Il rallentamento inflativo ha spinto a rialzo le borse la scorsa settimana, con una decompressione quasi eccessiva rispetto ai dati pubblicati. Il Ftse Mib oggi consolida al rialzo i massimi da giugno.
Il principale evento della settimana è stato quello della diffusione dei dati sui prezzi al consumo del mese di ottobre, i quali segnano un aumento del “solo” 7,7% contro una stima prevista dell’8%. Sebbene si tratti comunque di un aumento amaro, il dato è da considerare incoraggiante, tanto che la Fed potrebbe optare su un aumento meno brusco dei tassi d’interesse per dicembre.
Essendo il CPI il principale indicatore di una futura traiettoria dell’inflazione, questa “buona notizia” ha incoraggiato Wall Street nelle due ultime giornate prima della chiusura, registrando il più grande rialzo (su base settimanale) dall’inizio dell’anno. Nello specifico Nasdaq 100 tocca il +7,49% il 10 novembre (miglior giornata dall’aprile del 2020), S&P 500 chiude la seduta con un + 5,54% (non faceva così bene dall’inizio dell’anno) e Dow Jones con un più modesto, ma comunque positivo +3,5%, chiudendo con un punteggio che non raggiungeva dallo scorso marzo.
Il Bitcoin prezza16.700 dollari, intorno ai minimi da novembre 2020. Il curatore fallimentare di FTX, lo stesso di Enron, ha comunicato che il giudice fornirà a giorni delle indicazioni sull’iter della bancarotta. Bloomberg fa notare che la richiesta di procedura per insolvenza depositata dalla piattaforma fondata da Sam Bankman-Fried non è accompagnata dai documenti che di solito la società allega per poter facilitare la messa in sicurezza delle attività.
Inizia oggi l'offerta al pubblico retail del nuovo BTP Italia collegato all'inflazione, giovedì sarà comunicato il rendimento minimo ma dovrebbe attestarsi introno all’1,6% annuo con scadenza a sei anni.
Se le ipotesi di rientro inflattivo già dal prossimo anno saranno concrete, permangono dubbi sulle aspettative in termini di performance superiori al minimo garantito. Siamo certi che convenga questo investimento? Probabilmente l’acquisto dei Btp a tasso fisso a sconto rispetto al valore di emissione, sono potenzialmente la scelta più redditizia.
E’ sufficiente una semplice analisi comparativa con il BTP-15MZ28 0,25: il suo rendimento netto a scadenza è oggi del 3,56% annuo con prezzo di acquisto in area 84.
In aggiunta al rendimento più elevato, questo Btp genera 14€ circa ogni 100€ investiti di redditi diversi, che compenseranno le eventuali minusvalenze presenti nel proprio zainetto fiscale.
Buon Investing a tutti!