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Cala il deficit neozelandese, RUB in rialzo malgrado taglio del rating

Pubblicato 23.12.2014, 10:18

Market Brief

A novembre, il deficit commerciale neozelandese è sceso più velocemente del previsto, passando da -908 mln a -231 mln di NZD (rispetto ai 575 mln previsti); le esportazioni sono rimaste per lo più stabili (4,02 mld), le importazioni sono calate da 4,94 a 4,24 miliardi. La coppia NZD/USD continua a essere offerta sotto la sua media mobile a 21 giorni e la linea di conversione di Ichimoku (0,7775/76). Il giudizio rimane lievemente negativo.

L’AUD/USD è sceso ulteriormente, portandosi a 0,8088, proseguendo la costante flessione verso gli 80 centesimi. Il sentiment rimane negativo per l’AUD, gli operatori ora scommettono su un taglio del tasso della RBA più probabile nel 2015, viste le vendite di materie prime e l’allentamento quantitativo (QE) della BCE. Si prevedono ordini d’acquisto prima di 0,80, sotto questo livello si susseguono discrete offerte per le opzioni. L’AUD/NZD si consolida su nuovi minimi dell’anno (1,0477), si profila un ulteriore calo.

Cross con lo JPY tranquilli in scia alla chiusura per festività di Tokyo. L’USD/JPY è salito dolcemente sopra 120,00. Poiché l’Abeconomia è stata confermata dal voto del 14 dicembre, l’USD/JPY si prepara a rafforzarsi durevolmente. Il primo obiettivo giace a 121,85 (massimo 8 dicembre). L’EUR/JPY continua a trovare buone offerte sotto la linea di base di Ichimoku (147,37) sull’onda del diffuso sentiment negativo per l’EUR.

Moody’s ha abbassato il tetto sui depositi in valuta della Russia a Ba1 da Baa2, il tetto sui bond in valuta straniera a Baa2 da A3, avvertendo che le riserve in valuta russe continueranno a scendere nel 2015. Per il momento le vendite di rublo si stanno fermando, si dice che il governo starebbe obbligando i principali esportatori a vendere i loro USD in eccesso dagli utili aziendali. La direzione complessiva del RUB rimane comunque negativa. Si osserva una zona di supporto a 48,70/50,00 (media mobile a 50 giorni / livello psicologico).

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L’EUR/USD consolida la debolezza appena sopra la base discendente da ottobre a dicembre (1,2184). La previsione che la BCE annuncerà un vero e proprio QE alla riunione del 22 gennaio dovrebbe continuare a esercitare pressioni a vendere sul complesso EUR. Discrete barriere per le opzioni in scadenza oggi si susseguono sotto 1,23. L’EUR/GBP ha infranto la base ascendente in atto da ottobre a dicembre e si consolida prima di 0,78. Gli indicatori di trend e momentum puntano a un ribasso più marcato. Discrete barriere per le opzioni continuano a esercitare pressioni in zona 0,7840/50.

Il cable scambia all’interno di fasce, il MACD entrerà in zona negativa in caso di chiusura inferiore a 1,5557. Se la coppia GBP/USD resisterà sopra 1,5573 per tutta la giornata, si confermerà la formazione di un tweezer top, che lascerebbe presagire una piccola inversione rialzista prima che la coppia si diriga verso nuovi minimi. Consistenti scadenze di opzioni put attendono di essere attivate oggi a 1,56.

Oggi il calendario economico USA è fitto di appuntamenti, prima delle vacanze di fine anno. Monitoreremo con attenzione il terzo rilevamento del PIL riferito al terzo trimestre e l’indice PCE (l’indice sull’inflazione monitorato dalla Fed). A seguire il calendario economico completo di oggi: spese al consumo m/m e a/a di novembre in Francia; IPP m/m e a/a di novembre in Francia, Spagna e Svezia; approvazioni di mutui per la casa e prestiti totali per le ipoteche a/a di ottobre in Spagna; tasso di disoccupazione di ottobre in Norvegia; vendite al dettaglio m/m e a/a di ottobre in Italia; prestiti BBA per l’acquisto di abitazioni di novembre, PIL (definitivo) terzo trimestre e investimenti totali delle aziende t/t e a/a, saldo delle partite correnti del terzo trimestre, indice dei servizi di ottobre nel Regno Unito; PIL m/m e a/a di ottobre in Canada; ordinativi di beni durevoli di novembre, PIL (terza lettura) annualizzato t/t riferito al terzo trimestre, consumi personali, indice PIL/prezzi, PCE di fondo t/t, indice definitivo sulla fiducia dei consumatori di dicembre dell’Università del Michigan, indice manifatturiero della Fed di Richmond, vendite di nuove abitazioni di novembre, spese e redditi personali, deflatore PCE e PCE di fondo m/m e a/a negli USA.

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Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd

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