Matteo Paganini, 17 settembre 2014
INTRO
Mercati privi di direzionalità precisa quelli visti ieri, con il dollaro americano che ha abbandonato (seppur momentaneamente) le dinamiche dollaro-centriche che durante le ultime settimane si sono fatte sentire abbastanza e le borse che sono rimaste sotto pressione fino alla circolazione di un rumor sulla Cina.
Il rumor e la salita dei mercati
Inizialmente è circolato come rumor, poi è stato confermato. La People Bank of China inietterà 500 miliardi di Yuan (più di 80 miliardi di dollari americani) e li renderà disponibili tramite le 5 banche più grandi del Paese, al fine di sostenere la crescita cinese, andando dunque nella stessa direzione che sta per essere percorsa dalla BCE (anche se qui abbiamo dei dubbi importanti sulla buona uscita delle operazioni di acquisto di asset che andremo ad esplicitare e su cui ragioneremo prima dell’inizio dei programmi TLTRO), dalla parte opposta rispetto a quello che questa sera potrebbe essere deciso dalla Fed, capitanata dalla Yellen. La reazione dei mercati non si è fatta attendere, con lo S&P500 in recupero dai minimi relativi di 1,975.0 fino ad oltre 2,000.0 punti, con dollari venduti a finanziamento di tali acquisti e yuan in leggero rafforzamento (attualmente quotiamo appena sopra 6,1500).
Questa sera il FOMC
La decisione di rendere pubblica la decisione relativa ad immissioni di liquidità in Cina va a precedere quella del FOMC che questa sera ci renderà partecipi delle proprie decisioni riguardanti l’ormai famoso tapering del QE. Siamo, attualmente, a 25 miliardi di acquisti ed i mercati stanno scontando e prezzando abbastanza chiaramente che oggi si procederà secondo i piani, con tagli pari ad ulteriori 10 miliardi di dollari. Se ricordate, per diversi mesi abbiamo ragionato su quella che alcuni media avevano cominciato a chiamare “soglia Paganini” (sto ridendo mentre lo scrivo), ovvero i 30 miliardi/mese di acquisti. L’idea era quella di poter assistere ad importanti prove di storno dopo che fossimo scesi sotto questi valori, senza che tali storni potessero essere considerati come partenze definitive di trend ribassisti. Bene, dopo il taglio a 25 miliardi la prima reazione dei mercati ci è piaciuta, con i tentativi di discesa fin’oltre 1,900.0 ed una risalita fino ai massimi assoluti, dove ora stiamo cominciando a notare delle configurazioni di rounding top che potrebbero comunque lasciare adito a tentativi di nuovi massimi prima di valutare degli eventuali storni che, operativamente, seguiremo con attenzione a partire da 1,990.0 ma che fino a quando non arriveranno in area 1,945.0 non considereremo pericolosi.
QUADRO TECNICO
EUR/USD: il mercato continua a sentire le resistenze passanti tra 1.29 ¾ e 1.2990, dove passano i punti statici precedenti (ben individuabili su un time frame a 4 ore). Qui è possibile valutare eventuali acquisti di dollaro, tenendo conto che ripartenze oltre 1.3015 possono rappresentare dei tentativi di estensione verso 1.3060 (con 1.30 ¼ a fare da scoglio).
USD/JPY: continua la salita di USDJPY, con l’area passante tra 16.50 e 106.75 a fare da potenziale supporto per i prezzi, che si stanno mantenendo anche sopra la media a 21 a 4 ore. In caso di raggiungimento dei massimi con uno stocastico a 4 ore lontano dall’ipercomprato è possibile valutare estensioni verso area 107.60 ed eventualmente 107.85, con l’idea di stoppare eventuali posizioni lunghe in caso di ritorni sotto i punti di rottura ed eventualmente valutare dei giri corti del mercato sotto area 106.35, con potenziali estensioni verso 106 figura e 105.70 (punti statici precedenti).
EUR/JPY: il cross si mantiene sopra la media a 21 a 4 ore e nel caso in cui non si dovesse riuscire a compiere nuovi massimi, con i prezzi in storno diretto sotto 138.45, potrebbe essere possibile valutare dei tentativi di raggiungimento di area 138.25, dove comincia un’area di attrazione che si estende fino a 137 ¾, all’interno della quale i prezzi potrebbero fermarsi da un momento all’altro. In caso di tenuta dei primi supporti passanti per 138.50 è possibile valutare rimbalzi verso gli ultimi massimi segnati dal mercato, con la possibilità di valutare estensioni verso 139.45 in caso di raggiungimento dei massimi con stocastico lontano dall’ipercomprato.
GBP/USD: con le vendite di dollari cui abbiamo assistito ieri la situazione tecnica della sterlina è andata a sporcarsi parecchio. Oggi saranno pubblicate le minute dell’ultimo meeting della BoE (seguiremo insieme l’appuntamento alle ore 10.30 all’interno della nostra Live Trading Room) che potrebbero portare a buoni aumenti di volatilità, che seguiremo con attenzione andando ad alzare i livelli di resistenza a causa della price action che ha mostrato dei minimi crescenti. Seguiamo infatti, su un time frame a 4 ore, possibili raggiungimenti di area 1.6340 (estendibile fino a 65), dove valutare il posizionamento dello stocastico a 4 ore che, se dovesse trovarsi bene all’interno della zona di ipercomprato, potrebbe suggerire eventuali frenate dei prezzi sulle quali poter pensare ad eventuali acquisti di dollaro per ritorni dapprima su 1.6275 (massimi precedenti) e poi verso i minimi di settimana scorsa. In caso di ripartenza oltre 1.6385 è possibile che i prezzi tentino delle estensioni verso 1.6435.
AUD/USD: price action simile a quella vista sulla sterlina, con i prezzi che hanno formato minimi crescenti e che hanno raggiunto le aree di resistenza rappresentate dai minimi precedenti, ben individuabili a 4 ore. Se dovessimo non sforare a ribasso l’area rappresentata da 0.9035/50 (ultimi massimi prima delle vendite di dollari di ieri) è possibile che i prezzi tentino delle ripartenze verso 0.9100 ed in estensione 0.9140, aree all’interno delle quali, se dovessimo assistere all’arrivo dello stocastico a 4 ore in ipercomprato, potrebbe essere possibile valutare vendite di australiano con stop e reverse sopra area 0.9165 per estensioni verso 0.92 figura.
Per Dax e Oro appuntamento al nostro Morning Meeting, alle ore 9.30.