Investing.com – Che i rapporti tra Carlos Tavares e gli altri membri del Cda Stellantis (BIT:STLAM)fossero tesi non era un mistero, ma la notizia delle dimissioni anticipate è stata una sorpresa. In particolare, per i mercati, che hanno punito severamente il titolo dell’azienda franco-italiana, arrivato a perdere fino al 10% sul FTSE MIB ieri per poi chiudere con un -6,3% a 11,75 euro per azione, ai minimi da luglio 2022.
Dunque, non si dovrà aspettare il 2026 per conoscere il nome del nuovo ceo, ma la ricerca è in fase avanzata e si concluderà entro la prima metà del 2025. Tuttavia, la reazione negativa del titolo ieri dimostra che la Borsa avrebbe gradito tempi su celeri. Nel frattempo, è stato istituito un nuovo comitato esecutivo ad interim (Cei) presieduto da John Elkann che sarà responsabile della direzione e della supervisione della società per conto del Consiglio di amministrazione.
Possibile soluzione interna per il dopo Tavares, i nomi:
Tra i membri del Cei spiccano figure chiave come Antonio Filosa (responsabile North e South America), Jean-Philippe Imparato (Enlarged Europe), Douglas Ostermann (Cfo) e Richard PALMER ex uomo di fiducia di Sergio Marchionne che è stato nominato Special Advisor del presidente e parteciperà al comitato come consulente per il gruppo dirigente.
E proprio da questa cerchia potrebbe uscire il nome del prossimo amministratore delegato, una soluzione interna che sarebbe gradita a John Elkann.
Le sfide principali del nuovo ceo
La certezza è che chiunque verrà dopo Tavares si troverà ad affrontare i problemi che hanno portato alle dimissioni del manager portoghese, che comunque si potrà consolare con una buonuscita di 100 milioni di euro.
La priorità è invertire la rotta in Nord America, dove Stellantis sta patendo le conseguenze degli errori commerciali: prezzi elevati e carenza di nuovi modelli che hanno portato a un eccesso di scorte difficile da smaltire.
Il colloquio Urso-Elkann, il 17 dicembre previsto il tavolo con Governo
Di grande rilievo è poi la questione italiana. Le dimissioni del ceo hanno sollevato diverse reazioni politiche e il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha avuto un colloquio telefonico con John Elkann. Al centro della conversazione la situazione degli stabilimenti in Italia, frenati dal pesante calo della produzione. Inoltre, durante il colloquio è stato confermato il tavolo tra società e governo in programma il prossimo 17 dicembre al Mimit, al quale parteciperà anche il responsabile europeo del gruppo Jean Philippe Imparato.
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