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Crisi chip, CNH chiude stabilimenti in Europa

Pubblicato 14.10.2021, 09:09
Aggiornato 14.10.2021, 09:43

Di Alessandro Albano 

Investing.com - CNH Industrial (MI:CNHI) non si salva dalla crisi di semiconduttori che sta attanagliando l'economia globale, un giorno dopo l'annuncio di Apple (NASDAQ:AAPL) di un taglio alla produzione di 10 milioni di nuovi iPhone per problemi sulle forniture di chip.

Il gruppo quotato a Milano e New York ha comunicato che chiuderà "temporaneamente diversi dei propri siti produttivi di macchine agricole, veicoli commerciali e sistemi di propulsione in Europa", come diretta conseguenza "delle interruzioni alla catena di fornitura e alla carenza di componenti chiave, in particolar modo semiconduttori", si legge nella nota diffusa. 

La società dei veicoli industriali, spiega la stessa, rivede "costantemente i propri piani di produzione per rispondere a questo contesto altamente volatile" e programma di chiudere gli impianti interessati "per non più di otto giorni lavorativi nel mese di ottobre", con l’Azienda che "rimane costantemente impegnata a ottimizzare le operazioni produttive al fine di rispondere alla continua forte domanda".

Crisi chip colpisce più del Covid

Nella galassia Agnelli, anche Stellantis (MI:STLA) sta soffrendo molto per il contesto globale dei semiconduttori che, secondo le stime della società, causerà un calo della produzione di 1,4 milioni di vetture e la riduzione di importanti siti produttivi come Cassino, Pomigliano e Melfi.

Come comunicato dal sindacato Uilm ad inizio ottobre, il sito produttivo di Mefli funzionerà per soli 6 giorni ad ottobre, con una produzione di soli 8.000 veicoli e altrettanti problemi per i 7.300 dipendenti, mentre secondo la fotografia scattata da Fim e Cisl la produzione di autovetture sarà superiore del solo 14,2% rispetto al 2020.

“Un dato - ha spiegato Ferdinando Uliano, segretario della Fim prima dell'incontro con il Mise avvenuto lunedì - che è in negativo rispetto al 2019, anno prepandemico, con un calo del 16,3% rispetto al 2019. Per la prima volta sono negativi anche i veicoli commerciali, cosa mai successa negli ultimi 12 anni".

"La sofferenza riscontrata nei primi 6 mesi del 2021 - ha aggiunto il segretario - si è aggravata nell’ultimo trimestre causando numerosi blocchi produttivi che stanno colpendo più del lockdown del 2020". A salvarsi, ha precisato Uliano, è il polo torinese e "in particolare la produzione della 500e, che non può fermarsi per i vincoli sul Co2, per evitare le salatissime sanzioni”.

Ultimi commenti

Già prima devono sbarazzarsi delle migliaia e dozzina di migliaia di auto a combustione per vendere tutte le macchine che saranno obsolete per la scusa dei microchip mandando la colpa sempre a qualcuno per i loro interessi interni
i concessionari non stanno più prendendo ordinazioni, le consegne sono rimandate, ed intanto stellantis è sui massimi di periodo! ..non c'è nulla da fare... in economia e nella finanza nulla si crea. Aspettiamo la trimestrale e vediamo come risponderà il titolo, però mi chiedo: quelli che oggi comprano stellantis cosi come tutti i titoli automotive sanno che ancora mesi e sine die, non si tornerà alla produzione potenziale? ..non ci si lamenti poi se il settore crolla
concordo al 100% , solo bolle speculative finanziarie , stellantis ormai ha stabilimenti fantasma, persone che conoscono e lavorano come dipendenti in uno stabilimento vicino da me dicono che non producono più nulla , le uniche novità sono un aumento dei licenziamenti e una dismissione continua della capacità produttiva, prima o poi la bolla speculativa esploderà
Sui massimi ?In quale film ?Era a 20 non molto tempo fa o era un'impressione ?Allora si vende visto che è al massimo ?Mahhhh
 difatti, ho scritto, massimo di periodo... avrei dovuto chiedere: "di che periodo parli"? ..diversamente la mia dicitura è corretta
Netlist...il futuro
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