Il rimbalzo di lunedì 2 marzo sui prezzi del petrolio suggerisce che i traders ripongono molta fiducia in quello che succederà al meeting OPEC+ di Vienna del 5-6 Marzo.
Mentre il coronavirus continua a scuotere i mercati, gli occhi sono puntati sui paesi della OPEC e sulla Russia: raggiungeranno un accordo sul taglio della produzione?
Tagli alla produzione: un accordo è alle porte?
L’Arabia Saudita ha chiesto ai produttori, Russia inclusa, di concordare un taglio aggiuntivo di 1 milione di barili. Ciò significa che il taglio alla produzione raggiungerebbe i 3 milioni di barili al girono: la riduzione più consistente dal 2008.
Ecco perché la Russia firmerà l’accordo
Il taglio vuole risuonare come un messaggio forte e chiaro: i produttori possono far fronte alle contrazioni brusche della domanda. L’accordo sarà discusso a Vienna questo giovedì, con una Russia ancora incerta sul da farsi: è sicuro impegnarsi in un taglio così sostanziale quando non si ha ancora chiara la portata degli effetti del Covid-19? Non si ha una chiara risposta in momenti così incerti.
3 ragioni per il “si”
Tre cose però sono certe, e rendono più che verosimile un accordo:
- La Russia considera strategici i rapporti con l’OPEC, specialmente per quanto riguarda i legami con il Medio Oriente;
- Un mancato accordo potrebbe causare un ulteriore riduzione dei prezzi
- Leonid Fedun, vice presidente della Lukoil (il secondo produttore petrolifero russo) ha affermato che è sicuramente “meglio vendere meno petrolio ad un prezzo più alto. Siamo pronti a tagliare quanto ci verrà chiesto.”