👀 Occhio a queste occasioni: I titoli più sottovalutati da comprare adessoGuarda la lista

Cresce la pressione verso un inasprimento più aggressivo

Pubblicato 28.03.2022, 17:32

I policymaker della Federal Reserve la settimana scorsa si sono mostrati pronti ad alzare i tassi di interesse in maniera più aggressiva, se necessario, per combattere l’inflazione.

Il Presidente della Fed Jerome Powell ha rimarcato lunedì scorso che la Fed farà tutto il necessario per combattere l’inflazione, parlando alla conferenza annuale della National Association for Business Economics.

Molti policymaker hanno fatto eco alla sua determinazione, spingendo gli economisti a iniziare a valutare aumenti maggiori dei tassi di fondi federali.

Il presidente della Fed di Chicago, Charles Evans, che in genere tende ad essere più cauto, si è detto pronto ad alzare i tassi di 50 punti base alla volta.

La Presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, un’altra “colomba” ha fatto riferimento sia ad un aumento di 50 punti base che ad una riduzione degli acquisti di bond.

John Williams, presidente della Fed di New York Fed e vice presidente del FOMC, ha usato l’aggettivo “svelte” per parlare delle azioni della Fed.

“Quale sia la decisione giusta in un dato momento dipenderà dalla situazione del momento appunto. Se sarà appropriato aumentare i tassi di interesse di 50 punti base in un vertice, allora penso che dovremmo farlo. Se sarà appropriato andare con 25, allora dovremmo farlo. Non vedo alcuna ragione per non fare l’una o l’altra”.

Gli analisti hanno iniziato ad alzare le loro aspettative, che vanno da due aumenti di mezzo punto nei prossimi due incontri, seguiti da aumenti di un quarto di punto nei rimanenti quattro incontri di quest’anno, ad un’altra proiezione di quattro aumenti di mezzo punto, seguiti da due aumenti di un quarto di punto. Quest’ultima ipotesi porterebbe la Fed vicino al 3% entro la fine dell’anno.

Tuttavia, David Marsh, presidente dell’Official Monetary and Financial Institutions Forum (OMFIF) e osservatore da lungo tempo della politica monetaria ha sollevato la possibilità che le banche centrali si fermeranno prima di provocare una recessione con aumenti eccessivi dei tassi di interesse. La guerra in Ucraina rende rischioso per loro creare difficoltà ai politici.

Quel conflitto potrebbe continuare e le banche centrali potrebbero semplicemente rinunciare con l’inflazione.

In ogni caso, ci sono dei crescenti timori che la Fed ed altre banche centrali riusciranno a progettare un “atterraggio morbido” per l’economia. Si parla più di una “recessione di crescita”, che significa una crescita economica più lenta e un piccolo aumento della disoccupazione mentre le banche centrali applicano i freni monetari.

Questi scenari alternativi potrebbero essere solo un mero desiderio. Quello che sappiamo per certo è che l’inflazione sta crescendo ed è probabile che continui su questa strada - e i politici l’hanno costantemente sottovalutata.

Ultimi commenti

Prossimo articolo in arrivo...
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.