Lo scorso 17 Ottobre la Banca Centrale Europea ha annunciato un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base. Questo è il terzo taglio del 2024 per un totale di 75 punti base.
Quali sono gli effetti dei tagli dei tassi d’interesse sui tuoi ETF obbligazionari? La risposta è: dipende dalla scadenza delle obbligazioni contenute nel tuo ETF obbligazionario!
Vediamo in breve l’impatto del calo dei tassi sulle diverse tipologie di ETF obbligazionari.
ETF a Brevissima Scadenza (0-1 anni)
Gli ETF obbligazionari a brevissima scadenza sono fondi obbligazionari che investono in obbligazioni con una scadenza inferiore a 1 anno. Essendo la scadenza molto prossima, il valore di queste obbligazioni rimane pressoché invariato al calare (o all’aumentare) di tassi.
L’effetto più visibile però è la riduzione del rendimento dell’ETF. Le obbligazioni che entrano nel paniere dell’ETF infatti avranno inevitabilmente un rendimento medio inferiore rispetto a quello offerto prima del taglio dei tassi.
ETF a Breve Scadenza (1-3 anni)
Gli ETF a breve scadenza includono solitamente nel loro paniere obbligazioni con scadenze comprese tra 1 e 3 anni.
Avendo una scadenza media leggermente più lunga questi ETF beneficiano maggiormente dal calo dei tassi. Questo perché col calo dei tassi le obbligazioni esistenti diventano più attraenti rispetto a quelle di nuova emissione con rendimento inferiore.
Ora che abbiamo visto cosa accade ai tuoi ETF obbligazionari a breve scadenza in caso di tassi in calo, andiamo a vedere cosa accade nel caso di ETF obbligazionari a lunga scadenza. (Saltiamo la scadenza media perché, per ovvie ragioni, rappresenta una casistica intermedia tra le due.)
ETF a Lunga Scadenza (oltre i 10 anni)
Gli ETF a lunga scadenza investono in obbligazioni con scadenza superiore a 10 anni. Vista la lunga scadenza questi ETF sono molto sensibili al taglio dei tassi.
Il calo dei tassi di interesse infatti rende le obbligazioni esistenti molto più attraenti per gli investitori rispetto alle nuove emissioni con rendimento più basso.
Attenzione però, così come il calo dei tassi determina generalmente un aumento dei rendimenti di questi ETF, un eventuale aumento dei tassi può portare anche a delle perdite.
Lo hanno imparato a loro spese coloro che avevano in portafoglio ETF obbligazionari a lunga scadenza durante il periodo 2021-2022, anni in cui i tassi di interesse sono cresciuti a velocità record, facendo crollare il valore delle obbligazioni esistenti.
Conclusione
Come abbiamo visto gli ETF obbligazionari a breve scadenza sono praticamente insensibili al cambio dei tassi. L’effetto più importante infatti è l’abbassamento del rendimento dovuto all’abbassamento dei rendimenti delle obbligazioni di nuova emissione. Quindi questi ETF non beneficiano molto del taglio dei tassi d’interesse, anzi.
Al contrario gli ETF che investono in ETF a lunga scadenza hanno un comportamento pressoché opposto. L’abbassamento dei tassi d’interesse rende le nuove obbligazioni meno attraenti rispetto a quelle preesistenti e quindi fa aumentare il valore degli ETF obbligazionari a lunga scadenza.
Cosa dovrebbero fare dunque gli investitori? In un periodo di continui tagli ai tassi di interesse valutare la duration del ETF obbligazionario in cui investire diventa di importanza fondamentale.
Il problema? Tutti i professionisti conoscono già queste dinamiche e quindi il mercato sconta già le aspettative future sull’andamento dei tassi d’interesse. Di conseguenza è difficile speculare su questi andamenti. Ai piccoli investitori non resta che concentrarsi sugli unici pasti gratis: la diversificazione e la pianificazione!