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Certificato su tre industriali italiani con un rendimento del 15% annuo

Pubblicato 08.05.2023, 09:35
Aggiornato 26.04.2022, 10:40

Il certificato di Vontobel con isin DE000VU6RER5 su Pirelli (BIT:PIRC), Stellantis (BIT:STLAM) ed STM stacca premi mensili del 1,25% per un flusso cedolare annuo del 15,00%, a condizione che nessuno dei tre sottostanti scenda oltre il 40% dai prezzi di strike, corrispondenti circa ai valori odierni. Tale condizione è ovviamente valida anche per il rimborso del valore nominale alla scadenza.

Come la maggior parte dei certificati cash collect il certificato prevede l’effetto memoria sulle cedole. E’ una caratteristica che permette di non perdere eventuali cedole non erogate per la discesa sotto barriera di uno dei tre sottostanti. Tali cedole infatti vengono accantonate e potranno successivamente essere erogate se entro la scadenza il sottostante peggiore del basket, il cosiddetto worst of, dovesse risalire sopra la barriera di protezione.

Emesso il 28 aprile, quindi poco più di una settimana fa, si acquista leggermente sopra la pari a 100,60€, ma va specificato che tra venti giorni stacca già la prima cedola ed incorpora già un parte di essa. Mentre STM quota qualche decimale sotto strike, infatti, sia Stellantis che Pirelli quotano sopra al prezzo di strike.

Dopo lo storno visto nel mese di marzo sul FTSE MIB, che aveva ricoperto quasi tutta la salita fatta nei primi due mesi dell’anno, l’indice è ripartito forte al rialzo tornando nuovamente, anche se solo per qualche seduta, sopra i 28.000 punti prima di correggere ancora da un livello che ha respinto la quotazione per tre volte in questa prima parte di 2023. Il listino milanese rimane comunque in doppia cifra da inizio anno e la stagione delle trimestrali in corso, sta dando ottimi segnali di forza su molti titoli.

PIRELLI
E’ l’unica società del basket che non ha ancora pubblicato la trimestrale, lo farà infatti giovedì 11 maggio. Se guardiamo al 2022 è stato un anno molto positivo per il produttore di pneumatici, con un incremento dei ricavi del 23% e del reddito netto del 38% rispetto al 2021. Dai minimi di ottobre 2022, che corrispondono all’incirca ai minimi di marzo 2020, il titolo è ripartito con una buona impostazione rialzista, anche se il massimo relativo di inizio 2022 è ancora ben lontano. Negli ultimi mesi è salita alla ribalta la notizia, poi smentita, che Sinochem, la società cinese che detiene una partecipazione del 37% ne starebbe valutando la vendita, alla quale sarebbero interessati grandi player come KKR o altri fondi statunitensi. I rumors indicavano 6,5€ come prezzo richiesto dalla società cinese e questo, se dovesse rivelarsi poi fondato potrebbe spingere in alto la quotazione che attualmente è di poco sotto ai 5€.
Come evidenziato nel grafico seguente, Pirelli si trova ora leggermente sopra al prezzo di strike (linea verde) posto a 4,664€, mentre la barriera (linea rossa) è a 2,7984€, su valori che il titolo, dopo la riammissione al FTSE MIB del 2017 non ha mai visto, nemmeno nei mesi più duri del 2020.

Pirelli - livelli di strike e barriera; fonte Investing.com


STELLANTIS
La trimestrale di Stellantis, pubblicata nelle scorse settimane, ha evidenziato una crescita dei ricavi del 14% grazie alla maggiore disponibilità di semiconduttori e all’aumento dei prezzi di vendita anche se il gruppo si è dimostrato cauto nelle previsioni per i prossimi trimestri a causa dell’incremento delle scorte. Tra i grandi gruppi mondiali dell’automotive, Stellantis rimane quella con il P/E più basso, con la capitalizzazione di mercato che è pari a circa 3,5 volte gli utili previsti per il 2023. Se confrontato con quello di Toyota, circa 10 volte, General Motors (NYSE:GM) circa 6 volte e Ford 7,5 volte emerge come il titolo sia uno dei più sottovalutati dell’intero settore. Inoltre, rispetto ai competitor è uno di quelli con il maggior dividendo, con un rendimento del 7,7%. Dopo lo stacco dividendo, il titolo quota ora ben sotto ai massimi di periodo ma il trend rialzista non risulta compromesso. Il prezzo di strike è molto vicino al valore di quotazione mentre la barriera, posta il 40% più in basso si trova a 8,799€, al di sotto dei 9€ che hanno rappresentato più volte un valido supporto all’andamento del prezzo.

Stellantis - livelli di strike e barriera; fonte Investing.com

STMicroelectronics (EPA:STMPA)
Fino a prima della pubblicazione della trimestrale, tra i tre era nettamente il titolo più in forma. Da inizio gennaio era passata da circa 33€ a oltre 49€, con un rialzo di quasi il 50% in quattro mesi. Nonostante ricavi in aumento del 20% e un EPS a 1,10 rispetto ai 0,99 previsti, STM è crollata dell’8% il giorno della pubblicazione della trimestrale sui timori di rallentamento per il 2023. La correzione ha riportato il titolo abbondantemente al di sotto dei 40€, permettendo quindi di avere strike sul certificato a valori molto inferiori ai massimi di periodo. Come per Stellantis, il prezzo di quotazione è vicinissimo a quello di strike, mentre la barriera si trova a 23,148€. Dai competitor di STM non sono emerse particolari preoccupazioni per la guidance 2023 e quella degli anni successivi, motivo per cui lo storno post trimestrale potrebbe rappresentare un buon punto d’ingresso.

STM - livelli di strike e barriera; fonte Investing.com

PROTEZIONE E RENDIMENTO
Come evidenziato in apertura, la barriera di protezione per l’erogazione delle cedole e per il rimborso del nominale a scadenza coincide ed è posta al -40% dai prezzi iniziali. Ne consegue che fino a che uno dei tre titoli non scende sotto a quel livello, il certificato pagherà il suo flusso cedolare e garantirà alla scadenza, al netto dell’insolvenza dell’emittente, il rimborso del valore nominale di 100€ a certificato. L’osservazione per il flusso cedolare ha cadenza mensile con erogazione di una cedola del 1,25%, che corrispondere ad un rendimento annuo del 15%. Le cedole sono dotate di effetto memoria e quindi nel caso uno dei tre titoli sia al di sotto del -40% nel momento dell’osservazione per lo stacco, la cedola non verrà erogata ma non sarà persa, bensì accantonata in memoria. Sarà sufficiente che ad una qualsiasi delle osservazioni, anche eventualmente alla scadenza, tutti i titoli siano tornati ad di sopra del livello barriera per garantire il pagamento anche di tutte le cedole precedentemente non pagate.

DURATA E POSSIBILE SCADENZA ANTICIPATA
La scadenza del certificato è prevista a ottobre 2024, per complessivi 18 mesi di durata mentre la prima osservazione autocall per il richiamo anticipato al valore nominale da parte dell’emittente è prevista alla terza osservazione mensile, ovvero luglio 2023. Da tale osservazione quindi, se tutti e tre i sottostanti saranno al di sopra dei prezzi di strike, il certificato scadrà anticipatamente, rimborsando all’investitore il capitale investito e quindi il valore nominale, oltre allo stacco della cedola prevista. Qualora dovesse avvenire alla prima osservazione si avrebbe comunque l’erogazione di tre cedole del 1,25% per un rendimento del 3,75% in meno di tre mesi. Nelle osservazioni successive, il livello di autocall non sarà più al 100% del prezzo di strike ma scenderà del 1% ogni mese. Avremmo quindi un valore autocall pari al 99% dei prezzi di strike ad agosto, del 98% a settembre, del 97% ad ottobre, e cosi via fino ad un minimo del 86% nella penultima osservazione di settembre 2024.

SCENARI A SCADENZA
Qualora non si verificasse il rimborso anticipato per l’autocall, alla scadenza si avranno due scenari:
- se nessuno dei tre sottostanti, alla data di scadenza, si trova al di sotto del -40% si avrà il rimborso al nominale di 100€. Sarà sufficiente anche un performance del -39,9% del peggiore dei tre, l’importante è che nessuno abbia superato al ribasso il valore barriera. In questo caso quindi si avrà la restituzione del capitale investito con l’erogazione dell’ultima cedola e si avrà beneficiato nel complessi du un flusso cedolare del 22,5% (18 cedole del 1,25%). Bisogna sempre ricordare che i rendimenti generati dai certificati, essendo catalogati come redditi diversi, permettono di compensare eventuali minusvalenze presenti in portafoglio e in tal caso sarebbero esenti dal pagamento dell’imposta sul capital gain.
- se almeno uno dei tre sottostanti presenta una performance oltre il -40% di ribasso, allora il certificato rimborsa proporzionalmente alla perdita del titolo. Se a titolo di esempio STM dovesse trovarsi al -45% rispetto ai valori iniziali, il certificato rimborserebbe il nominale ridotto di tale percentuale, ovvero il 55% pari in questo caso a 55€, anche se a tale valore andrebbero sommate tutte le cedole incassate dal prodotto.

Va infine specificato che investire in certificati espone al rischio di fallimento dell’emittente e al rischio di azzeramento del sottostante, casi che possono provocare la perdita dell’intero investimento. In questo caso l’emittente è Vontobel che presenta un rating A2 (Moody’s).

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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico"

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Ultimi commenti

ma lasciate perdere sti certificati, non siete in grado di valutarli, sono solo strumenti di marketing con flussi di cassa non stimabili da parte dell'investitore retail. Delle due andate a comprare un gratta e vinci in tabaccheria, fate prima.
Ottimo contributo, davvero formativo
Pregio: danno un guadagno anche quando i sottostanti scendono purché non vadano sotto la barriera. Difetto: se a scadenza anche un solo sottostante è sotto la barriera perdi parte del capitale.
Tutti i certificati che presenti a scadenza hanno il capitale al 60% rendono rendono!!!
Si reputo sia un livello sufficientemente protettivo in queste condizioni di mercato e su questa tipologia di titoli.
ma dell'opzione di rimborso anticipato non mi dici niente?
Beh oddio c'è un paragrafo dell'articolo che si intitola "Durata e possibile scadenza anticipata" in cui viene spiegato come e quanto può avvenire.
e che succede se si scende sotto la barriera ?
Per quanto riguarda le cedole come detto c'è l'effetto memoria, ovvero finche uno dei sottostanti rimane sotto la barriera non vengono erogate, ma possono essere recuperate in seguito qualora si torni sopra barriera. Per quanto riguarda il rimborso al valore nominale, vale solo il valore a scadenza. Se uno dei sottostanti è sotto, il certificato rimborsa in modo proporzionale alla perdita del peggiore. Nell'ultima sezione dell'articolo "Scenari a scadenza" trova un esempio numerico.
buona analisi però però .... non per tutti!
io con questi prodotti ho perso 15% quasi
testimonianza la tua UTILISSIMA
Lo faccio , poi , come sempre , se va male vengo a mangiare a casa sua .
Mi difendo bene tra i fornelli.
ottimo
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