Le materie prime continuano a perdere terreno mentre la liquidità si è spostata sull'azionario e l'obbligazionario, nella speranza di un rally di Babbo Natale.
L’S&P 500 ha violato nuovamente le due linee di tendenza al ribasso create dal 2020 in poi rispetto all’indice delle Commodity, segnalando una potenziale e definitiva inversione di tendenza. Questo è senza dubbio molto positivo per le azioni, ma bisognerà attendere che il rapporto superi i massimi di giugno 2023 e recuperi i massimi di febbraio 2020 a $160.
Le azioni potrebbero consolidare la sovraperformance rispetto alle materie prime e registrare nuovi massimi. L’indice S&P 500 ha toccato per l'ultima volta il nuovo massimo storico il 3 gennaio 2022 trascorrendo 473 giorni al di sotto, e anche se per molti è "difficile" sta oggettivamente tornando su quei livelli, lentamente.
Parlando dei massimi storici il mercato ora si trova a meno del 2% dal nuovo massimo annuale, questo per precisare quanto sono state forti le ultime settimane, e a meno del 6%
dal massimo storico di gennaio 2022 a 4800 punti. Il top performer resta Nvidia con un +240% da inizio anno, registrando nell'ultimo mese un +20%.
Questo coincide con il più grande afflusso di liquidità verso le large-cap USA da febbraio 2022 e con la quota crescente che le maggiori 7 società dell'S&P500 continuano ad avere, nonostante tale situazione stia sollevando in parte anche preoccupazione sulla diversificazione dell'indice (se questi cedono e sottoperformano potrebbero minare la stabilità del mercato)
Sarà bene continuare a tener d’occhio i titoli a High Beta e di rischio?
Vediamo come da marzo 2020 a Novembre 2021 il mercato azionario sia stato spinto al rialzo dai settori ad Alto Beta, sovraperformando quelli a Basso Beta. Da Aprile 2022 a Dicembre le cose sono "leggermente" cambiate, i titoli Low Beta hanno avuto la meglio per poi cambiare nuovamente la tendenza a favore degli High Beta, toccando i massimi a luglio 2023, sfruttando il sentiment positivo dell'economia e questo si riflette anche sulle aziende con rating basso (che in teoria dovrebbero performare). Infatti i titoli di società poco stabili e in difficoltà, nel momento in cui c'è paura e volatilità, sono i "primi" ad essere scaricati dagli investitori e viceversa.
Altro rapporto interessante è tra iShares Russell 2000 Value ETF vs iShares Russell 1000 Growth ETF. Dal grafico notiamo come il rapporto abbia "creato" un canale laterale rotto dalla tendenza rialzista partita da maggio 2022 registrando il picco a gennaio 2023 a favore dei titoli Value. Successivamente, non è riuscito a superare i livelli di febbraio 2020, ripiegando e tornando sui minimi storici, confermando che c'è stata una "rotazione" a favore dei titoli Growth.
Infine, con la possibilità che potremmo vedere nuovi massimi storici sull’S&P 500 entro la fine di quest'anno oppure all'inizio del prossimo, utilizzando Investing Pro abbiamo individuato i titoli High Beta dell'S&P 500 sottovalutati e con un possibile rialzo medio del 40% e quindi con maggiore ampiezza di prezzo, ricordo che se uno strumento ha un beta pari a uno la sua volatilità sarà maggiore e l'oscillazione del prezzo più forte mentre se il beta è inferiore a uno, sarà meno volatile.
Ne sono rimasti 7:
- Aptiv PLC,
- PayPal (NASDAQ:PYPL),
- Comerica,
- eBay,
- Tapestry,
- Bath & Body Works,
- Region Financial Corp
Alla prossima!
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