In un contesto di grande incertezza come quello attuale, dove i mercati dopo una forte discesa alla fine di febbraio, in seguito all’invasione russa in Ucraina, e ad un successivo rimbalzo nel mese di marzo, sembrano ora assestarsi in una fase di debolezza e lateralità, l’investimento in certificati può essere una valida soluzione d’investimento.
Data la volatilità che permane su livelli sopra la media, bisogna ovviamente fare un’accurata selezione sui sottostanti, onde evitare il rischio che possano avvicinarsi alla barriera di protezione del capitale, ma qualora questo non accada, i certificati d’investimento offrono una remunerazione costante nel tempo, a prescindere dall’andamento del sottostante (fino all’eventuale raggiungimento della barriera come detto sopra). E in momento di incertezza, reputo che la solidità del mercato tedesco possa rappresentare un porto se non del tutto sicuro, almeno dalle acque più tranquille rispetto ad altre piazze.
Un’ottima sintesi è rappresentata da un Memory Cash Collect emesso da Vontobel il 22 aprile, su tre big cap del Dax40: BAYER (ETR:BAYGN), Deutsche Lufthansa AG (ETR:LHAG), Volkswagen (ETR:VOWG). Il certificato paga cedole mensili del 1,12% per un flusso annuo pari al 13,44%. Inoltre, ad incrementare leggermente il rendimento vi è il fatto che si acquista sotto la pari a 99,20€, il che va a portare la performance quasi al 14% in caso di rimborso a 100 alla scadenza. La prima finestra autocall, per l’eventuale richiamo anticipato è prevista dall’osservazione di ottobre, quindi dal sesto mese in poi.
Al momento il worst of è Volkswagen, distante il 3,68% dallo strike, con Bayer praticamente invariata e Lufthansa a +1,46%. La barriera di protezione è posta al 60% dei prezzi di strike.
Bayer è la stock che tra le tre ha segnato il maggior rialzo negli ultimi mesi e si trova ora nella parte alta del canale che ne ha caratterizzato l’andamento degli ultimi anni. Il livello barriera però si trova a 39,19€, su livelli che il titolo non vede dal 2009.
La ripresa del turismo post pandemico sta facendo risalire le quotazioni anche di Lufthansa, che nelle ultime settimane sta consolidando la sua posizione sopra i 7€ che rappresentano un livello importante per il titolo. Anche qui, se guardiamo alla barriera posta a 4,31€ siamo sotto addirittura ai livelli toccati a marzo 2020.
Infine Volkswagen, in controtendenza rispetto alle altre due, sta soffrendo la concomitanza di diversi fattori che ne penalizzano le vendite e di conseguenza il prezzo, come ad esempio la chiusura del mercato russo e la carenza di componentistica nelle filiere di approvvigionamento. Il titolo dopo aver toccato i 245€ lo scorso anno, quota ora 148€, quasi il 40% sotto al suo massimo. Fortemente impegnata nella conversione della produzione verso i veicoli elettrici e con la costante alternanza con Toyota come primo produttore mondiale, ha il livello barriera posto a 93,48€, che reputo possa fornire un margine di sicurezza sufficiente.
Per concludere quindi, un prodotto su tre sottostanti molto capitalizzati, con quote importanti dei rispettivi mercati di appartenenza e con barriere di protezioni su livelli molto lontani dai prezzi attuali. Il rendimento del 13,44% è sicuramente molto interessante su questa tipologia di titoli.
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