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Continuano le vendite di JPY, rialzo diffuso dell’USD

Pubblicato 20.11.2014, 09:56
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Market Brief

I cross con lo JPY hanno compiuto un rally raggiungendo nuovi massimi, dopo che il deficit della bilancia commerciale giapponese di ottobre è sceso da 958,3 a 710,0 miliardi di yen (rispetto ai -1.027 mld previsti). L’USD/JPY testa il livello a 119,00 e ora entrano in gioco anche gli operatori europei. Il trend rialzista sta acquisendo slancio, oggi le consistenti opzioni call standard da 117,50 a 118,00 dovrebbero conferire supporto. La resistenza chiave staziona a 120,00. L’EUR/JPY è salito a 149,14. Le marcate condizioni d’ipercomprato (RSI all’81%) dovrebbero generare prese di profitto in area 150,00/152,00.

La pesante domanda di EUR/JPY assicura buone richieste di EUR/USD. Gli indicatori di trend e momentum sono marginalmente positivi. Le offerte stazionano a 1,2577/78 (massimi 4 e 17 novembre). S’intravede ulteriore resistenza a 1,2722/44 (base della nuvola giornaliera di Ichimoku / 23,6% di Fibonacci sulle vendite da maggio a novembre). L’EUR/GBP resiste a 0,80, testa la media mobile a 200 giorni (0,80538). Su questo livello si osserva una forte resistenza, perché la coppia EUR/GBP non viene scambiata sopra la sua media mobile a 200 giorni da più di un anno. L’EUR/CHF scambia a 1,2010/15 sebbene i nuovi sondaggi sul referendum sull’oro abbiano mostrato una svolta significativa verso il fronte dei “no”.

Il cable è salito a 1,5721 perché i verbali della BoE sono risultati meno accomodanti del previsto. Le vendite al dettaglio britanniche (09:30 GMT) dovrebbero determinare se la coppia GBP/USD spingerà per una correzione di breve termine più marcata, superando le barriere per le opzioni a 1,5700-1,5800, o se l’obiettivo a 1,55 rimarrà attuale.

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I verbali della Fed, pubblicati ieri, hanno fatto rafforzare l’USD contro tutte le valute del G10 e dei mercati emergenti. Nei verbali si rileva che le deboli prospettive economiche di Eurozona, Cina e Giappone dovrebbero avere un impatto limitato sulla ripresa degli USA. Alcuni membri hanno espresso preoccupazione riguardo all’inflazione, che potrebbe rimanere inferiore all’obiettivo ancora un po’ di tempo. Oggi sarà reso noto l’IPC di ottobre negli USA (13:30 GMT), l’IPC dovrebbe mostrare un rallentamento dello 0,1% su base mensile. Un’eventuale sorpresa positiva dovrebbe generare nuovi guadagni per l’USD. I rendimenti dei decennali USA rimangono sotto il 2,40%, l’indice DXY resiste sotto 88,000.

Ieri l’USD/CAD è rimasto per lo più sopra la sua media mobile a 21 giorni (1,1305), dopo il rifiuto del Senato USA, a inizio settimana, di costruire l’oleodotto TransCanada's Keystone XL. Il prossimo voto è previsto per gennaio e ci sono elevate probabilità di successo, perché quattro deputati democratici schierati contro il progetto saranno sostituiti da omologhi repubblicani, che sostengono il progetto per l’elevato numero di posti di lavoro in gioco. L’USD/CAD è salito a 1,1369. La coppia si trova ancora in area di consolidamento ribassista. Una chiusura superiore alla media mobile a 21 giorni dovrebbe far rimanere il giudizio positivo.

Altrove, le cifre di metà novembre sull’inflazione brasiliana hanno sorpreso al ribasso. L’USD/BRL è sceso a 2,5660. Una chiusura inferiore a 2,57 spingerebbe il MACD in zona negativa, e farebbe presagire un’estensione dei guadagni del real brasiliano. Gli ordini d’acquisto per le opzioni in scadenza oggi si susseguono sopra 2,5180/2,5200. Rimaniamo prudenti perché i rischi politici potrebbero frenare bruscamente la ripresa del BRL.

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Il calendario economico di oggi: bilancia commerciale, esportazioni e importazioni m/m di ottobre in Svizzera, IPP m/m e a/a di ottobre in Germania; PMI (preliminare) manifatturiero, servizi e composito di novembre in Germania ed Eurozona; fiducia dei consumatori (stima) di novembre nell’Eurozona; vendite e ordini industriali m/m e a/a di settembre in Italia; PIL t/t riferito al terzo trimestre in Norvegia; vendite al dettaglio m/m e a/a di ottobre nel Regno Unito; IPC m/m e a/a di ottobre, richieste iniziali e continue di sussidi di disoccupazione aggiornati rispettivamente al 15 e all’8 novembre, PMI manifatturiero (preliminare) di novembre, indice sulle previsioni delle aziende di novembre della Fed di Philadelphia, vendite di case esistenti m/m e indice predittivo di ottobre negli Stati Uniti.

Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd

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