La drammatica e disastrosa colata a picco di CannTrust Holdings continua. La compagnia di cannabis canadese non fa che scendere sempre più giù. E anche quando si pensa che le cose non possano andare peggio di così, succede, ed il titolo continua a scendere.
Ieri le cose non sono andate diversamente. Il titolo ha visto un tonfo del 7,3% a New York chiudendo a 1,65 dollari USA e del 6% sull’indice S&P/TSX Composite a Toronto, finendo la giornata a 2,19 dollari canadesi. La compagnia ha perso più dell’80% del suo valore da fine marzo.
In effetti, CannTrust dovrebbe essere rimosso dal principale indice azionario canadese questo mese. La notizia dell’imminente delisting è solo l’ultimo colpo sferrato al coltivatore di marijuana con sede in Ontario, entrato in crisi all’inizio dell’estate quando ha rivelato di aver coltivato cannabis in alcune stanze non autorizzate della sua struttura a Pelham, Ontario.
Sotto indagine
Da allora, una serie di notizie - tra cui il licenziamento dell’amministratore delegato, il ritiro di tutti i prodotti dal mercato e per l’esportazione e, infine, il modo in cui la compagnia ha usato semi del mercato nero per la coltivazione illegale di cannabis da far arrivare sul mercato legale - hanno affondato la reputazione ed il prezzo del titolo della compagnia.
Health Canada, che regola le operazioni di coltivazione della marijuana, sta ancora indagando. Quando le indagini saranno complete, le sanzioni comminate a CannTrust potrebbero comprendere la revoca dei permessi per la coltivazione.
Timori per l’indice
La borsa di Toronto dovrebbe annunciare le modifiche all’indice il 13 settembre. Se CannTrust verrà eliminato, il rumore che sentiremo sarà quello del fondo toccato.
L’inclusione nell’indice viene determinata da una formula sfaccettata, che comprende la partecipazione dell’indice generale e la dimensione del flottante. Questo blocco di azioni dovrà rappresentare un minimo dello 0,04% dell’indice generale. Gli analisti hanno calcolato il flottante di CannTrust a circa lo 0,012% dell’indice.
Class-action
Come se ciò non bastasse, ieri era la scadenza per gli investitori per essere inclusi in una class-action contro CannTrust in Canada. La causa interessa quegli investitori che hanno comprato azioni tra il 1° ottobre 2018 ed il 5 luglio. L’8 luglio, i funzionari di CannTrust hanno pubblicamente rivelato che le sue strutture non rispettavano gli standard.
L’accusa afferma che:
“CannTrust ed alcuni dei suoi funzionari e direttori hanno reso rappresentazioni ingannevoli tramite documenti, dichiarazioni pubbliche e prospetti, da cui si evinceva che CannTrust stesse rispettando materialmente tutte le leggi, i regolamenti, le licenze ed i permessi e non hanno rivelato tempestivamente la coltivazione non autorizzata”.
La scorsa settimana CannTrust ha licenziato circa 180 impiegati. I lavoratori rappresentano circa il 20% della forza lavoro dell’azienda in Ontario e si tratta soprattutto di personale addetto alla coltivazione ed al servizio clienti. La decisione è pensata per tagliare circa 9 milioni di dollari canadesi (6,8 milioni di USD) di costi operativi.
“Abbiamo preso la difficilissima decisione di ristrutturare la nostra forza lavoro per rispecchiare le attuali necessità della nostra attività”, ha dichiarato Robert Marcovitch, amministratore delegato ad interim di CannTrust.
Gli asset di CannTrust saranno venduti?
Mentre gli osservatori guardano CannTrust colare a picco e discutono apertamente dei danni che lo scandalo ha inflitto al settore, altre compagnie tengono d’occhio i suoi asset: è difficile attraversare un mercatino dell’usato senza fermarsi a guardare se ci sono dei buoni affari.
Nessuno in realtà si è ancora fermato a fare un’offerta, o almeno non pubblicamente, ma ci stanno pensando.
In un’intervista del mese scorso, l’amministratore delegato di Aphria Irwin Simon ha espresso il bisogno di ricostruire la fiducia, ma non ha detto se il produttore di marijuana con sede in Ontario prenderebbe in considerazione l’acquisto degli asset di CannTrust. In ogni caso non l’ha neanche escluso categoricamente.
E considerato l’ultimo report degli utili di Aphria, da cui è emerso il suo primo trimestre redditizio, potrebbe esserci un interesse. Aphria ha guadagnato 15,8 milioni di dollari canadesi (12 milioni di USD) nel quarto trimestre terminato il 31 maggio, su ricavi di 129 milioni di dollari canadesi (97,8 milioni di USD). Sia ricavi che utili spiccano in un settore pieno zeppo di perdite. Ma uno degli elementi minori degni di nota è stato la rivelazione di quanto abbia migliorato le sue pratiche di governance, una mossa che i suoi dirigenti sperano possa aiutare gli investitori a mantenere la fiducia.
Aurora Cannabis pubblicherà il report l’11 settembre
E parlando di report sugli utili del quarto trimestre fiscale, Aurora Cannabis Inc rivelerà gli ultimi risultati domani dopo la chiusura dei mercati.