Matteo Paganini, 1 settembre 2014
INTRO
Cominciamo il mese di settembre con aperture neutre sui mercati, dove il dollaro ha per il momento mantenuto i guadagni messi a segno sull’euro e con piccoli gap a favore proprio del biglietto verde, che continua a mantenersi in posizione di forza relativa rispetto alle major, insieme a borse che in chiusura di settimana hanno rialzato la testa dopo i tentativi di correzione partiti. Sarà una settimana intensa di dati e con graduali ritorni di liquidità, facciamo insieme il punto della situazione.
Il punto della situazione
La settimana appena conclusa non si è certo rivelata priva di eventi, a partire dall’avvicinamento del franco svizzero al limite di oscillazione permesso dalla Swiss National Bank, causato dal duplice motivo “discesa dell’eurodollaro” e “timore che le borse americane possano partire con importanti storni a ribasso” (franco ancora valuta rifugio). Una discesa, quella dell’euro, che è continuata per tutta la settimana su aspettative che la BCE, questo giovedì, possa procedere con acquisti di asset in stile QE, al fine di sostenere con misure straordinarie l’economia ed il mercato del credito europeo, aspettative che sono in parte rientrate dopo la pubblicazione dell’inflazione pari a 0.3% contro attese di 0.4% ma con un incremento sul fronte “core” da 0.8% a 0.9%. Questo ci fa pensare che la BCE possa decidere, durante il suo meeting di giovedì, di non intervenire con la comunicazione di ulteriori misure di stimolo quantitative, dopo le dichiarazioni che avevano preparato il mercato ad eventuali azioni in caso di dati peggiori sull’inflazione (pur muovendosi intorno al 40% le attese per un interventismo, molto alte dunque, soprattutto se pensiamo all’argomento delicato). Draghi ha infatti comunicato che il recente ribasso della moneta unica europea ed il pacchetto di misure di sostegno varato a giugno dovrebbero risultare sufficienti a trasmettere gli stimoli desiderati. Il deprezzamento della moneta unica europea contro il dollaro americano e le altre major ha portato all’avvicinamento dell’EURCHF a 1.2000, la soglia curata dalla SNB che, a 1.2050, ha provato dei piccoli acquisti per difendere il peg. Stiamo attenti a potenziali interventi da parte dell’istituto centrale, non possiamo escluderli a priori. Questa settimana avverrà il graduale ritorno della volatilità a livelli pre-estivi (lo S&P500 ha compiuto nuovi massimi storici pur con volumi molto bassi di scambio) e assisteremo al potenziale culmine di volatilità tra giovedì e venerdì, quando si riuniranno BoE, BCE e verranno pubblicati i dati sull’occupazione americana.
I market mover della settimana
Oltre a quanto appena visto, molti saranno i dati che verranno rilasciati sul fronte americano. I dati di agosto dovrebbero essere generalmente positivi. L’employment report, secondo le attese, dovrebbe registrare una crescita occupazionale mensile sopra le 200k unità ed il tasso di disoccupazione dovrebbe risultare stabile al 6,2%. Gli indici ISM sono previsti su livelli che possono essere definiti coerenti con un’espansione solida in tutti i settori, un’espansione che potrebbe essere confermata dalla pubblicazione del Beige Book. Sul fronte eurozona invece, a parte la riunione della BCE che attirerà tutte le attenzioni degli investitori ed operatori (e di questo avremo tempo di parlarne durante le prossime giornate, anche se già molto abbiamo detto settimana scorsa), avremo la seconda rilevazione dei dati PMI che verosimilmente potrebbero confermare i cali visti ad inizio agosto, oltre al Pil tedesco ed europeo, con la Germania che vedrà anche il rilascio della produzione industriale.
QUADRO TECNICO
EUR/USD: perfetta la situazione tecnica dell’euro su cui hanno tenuto le resistenze viste in 1.3195, con il raggiungimento di entrambi i target ipotizzati. Siamo ora con i prezzi che si stanno mantenendo sotto la media a 21 oraria che, insieme all’area rappresentata da 1.3150, potrebbe rappresentare un’area sulla quale considerare eventuali acquisti di dollaro per tentativi di ritorni sui minimi di stanotte ed eventuali estensioni verso 1.31 figura. Stiamo attenti che le possibilità di assistere a rimbalzi, seppur non segnalati tecnicamente, si fanno sempre più vicine, per cui l’utilizzo di stop loss diviene fondamentale. Continuiamo a credere che ripartenze sopra area 1.3265 divengano necessarie per ragionare su accelerazioni rialziste consistenti, nell’intraday stiamo però concentrati su 1.3185, oltre il quale potrebbe essere possibile il raggiungimento di area 1.3220 (sforabile di una ventina di punti in estensione).
USD/JPY: nessuna operatività sul USDJPY che si è mantenuto sopra i supporti individuati in 103.30 (senza raggiungerli) superando 104 figura e tentando delle estensioni verso 104.20, confermando quindi una bandiera rialzista a 4 ore. Ci troviamo ora sopra la media a 21 a 4 ore e vicino ai punti di massimo precedenti, con un orario che mostra medie impostate a rialzo e prezzi ben allineati sopra la 21. Seguiamo la possibilità di assistere a tentativi di correzione in area 103. ¾, dove eventualmente pensare ad acquisti di dollaro in caso di scaricamento di entrambi gli stocastici, a 4 ore ed orari. Nel momento in cui i prezzi dovessero superare le aree di supporto viste (operativamente potremmo considerare l’area di 103.65 come trigger) potrebbe essere possibile valutare eventuali estensioni verso 10350 e 103.30, tenendo conto che ulteriori rotture a ribasso dell’area rappresentata da 103 ¼ potrebbero risultare propedeutiche ad accelerazioni verso 102.90. Ritorni verso i massimi di stanotte ed estensioni verso 104.40 i target in caso di tenuta dei supporti.
EUR/JPY: Si conferma molto forte l’area studiata per gli ultimi tre giorni di settimana scorsa, con i prezzi che si sono sempre mantenuti sotto 137.40 e che attualmente, su un time frame orario, non forniscono nessun suggerimento operativo. Spostiamoci su un 4 ore, dove abbiamo la possibilità di seguire delle medie impostate a ribasso che suggeriscono la possibile valutazione di fasi di acquisto di yen fino a quando i prezzi dovessero mantenersi sotto 136.90, con la possibilità di seguire eventuali approfondimenti diretti a ribasso sotto area 136.40 in caso di stocastico non ancora in zona di ipervenduto. Risk reward non ottimi sul cambio.
GBP/USD: non cambia la situazione tecnica studiata sul cable, con un grafico a 4 ore a comandare ancora sui nostri ragionamenti. L’area passante tra 1.6620 e 1.6655 potrebbe rappresentare una resistenza all’interno della quale pensare ad acquisti di dollari. L’area è molto ampia e confusa per un’operatività intraday, per cui seguiamo la possibilità di operare all’interno di essa su un tf a 4 ore. Sopra 1.6675 è possibile che i prezzi tentino delle escursioni verso l’area rappresentata da 1.6730 (soprattutto considerando la ripresa delle quotazioni in chiusura venerdì). Come settimana scorsa, lo seguiamo insieme sul forum prima di impostare qualsiasi ordine in macchina.
AUD/USD: il dollaro australiano ha raggiunto l’area di 0.9320 senza superarla, questo non ha portato a valutazioni di posizionamenti corti sul cambio che continua a mostrare una lateralità confusa, intervallata da movimenti direzionali intraday difficili da valutare a causa della mancanza, fin’ora, di liquidità. Durante questa settimana potremmo tornare a vedere una situazione tecnica normalizzata, che per ora seguiamo su un time frame a 4 ore con la possibilità, in caso di superamento a rialzo di area 0.9365, di ritorni sui massimi e di estensioni verso 0.9400 data la presenza di una potenziale trendline rialzista che congiunge i minimi segnati a partire dal 21 agosto che sta contenendo i prezzi. Dovessimo assistere a ritorni sotto area 0.9320 il mercato potrebbe estendere per una strada pari a 20/30 punti.
Ger30 (DAX): area di 9,400 raggiunta dai prezzi durante il pomeriggio di venerdì ma nessun acquisto effettuato a causa del fatto che lo stocastico a 4 ore non era andato a scaricarsi in maniera soddisfacente. Inizia a configurarsi la possibilità di seguire, su un tf daily, la formazione di una divergenza ribassista, seguiamola con attenzione e per la giornata di oggi rimaniamo concentrati sulla possibilità di valutare acquisti in caso di storni verso area 1,370 con stocastico orario scaricatosi in ipervenduto, con stop da valutare subito sotto in quanto un superamento dell’area, soprattutto se lo stocastico a 4 ore dovesse essere impostato a ribasso e ben lontano dall’ipervenduto, potrebbe lasciare intendere volontà di discesa verso 9,300.
XAU/USD (Oro): oro in mezzo al guado, da seguire insieme sul forum prima di pensare a qualsiasi tipo di operatività. La figura di riferimento potrebbe essere rappresentata da una potenziale bandiera a 4 ore ribassista, dove in caso di discesa sotto area 1,280.00 con stocastico non ancora in ipervenduto potremmo assistere ad eventuali estensioni verso 1,274.50 e 1,270.00.