Per qualcuno che decide di investire in Oro fisico è almeno consigliabile tenere sotto osservazione le giacenze, ovvero le scorte del Comex.
Di solito sono i grandi gestori di fondi che tengono d’occhio le riserve del Comex; soprattutto i fondi ETF come lo SPDR Gold Trust, in quanto eventuali cali nei trends delle scorte possono incidere in modo significativo sul prezzo dell’Oro.
Per un investitore avere queste stesse informazioni è allora importante.
COME FUNZIONA IL COMEX
Il Comex è il più importante mercato a termine (futures) dei metalli preziosi, dove gli investitori possono scambiare contratti di compravendita di Oro e Argento, con consegna futura (a termine).
Esso offre ai propri clienti la possibilità di disporre Oro e Argento da utilizzare nel caso di “consegna fisica del bene sottostante al contratto a termine”.
La maggior parte dei contratti al Comex, infatti, non termina con una consegna del bene fisico.
Gli investitori scommettono sul prezzo futuro dei preziosi, e poi “chiudono” il contratto prima della scadenza.
Ma puo’ accadere che una delle due parti del contratto richieda la consegna fisica, la controparte è allora obbligata a fare fronte a questa richiesta.
Per aiutare i "clienti" il Comex mette a disposizione i propri magazzini, gestiti da grandi banche d’affari (HSBC, JP Morgan, Scotia Mocatta ecc).
È in questi magazzini che Oro e Argento si dividono in due categorie, “ammissibili” (eligible) e “registrati” (registered).
Le scorte “ammissibili” NON sono disponili per eventuali consegne richieste dai contratti a termine, mentre le scorte “registrate” sono disponibili per ritiri derivanti da richieste di consegne alle scadenze dei contratti.
Nella parte inferiore del grafico sotto riportato trovi la rappresentazione delle scorte “ammissibili” e quelle “registrate”. Il grafico è aggiornato a fine febbraio 2014.
Le informazioni circa gli “stoccaggi” di Oro e Argento al Comex consentono agli investitori di comprendere quanti clienti richiedono la consegna fisica dei metalli preziosi: sono un indicatore del livello delle scorte stesse.
Se il livello delle scorte continua a calare significa che i clienti “esigono” la consegna del bene sottostante il contratto alla scadenza dello stesso.
Perchè è importante? Dalla lettura di questo dato si puo’ supporre che vi sia carenza fisica di Oro, e che pertanto alcuni investitori ne richiedano volontariamente la consegna in previsione di scarsità dei metalli.
Gli uffici statistici del Comex redigono un report giornaliero, consultabile da tutti gli investitori, circa le scorte di Oro, Argento, rame, platino e palladio.
LA COPERTURA AUREA
Diamo un’occhiata a un dato importantissimo: il grado di “copertura aurea effettiva” del Comex.
Sebbene la maggior parte dei contratti a termine si risolva anticipatamente, senza alcuna consegna di bene fisico alla scadenza, puo’ succedere che una delle “controparti” esiga la consegna fisica al termine contrattuale.
Quindi chi investe al Comex deve sempre essere a conoscenza del rapporto di copertura aurea del Comex; rapporto definito “proprietari per oncia” / “Owners per ounce”.
Questo rapporto indica il numero di once effettive fisiche presenti nei magazzini del Comex per il numero di “possibili” proprietari di queste once.
Perchè “possibili”? Perchè i contratti si risolvono prima della scadenza.
Nell'ultima parte di questo grafico trovi il dato di fine febbraio 2014 relativo agli “Owners per ounce”, che si attesta a 59 – 61. Significa che, per ogni oncia stoccata presso i magazzini del Comex, un numero variabile tra 59 e 61 investitori potrebbe richiedere la consegna fisica di quell’oncia alla scadenza contrattuale… In altre parole c'è un’oncia fisica ogni 59 – 61 once “contrattuali” o di “carta” – “paper gold”.
All’inizio di febbraio, il rapporto tra once contrattuali e fisiche era addirittura a 112 contrattuali contro 1 oncia fisica.
È per questa ragione che molti stimati conoscitori del mercato dell’Oro (John Embry di Sprott Asset Management, Jim Sinclair di Mineset, Kyle Bass di Hayman Capital Management e David Einhorn di Greenlight Capital) hanno sempre messo in guardia gli investitori da un possibile futuro default del Comex.
Vi ho parlato di default del Comex in tempi non sospetti l’1 Maggio del 2011.
Il rapporto tra “once di carta ” e “once fisiche” è distorto in modo assoluto, nel senso che ci sono troppe “once di carta” rispetto alle disponibilità fisiche.
Se queste “once di carta” dovessero essere “trasformate” in richieste di consegna di “once fisiche”, vedremmo il Comex in default tecnico per impossibilità a consegnare metalli di cui non è in possesso.
Emerge un ultimo dato che potete notare dal grafico: fino al 2010 il rapporto tra “once di carta” e “once fisiche” era “abbastanza” equilibrato; i trends si sono poi modificati e dal 2013 abbiamo avuto un’esplosione di “once di carta” rispetto alle “once fisiche”.
Questo rapporto è assai squilibrato. Il sistema finanziario è molto fragile e se dovesse accadere un’altro shock simile o più imponente di quello del 2008 relativo al fallimento della Lehman Brothers, con richiesta di consegna fisica del metallo giallo a titolo di “bene rifugio”, potrebbe realmente concretizzarsi il default del Comex, con relativo ulteriore panico sui mercati mondiali.