si prevede +1,6% il dato complessivo (+1,6% a gennaio), mentre il core dovrebbe attestarsi a +2,2% (+2,2% a gennaio). Stiamo parlando di proiezioni annuali ovviamente.

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