Da Leonteq un certificato per puntare sul petrolio con un rendimento potenziale su

Pubblicato 29.07.2024, 12:23
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Il petrolio è un asset cruciale nell’economia moderna e lo rimarrà a lungo. Inoltre, l’ormai imminente avvio del ciclo di tagli ai tassi di interesse potrebbe sostenere l’economia e conseguentemente la domanda di greggio. Come investire dunque sul petrolio? Un’interessante opzione in tal senso arriva da Leonteq, che ha emesso un certificato (ISIN CH1349979042) legato ai due principali benchmark petroliferi: Il WTI ed il Brent.

Ogni mese sono pagate cedole dell’1% a patto che nessuno dei due sottostanti abbia perso oltre il 40% dai prezzi iniziali. Il certificato, poi, quota leggermente a sconto, con un rendimento potenziale che sale quindi sopra il 12% annuo lordo offerto dai premi mensili.

Fra i punti di forza troviamo anche un trigger discendente per il richiamo anticipato del prodotto, elemento che aumenta le chance di autocall nei prossimi mesi.

Brent e WTI


Operativamente i sottostanti sono due, come detto: Brent e WTI. Di fatto, però si tratta di due asset con una correlazione notevole, visti i movimenti speculari dei prezzi. Tradizionalmente il Brent, per ragioni legate alla logistica ed alla trasportabilità, vale 2-5 dollari al barile più del petrolio WTI ed anche il certificato rispecchia questi valori, con un prezzo di osservazione iniziale pari a 83,71 dollari al barile per il Brent e di 79,30 dollari per il petrolio americano, il WTI.

Il livello barriera è collocato al 60% di questi valori e risulta quindi pari a 50,226 dollari per il Brent e 47,58 dollari al barile per il WTI. Numeri che dopo la rimonta post Covid non si sono più visti e che paiono al momento decisamente lontani, in particolare se consideriamo che il prodotto offre un rendimento potenziale superiore al 12% lordo su base annua.

Da notare come tale valore funga sia da barriera cedolare che barriera capitale. Una nota, poi, su quest’ultima barriera, che è osservata soltanto alla scadenza. Eventuali temporanee discese sotto tali valori non influirebbero quindi sul rimborso di capitale, a patto che a scadenza i sottostanti si trovino sopra la barriera.

Rischio di cambio coperto


I due principali benchmark petroliferi sono denominati in dollari. Con molti prodotti finanziari chi investe sul petrolio si trova quindi dinanzi al rischio di cambio. In questo caso no, in quanto il certificato emesso da Leonteq ha valore nominale pari a mille euro, coprendo quindi il rischio di cambio.

L’esito del certificato ISIN CH1349979042 dipende quindi unicamente dalla performance del petrolio. Il valore di rimborso del certificato potrà essere pari a 1.000 euro o inferiore: se alla data di scadenza del nessuno dei sottostanti sarà al di sotto del rispettivo livello barriera, il rimborso sarà di 1.000 euro, altrimenti sarà pari alla performance del sottostante peggiore (e si potrebbero avere perdite).

Effetto memoria delle cedole


Questo certificato prevede anche l’effetto memoria delle cedole. I premi sono pagati su base mensile a patto che entrambi i sottostanti si trovino sopra il 60% dei prezzi iniziali. Nel caso in cui uno o entrambi fossero sotto barriera, il premio non verrebbe pagato, ma non sarebbe definitivamente perso. Infatti, sarebbe portato a memoria con la possibilità di essere recuperato in una successiva finestra cedolare qualora fossero nuovamente verificate le condizioni per il pagamento dei premi. Nel caso in cui i premi portati a memoria fossero più di uno, il pagamento – se dovuto – avverrebbe in maniera cumulativa.

Possibilità di richiamo anticipato e Scenari alla scadenza


Il certificato ISIN CH1349979042 ha una vita massima pari a tre anni, con scadenza in data 17 maggio 2027 e rimborso finale una settimana più tardi. È però presente l’opzione del richiamo anticipato, con trigger discendente. Già dal mese di settembre il trigger è collocato sotto la pari, al 99%. Scende poi dell’1% al mese, risultando quindi del 98% a ottobre, del 97% a novembre e via dicendo. Ciò rende più probabile il richiamo anticipato, che considerando il prezzo sotto la pari del prodotto potrebbe essere un fattore positivo per l’investitore.

Infatti, in caso di richiamo anticipato, si incassa la cedola del periodo e si riceve il rimborso dell’intero valore nominale, pari a mille euro per certificato. Quindi, chi avesse acquistato il prodotto a 980 euro, oltre alla cedola – in questo scenario – avrebbe anche una plusvalenza di due punti percentuali.
Da notare, poi, l’efficienza fiscale dei certificates. Infatti, sia le cedole percepite che eventuali plusvalenze determinate da rivendita a prezzo superiore a quello di acquisto, permettono di compensare minusvalenze eventualmente presenti nello zainetto fiscale. Questo grazie appunto all’efficienza fiscale dei certificati di investimento.

Vediamo ora i possibili scenari alla scadenza del certificato emesso da Leonteq. Se il prodotto non è stato richiamato anticipatamente, nel maggio 2027 saranno possibili due casistiche. Nel caso in cui il prezzo di entrambi i sottostanti si trovi sopra della rispettiva barriera, l’investitore riceverà il pagamento dell’ultima cedola e di ogni altro premio eventualmente portato in memoria oltre al rimborso del valore nominale (1000 euro). Si otterrebbe quindi un profitto anche in caso di cali del 10,20 o 30% da parte del petrolio, grazie a barriere ampie, collocate al 60% dei prezzi iniziali.

In caso contrario, se il livello di chiusura di almeno uno dei due sottostanti petroliferi fosse pari o al di sotto sotto del relativo livello barriera, l’investitore riceverebbe il valore nominale ridotto dell’1% per ogni punto percentuale di performance negativa del sottostante (con la peggiore performance).

Per visionare l’intera gamma di certificates di Leonteq è possibile consultare il sito dell’emittente, dove sono presenti le quotazioni aggiornate e tutte le informazioni relative ai vari prodotti. Ulteriori informazioni su Leonteq, come la recensione e la scheda dell’emittente, sono disponibili sul sito www.doveinvestire.com

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