Vi ricordate fino allo scorso anno, quando era impossibile trovare un’obbligazione con rendimenti decenti (se non a scadenze lunghissime) e tutti si chiedevano cosa fare?
Ecco, fino allo scorso anno (trovate tutto nel nostro canale Youtube di Investing Italia) insistevo sul porre attenzione ai rischi di questa asset class, focalizzandomi sul tema della duration, e di come gli investitori, pur di raccimolare qualche mezzo punto percentuale, andassero su scadenze di 30 anni o superiori.
Bene, immaginate ora il bagno di sangue a cui stiamo assistendo non tanto sulle azioni (dove un -20/25% ci può anche stare) ma proprio sui bond.
Dalla tabella sopra, possiamo notare come questo sia il peggio anno dal 1973 per le obbligazioni (qui un aggregate) di gran lunga.
Ne sanno qualcosa molti investitori italiani, pieni zeppi di BTP, perché si sa, i BTP sono “sicuri”, ecco adesso forse più di qualcuno avrà compreso il vero concetto di rischio.
Portafogli riempiti a piene mani di scadenze a 25-30 o 40 anni, ed infine ci siamo arrivati. Questo Btp Tf 3,25% St46 Eur per esempio, nel grafico sopra, in poco più di 1 anno ha perso oltre il 40%.
Pensate che il calo dell’indice azionario S&P 500 dai massimi, è del 24%, a proposito di capire bene cosa si intende per rischio vero e proprio.
Considerando che in molti casi la scadenza dei propri BTP supera la durata della propria vita (un settantenne che fa un BTP a 30 anni difficilmente lo porterà a scadenza) sarà meglio organizzarsi in chiave successoria piuttosto, dove almeno non rientrano nell’asse ereditario.
Come sempre tuttavia esiste anche un lato positivo, e lo troviamo nell’immagine sotto…
In 6 mesi infatti, i rendimenti delle obbligazioni sono tornati ad essere interessanti, e se l’inflazione (come sembra) dovesse gradualmente calare, ecco che tra qualche mese si potrebbe tornare a riconsiderare meglio questa asset class.
Ricordiamo poi che anche un’eventuale recessione, sarebbe inizialmente più a favore dei bond, e considerando il calo delle materie prime (che di solito anticipa i bottom di bond ed azioni) insomma ci sarebbe uno spazio “tattico” da sfruttare per qualche operazione più speculativa.
Ad ogni modo, quest’anno lo ritengo importante perché forse, almeno questa volta, spero che gli italiani abbiano capito che i tanto cari BTP, in verità non sono quella sicurezza di cui fermamente erano convinti.
L’unica sicurezza, a mio giudizio, è il mercato azionario (americano o globale) mantenuto per orizzonti superiori ai 10 anni. Tutto il resto, è mancanza di educazione finanziaria.
Alla prossima!
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico"