- Il dollaro potrebbe indebolirsi per le prese di profitto alla luce dei dati deboli
- Riflettori accesi su Jackson Hole e sul discorso di Powell di venerdì
- Candela bullish engulfing ai minimi precedenti indica almeno un minimo a breve termine per la coppia
Il cambio GBP/USD è arrivato ad un nuovo minimo sull’anno ieri prima di invertire la rotta e chiudere in territorio positivo, sulla scia dei dati USA deludenti che hanno riacceso i timori per una recessione della più grande economia mondiale.
Con gli investitori che ora aspettano il simposio di Jackson Hole ed il discorso di venerdì del Presidente della Fed Jerome Powell, potremmo vedere una mossa in controtendenza del cambio e anche di altre coppie del dollaro, nonché dei metalli, dopo i ribassi.
Il cambio GBP/USD ha creato una candela bullish engulfing sul grafico giornaliero ieri, dopo che un precedente calo sotto i minimi del giorno prima (1,1741) e di metà luglio (1,1759) non ha tenuto. La candela engulfing è un possibile segnale di inversione della coppia, anche se la mancanza di immediato rialzo suggerisce che per il momento gli investitori non sono molto fiduciosi che un minimo a lungo termine sia stato raggiunto.
In effetti, è così che interpreterei l’azione di prezzo di ieri: il cambio ha semplicemente creato un minimo a breve termine, anche se c’è la possibilità che possa trasformarsi in qualcosa di più significativo in futuro.
Numerosi altri fattori tecnici suggeriscono che il cambio GBP/USD vedrà comunque un rimbalzo. Innanzitutto, la distanza tra il prezzo attuale e la media mobile a lungo termine su 200 giorni si avvicina a ben il 10%, una distanza che non si vedeva dall’apice della pandemia nel primo semestre del 2022. È comune che il titolo si inverta verso la media dopo forti cali unidirezionali.
Inoltre, indicatori di slancio come l’indice di forza relativa (RSI), sono vicini a livelli “oversold”. A proposito dell’indice RSI, c’è una divergenza positiva su questo indicatore nel fatto che ha creato un minimo più alto rispetto al precedente minimo di luglio (quando aveva preceduto un rimbalzo della coppia), mentre il cambio GBP/USD stesso ha formato un minimo più basso.
Considerati tutti questi aspetti, ammetto che ci sono buone probabilità che vedremo il cambio tornare al livello di 1,20 da qui, un livello importante dal punto di vista psicosociale, nonché precedente supporto. Quindi, ha senso aspettarsi una reazione, se dovessimo arrivarci.
Oltre 1,2000, la prossima potenziale resistenza è intorno a 1,2200. Le prospettive a lungo termine diventeranno positive nel caso in cui vedessimo una rottura sopra il più recente massimo a 1,2295, ma ci penseremo quando saremo là.
Da un punto di vista macro, dipende tutto dall’eventualità che le aspettative aggressive del mercato cambino con la pubblicazione di dati USA deludenti e con i discorsi della Fed. I dati deludenti sull’indice PMI, sull’indice manifatturiero di Richmond e sulle vendite di case nuove ieri, sono stati gli ultimi macro-indicatori a suggerire che l’attività economica sta rallentando più bruscamente del previsto. Finora, tuttavia, i mercati si attengono alle aspettative interventiste. Ma, per le ragioni esposte, il dollaro è vulnerabile a qualche presa di profitto in vista di Jackson Hole, soprattutto se anche l’unico dato USA atteso per oggi, gli ordinativi di beni durevoli di luglio, dovesse deludere.
Nota: L’autore al momento non possiede nessuno degli asset menzionati nell’articolo.