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Crisi energetica e dei chip, ecco come si stanno comportando Mib e Dax

Pubblicato 15.10.2021, 09:41
Aggiornato 02.09.2020, 08:05


Ci siamo lasciati dicendo che la situazione energetica stava colpendo non solo l'Europa e gli Stati Uniti ma anche la Cina che stava provando ad assicurarsi le forniture ad ogni costo, e l'India con le riserve di carbone ai minimi. Inoltre nella situazione attuale le Banche Centrali si ritrovavano ad avere lo stesso destino, come un pilota di moto (con poco margine d'errore) intento a superare l'avvesario in curva mentre doveva restare concentrato a non cadere e finire sull'erba. Infatti variando i tassi si andava a deteriorare il Pil, ma lasciandoli invariati significava dover accettare un incremento del costo delle materie prime, degli oneri di produzione, in presenza di una ridotta crescita dei ricavi (e salari). (dall'analisi "Borse incerte, crisi energetica e cambio di regime. Ecco 3 titoli da visionare")


Le Banche stampano come se non ci fosse un domani, e il pericolo inflazione e il rallentamento della crescita sono sotto gli occhi di tutti.

Quindi è importante parlare di distribuzione del denaro (effetto Cantillon), perchè il valore dei soldi cambia durante il "flusso di distribuzione", c'è chi riceve prima liquidità e quindi ha un maggiore potere di acquisto rispetto agli altri. Come dice lo stesso Cantillon, immanginando di avere una miniera, a beneficiarne per primi saranno i proprietari e successivamente tutti coloro che sono direttamente legati ad essa (distribuendo così denaro) e infine gli "ultimi" che riceveranno la loro parte quando i prezzi saranno già alti (creando disuguaglianze). Portando il discorso ai giorni nostri, le Banche Centrali inniettano liquidità in altre banche che prestano "soldi" ai clienti e alle aziende ma dalla lettura dei dati (cibo, benzina, approvviggionamento e inflazione in aumento) in modo "oggettivamente" lento.

Volecity of money Bce

Volecity of money Fed



L’indice Zew (misura la fiducia di investitori e analisti sull’economia) è in calo a 21,6 da 28,5 per effetto dei colli di bottiglia nella manifattura mentre corrono ancora i prezzi di carbone (in Cina c'è stato il picco della domanda di carbone, che combinato agli effetti negativi delle alluvioni sulle miniere, ha spinto i contratti "future" sul carbone ai massimi), e degli altri metalli industriali (l’alluminio e la bauxite sono ai massimi dopo 13 anni). Il FtseMib è "appesantito" dal dato deludente sulla  roduzione industriale di agosto ma nonostante ciò ha performato molto meglio del Dax. Questo perchè all'interno del suo "paniere" i settori predominanti sono il bancario e l'energetico che in questo periodo hanno performato in positivo, mentre i rendimenti dei Bond a 10y (Italia e Germania) sono cresciuti (nell'ultimo mese), indicando un inizio (sempre più vicino) di tapering e la diminuzione di liquidità. Intanto, nei giorni scorsi, il senato americano ha approvato il disegno di legge per aumentare il tetto del debito (a 28,9 miliardi di dollari), rimandando il rischio di insolvenza almeno fino a dicembre.


Il Fondo Monetario Internazionale, nell'Outlook del 12 ottobre, ha previsto in rialzo le stime di crescita per l'Italia per il 2021, il Pil è atteso a 5,8% mentre per l'economia globale un leggero ribasso al 5,9% nel 2021 e al 4,9% nel 2022 (la produzione industriale europea è scesa all'1,6% ). Il ribasso per il 2021 riflette un declassamento per le economie avanzate, in parte dovuto a interruzioni delle forniture e per i paesi in via di sviluppo a basso reddito, in gran parte a causa del peggioramento della pandemia. Ciò è parzialmente compensato dalle prospettive più forti tra alcuni esportatori di materie prime dei mercati emergenti. In generale, prevede che l'occupazione continuerà a rallentare la ripresa della produzione e l'aumento dell'inflazione riflette lo sbilanciamento tra domanda e offerta legati alla pandemia e ai prezzi delle materie prime più elevati rispetto ad un anno fa.

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Precisa che le pressioni sui prezzi diminuiranno nel 2022 e le banche centrali dovrebbero essere preparate ad agire rapidamente (e inasprire la politica monetaria) se i rischi dell'aumento delle aspettative di inflazione diventano tangibili. Proprio riguardo a questo, Alessandro Albano (Editor di Investing.com) nell'articolo "Usa, inflazione corre oltre le stime. Pesa aumento energia" afferma che l'indice dei prezzi al consumo degli Stati uniti ha superato le previsioni degli analisti nel mese di settembre aumentando del 5,4% con il dato "core" al 4%, a causa dell'incremento dei prezzi energetici ed ha avuto come conseguenza il taglio delle stime di crescita da parte del FMI. L'inflazione è aumentata anche per via degli affitti e del settore alimentare (in aumento) e quindi porta ad un Tapering molto più vicino (magari dalla riunione Fed del 3 novembre) e ad un probabile cambiamento dei tassi (e calo della domanda). Nel frattempo il numero delle società elettriche private in UK che sono fallite aumenta, questo in concomitanza all'aumento dei prezzi al consumo che probabilmente costringerà la Banca ad aumentare i tassi (visto lo spettro della Stagflazione).

I prezzi degli energetici potrebbero costringere a una politica monetaria più restrittiva? Il petrolio è ai suoi livelli più alti nonostante l'Opec abbia rivisto al ribasso le stime sulla domanda per il 2021, continua la sua corsa proprio come il gas naturale con il prezzo raddoppiato in poco piu’ di un mese ma Putin ha rassicurato l'Europa aumentando del 15% il pompaggio. Questi hanno aumentato le aspettative dell'inflazione, a lungo termine, ma se i prezzi continueranno a salire sarà anche a causa delle interruzioni della catena di approvvigionamento (aumento costo spedizioni). Ciò potrebbe portare le banche ad avere una posizione più "aggressive"?

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Un altro "picco" da parte del petrolio verso i 100 dollari al barile (da agosto ha recuperato il 30%) potrebbe far vacillare l'ormai tanto decantata filastrocca "l'inflazione è transitoria" nonostante abbiano concesso a quest'ultima di superare "leggermente" i livelli previsti. Infine le Banche Centrali, senza un aumento significativo dei salari, non penso agiranno (drasticamente) anche perchè l'altra "faccia della medaglia" mostrerebbe un colpo ancor più negativo verso il Pil rispetto ad una crisi energetica. Nel frattempo l'inflazione in Cina dei prezzi alla produzione è salita del 11% circa e questo deve preoccupare, non poco, l'Europa.

Anche la crisi del mercato dei semiconduttori (Chip) interessa ogni continente, aggravata dall'incendio alla Renesas Electronics e dal temporaneo "blocco" del canale di Suez, ed ha portato le aziende ad assottigliare la loro capacità di produzione lavorando a velocità ridotta nonostante la domanda sia crescente. C'era da aspettarselo in un mondo in cui siamo "letteralmente" circondati da chip?

Ursula Von der Leyen al riguardo ha detto che l'Europa dipende dai chip di ultima generazione fabbricati in Asia e l'obiettivo sarà arrivare ad un piano coordinato tra tutti gli Stati membri "European Chips Act", che segue il disegno di legge Usa da 250 miliardi di dollari, per potenziare la produzione (garatendo l'approvvigionamento) almeno del 20% entro il 2030 e per abbassare la dipendenza dai mercati esteri (e magari garantire una sovranità tecnologica) che hanno visto le esportazioni della Corea del Sud raggiungere il record mensile a settembre del 28% e la Taiwan Semiconductor Manufacturing (NYSE:TSM) del 20%, invece in Malesia molte aziende, specializzate nell’imballaggio dei componenti, si sono fermate per una forte siccità.

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L'annuncio è successivo all'apertura del nuovo stabilimento di Chip di Infineon, in Germania, che produrrà semiconduttori per auto. Ci si aspetta che l'UE finanzi il potenziamento di Bosch, STMicroelectronics (PA:STM) e Asml. L’industria automobilistica è senza dubbio una delle più colpite, infatti le mancanze sulle linee di assemblaggio per un colosso come Stellantis potrebbe portare ad una diminuzione di produzione, fino a 1,4 milioni di unità a quelle previste, o causare degli stop. Mentre Mercedes Benz ha annunciato un calo del 30% dei volumi di vendita globali nel terzo trimestre, per Bmw il problema resta "superabile" aumentando i prezzi (7%) e un margine operativo in aumento 10% con il Roe al 23%, sempre in suolo tedesco alcune fabbriche hanno chiuso e altre hanno dovuto far ricorso alla disoccupazione parziale i principali "Think Thank" economici hanno ridotto le previsioni sul Pil al 2,4% dal 3,7% precedente e aumentato la previsione inflazionistica al 3%.

Inoltre, dall'articolo di Alessandro Albano "Crisi chip, CNH chiude stabilimenti in Europa" si evince che anche CNH Industrial (MI:CNHI) chiuderà temporaneamente (per non più di 8 giorni lavorativi nel mese di ottobre) diversi dei propri siti produttivi come diretta conseguenza della carenza di componenti chiave (stabilimento Iveco di Brescia rimarrà chiuso dal 18 al 22 ottobre). Eles Semiconductor Equipment (MI:ELES) (centro e fornitore mondiale di alta tecnologia nei test dei dispositivi a semiconduttori per i più importanti produttori internazionali di aerospazio e difesa, automotive, healt care, consumer electronics), che realizza macchine in grado di testare l’affidabilità di dispositivi a semiconduttori prima che vengano immessi sul mercato attraverso l'approccio "Reliability embedded test engineering", ha annunciato ricavi di 10 milioni di euro circa in aumento del 16% rispetto all'anno precedente (88% dei ricavi è dovuto dalla linea dei semiconduttori) e l'EBITDA in crescita grazie al fatturato netto e al minor costo del personale (il target price del titolo a 5 euro).

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Infine secondo i dati del World semiconductor trade statistic, il mercato mondiale dei chip ha raggiunto i 550 miliardi di dollari, un rialzo del 25% rispetto al 2020. Le vendite sono state di 47,2 miliardi di dollari nel mese di agosto 2021, con un aumento del 29,7% rispetto al totale di agosto 2020 e del 3,3% in più rispetto al totale di luglio 2021 di 45,7 miliardi di dollari mentre le vendite in un anno sono aumentate in Europa del 33%, in Cina del 31% (ancora distante dall’obiettivo di soddisfare il 70% della domanda interna tramite i produttori nazionali), nelle Americhe del 31%, in Asia del 28% e in Giappone del 24%.

World semiconductor trade statistic


Come si stanno comportando il Ftsemib e il DAX in questa fase di incertezza?


Per quanto riguarda il Dax continua a sondare area 14.850 euro facendo un doppio minimo che sancisce la fine del ciclo rialzista iniziato a marzo, questo non vuol dire che crollerà a picco, ma può ripartire al rialzo con una partenza di un nuovo ciclo oppure come continuare il ritracciamento non ancora completato del tutto. Il periodo che intercorre tra marzo 2021 e oggi sia una lateralizzazione ma credo anche che una eventuale rottura di area 14.700 euro potrebbe portare l'indice ad un ritracciamento più profondo (nonostante trend di lungi periodo rimane per ora bullish) mentre al rialzo il Target price è 16000 - 16700 euro. (guarda grafico - a mercato chiuso, 14 ottobre)

Dax


Spostandoci sul nostro indice, il Ftsemib, ricordo che a marzo ha sovraperformato con un rialzo dell'8% colmando il gap down aperto un anno fa, inoltre in una delle mie analisi (15.07.2021) affermavo che il trend rialzista fosse destinato a proseguire verso un recupero dei massimi precedenti a 25.490 punti (Febbraio 2020). Una volta assodato che il recupero del valore pre-Covid dell'indice c'è stato, quest'ultimo si è "comportato" ancora meglio toccando quota 26500 euro, e negli ultimi 12 anni l'indice si è mosso seguendo un percorso laterale delimitato dai minimi del 2009 e del 2012 in area 12200 euro circa e dai massimi dell'ottobre 2009 a circa 24500 punti, resistenza messa alla prova a maggio 2018, a febbraio 2020 e ad aprile 2021 successivamente questa "lateralizzazione" è stata rotta da un breakout rialzista (come evidenziato in precendenza ha portato il prezzo a 26500). nella situazione attuale mi aspetto una continuazione della lateralizzazione del prezzo fino a quando non ci sia una rottura dei 26300 euro al rialzo oppure dei 25000 euro al ribasso. (guarda grafico - a mercato chiuso, 14 ottobre)

Ftse Mib



Concludendo

Come ben sapete La liquidità rimane elevata (per il momento), e per contrastare l'aumento dei prezzi le Banche Centrali dovranno (in un certo modo) alzare i tassi di interesse ma così facendo andranno a bloccare in un certo senso la crescita mentre la crisi energetica insieme a quella dei chip sembra non aver fine almeno per tutto il 2022, causando un danno in termini di fatturato di almeno 200 miliardi di dollari (magari sarà la volta buona che l'Europa avvii progetti al riguardo per recuperare terreno sull'Asia). In Cina l'aumento dei prezzi alla produzione avrà delle ripercursioni anche sull'Europa e sui margini di ripresa. Infine per quanto riguarda i 2 indici analizzati, proseguono il recupero al rilento, le successive sedute potranno dirci di più (anche per le scadenze di oggi) e sarà importante applicare una strategia adeguata. Attendiamo novità!




"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo e l'analisi tecnica dei grafici è un punto di vista personale; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore".

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Ultimi commenti

Ma questi che hanno provocato la crisi energetica , di prodotti sovrabbondanti tra l’altro , saranno processati o no ?
Condivido l'analisi, vediamo i prossimi eventi cosa porteranno
con il Tapering e più in generale con l'inasprimento della politica monetaria la crescita si fermerà del tutto?
 economia reale penso di si
Ottima analisi, è racchiusa tutta la situazione che stiamo vivendo. Materie prime, semiconduttori, cibo e costi di spedizione che non fanno altro che aumentare l'inflazione e non solo.
 almeno fino a novembre le proiezioni rimangono al rialzo, visti i grafici e i dati
 Si, dall'analisi e oggettivamente sembra così
effetto Cantillon anche ai giorni nostri, anzi peggio che in passato!
ora briciole
DAX doppio minimo.... salirà
staremo a vedere, dal grafico non è chiaro.
spaventa chi?.. sicuri che stiamo guardando dalla parte giusta?
mica ho detto che la.situazione non sia preoccupante. anzi..sto dicendo altro
Poi oh, l'analisi è corretta.
 a cosa ti riferivi?
fino a dicembre gli indici saliranno
Situazione davvero delicata, molti la sottovalutano ma dovrebbero considerare l'incognita Cina
le persone non se ne rendono ancora conto, fai passare dicembre
dicono che i la situazione sia controllabile, come il covid
Analisi ben fatta e completa. Penso che la Stagflazione sia purtroppo un conseguenza e che le aziende citate del settore chip guadagneranno sempre di più.
Analisi fatta bene, ma per quanto riguarda il tuo pensiero sulla stagflazione non credo si possa generalizzare, in questo momento il pericolo c'è in Gran Bretagna e c'e stato negli Usa
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