Matteo Paganini, 27 agosto 2014
INTRO
Nuovi massimi sullo S&P500 e titoli di stato europei comprati a mani basse dagli investitori, con il Bund che ha raggiunto quota 151.00, il dieci anni italiano che a livello nominale paga meno di quello inglese ed il mercato valutario che vede ancora dollari comprati, soprattutto, come ipotizzato, contro euro e sterlina.
Nessun dato: valutazione dei flussi di capitale
Oggi non avremo nessun dato particolare in pubblicazione e questo ci darà la possibilità di valutare il posizionamento dei flussi di capitale di brevissimo periodo. Ieri abbiamo assistito alla pubblicazione di dati sugli ordinativi di beni durevoli americani, a +22.6% per il mese di luglio contro un precedente 2.7% ed attese che si muovevano intorno ad un +8%, ma se andiamo a depurare il dato dalla componente relativa ai trasporti, otteniamo un -0.8% contro aspettative e precedente che rispettivamente segnavano 0.5% e 3.0%, dato seguito da una fiducia dei consumatori superiore a 90 punti (92.4 per la precisione), battendo le attese pari a 89.0. Questo ha sicuramente aiutato le borse a compiere nuovi massimi che a nostro parere si sarebbero comunque registrati, proprio a causa del fatto che la Yellen è andata a raffreddare gli animi circa un possibile veloce rialzo dei tassi, il che fa sì che si possano sfruttare ancora queste iniezioni di liquidità al fine di ricercare rendimenti superiori a quelli che possono essere ricercati su altri lidi e lascia la Bank of England come candidata al primo rialzo tra le grandi. Una BoE che a nostro parere ha giocato d’astuzia favorendo un indebolimento relativo di breve periodo per la sterlina (soprattutto contro dollaro) dopo aver fatto trapelare con Carney delle possibili implementazioni di strategie di uscita dalla politica monetaria accomodante attualmente in atto, dopo rimangiate seppur non ufficialmente (ricorderete il voto di 9-0 per mantenere il QE in essere e di 7-2 per mantenere i tassi sui livelli attuali). Dovessimo assistere ad una continuazione delle salite per le borse queste potrebbero muoversi in correlazione con il biglietto verde, anch’esso a rialzo, con i titoli di stato che stanno in qualche modo indicandoci come gli investitori si attendano in qualche modo l’implementazione di un QE europeo. Domani sarà il turno di diversi dati tedeschi, con disoccupazione ed inflazione in pubblicazione, il che potrebbe portare ad aumenti di volatilità (attenzione che la liquidità di mercato non è ancora tornata su livelli standard) soprattutto su EURUSD e sui cross euro, con il Pil degli Stati Uniti che potrebbe portare a movimenti unidirezionali del dollaro americano.
Il franco svizzero
EURUSD che scende a causa della debolezza di breve della moneta unica e USDCHF che viene acquistato, ma meno di quanto scende l’euro contro il biglietto verde. Risultato? EURCHF scende e si avvicina pericolosamente alla soglia di 1.2000, il peg curato dalla SNB (Swiss National Bank). Non vedevamo questi prezzi da fine dicembre del 2012 e non escludiamo che il mercato possa tentare nuovi affondi verso la figura. Molti occhi si attendono eventuali interventi della SNB che, se dovessero avvenire, dovrebbero prendere di mira USDCHF ed acquistarlo ora che la liquidità è bassa per sostenere la quotazione di EURCHF, andare ad acquistare euro vendendo direttamente franchi potrebbe non reggere come strategia questa volta.
QUADRO TECNICO
EUR/USD: raggiunti due su tre target per l’EURUSD che ha rotto a ribasso in serata. Ci troviamo sotto la media a 21 e curiamo con attenzione anche i punti statici passanti per 1.3175, dove poter pensare ad acquisti di dollaro da poter implementare fino a che il mercato si manterrà sotto area 1.3195, per target dapprima sui minimi di stanotte ed eventualmente su 1.3130. Nel momento in cui i prezzi dovessero superare a rialzo l’area di 1.3210 (punti statici precedenti) e su un 4 ore dovessimo assistere alla formazione di una divergenza rialzista, è possibile valutare giri long di eventuali posizioni corte per area 1.3240 (1.32 ¼ potrebbe intervenire inizialmente).
USD/JPY: nessuna operatività su USDJPY che non ha raggiunto i livelli stimati d’ingresso. Ci troviamo ancora sopra la media a 100 oraria che corrisponde al passaggio della 21 a 4 ore che potrebbe rappresentare un’area sulla quale pensare ad acquisti di dollaro tenendo conto che ritorni sotto 103.50 potrebbero lasciare spazio a tentativi di estensioni verso 103.35 che, se raggiunto, potrebbe lasciare in noi l’idea di valutare eventuali estensioni verso 102.90/103.00. Risk/Reward non ottimi sul cambio.
EUR/JPY: perfetto il quadro tecnico di EURJPY che dopo due giornate di vacanza (passateci questa immagine, l’abbiamo comunque commentato e seguito nei nostri Morning Meeting) è tornato a mostrare un’identità operativa, che ieri abbiamo declinato su un time frame orario, a nostro parere il migliore da essere seguito. L’area compresa tra 137.30 e 137.45 (medie orarie incrociate a ribasso e punti statici precedenti) ha difatti contenuto i prezzi che puntualmente hanno raggiunto l’area di 136 ¾, senza mai risalire sopra i punti di reverse studiati in 137.55 come segnale ed in 137.65 dal punto di vista operativo. Siamo ora in tentativo di correzione rialzista dopo la formazione di una lieve divergenza oraria e attendiamo l’eventuale raggiungimento di area 137 ¼ prima di pensare ad eventuali vendite di euro per ritorni sui minimi. 137.40 l’area oltre la quale eventualmente proteggersi, pensando a potenziali estensioni rialziste una volta superato il primo livello visto ieri. Anche qui, non ottimo R/R (come sugli altri yen).
GBP/USD: ottima anche la tenuta delle aree di vendita impostate da due giorni sul cable, con i prezzi che hanno raggiunto i livelli di minimo precedenti, fermandosi però prima dello spike a ribasso in apertura di domenica. Tale spike infatti si è creato in sede di formazione dei prezzi da parte delle controparti fornitrici di liquidità ma non ha rappresentato prezzi eseguibili sui mercati, andando a darci come riferimento il 6535 su cui ci siamo esattamente fermati ieri. Siamo ora sotto la media a 21 oraria che insieme all’area che passa per 1.6570 potrebbe rappresentare una buona zona all’interno della quale pensare ad acquisti di dollaro per ritorni sui minimi ma con l’idea di andare a proteggerci velocemente in caso di rottura a rialzo di area 1.65 ¾. In questo caso infatti, il mercato potrebbe tentare delle accelerazioni verso 1.6610 (con 1.6590 che potrebbe inizialmente intervenire), livello che se raggiunto con stocastico a 4 ore lontano dall’ipercomprato potrebbe ridare linfa alla sterlina che potrebbe tentare degli indirizzamenti verso area 1.6650.
AUD/USD: siamo ancora nel limbo per quanto riguarda l’aussie ma ci stiamo avvicinando all’area di resistenza sentita dai prezzi durante gli ultimi dieci giorni. Tra 0.9330 e 0.9345 potrebbe essere possibile impostare operazioni di acquisto di dollari americani pre ritorni verso 0.93 figura, operazione che sarebbe corroborata soltanto da livelli statici e da buon R/R. Non è la situazione tecnica migliore da lavorare, ma a livello di rapporti richio/rendimento e di importanza delle resistenze che si potrebbero incontrare, sarebbe da preferire all’operatività sugli yen. Lo seguiamo, comunque, sul forum di analisi DailyFX, quindi se volete ci trovate li prima di aprire posizioni.
Ger30 (DAX): continua a fornire indicazioni precise il Dax che ieri, dopo aver superato area 9,540 ha raggiunto e superato i target posti a 9,575, dopo il mancato completamento della divergenza ribassista a 4 ore che stavamo seguendo da due giorni e dopo l’inizio di discesa comunque ben lavorato da noi a cavallo delle due giornate precedenti (si vedano le scorse analisi per capire cosa fatto). Abbiamo rotto a rialzo la parte alta del canale rialzista evidenziato a partire dalla seconda settimana di agosto, ed ora siamo in attesa di eventuali storni verso i supporti (individuabili in 9,515, dato dalla media a 21 oraria e dagli ultimi massimi prima della rottura) sui quali pensare eventualmente ad acquisti dell’indice in caso di stocastico orario scaricatosi verso l’ipervenduto. Nel momento in cui dovessero tenere i supporti il mercato potrebbe tentare il raggiungimento dei massimi ed eventuali estensioni verso 9,625, con l’idea che in caso di ritorno sotto area 9,465 i prezzi potrebbero tentare estensioni verso 9,425 con 9,440 che potrebbe inizialmente intervenire.
XAU/USD (Oro): oro che non ha raggiunto di pochissimo le prime aree di vendita ipotizzate in 1,292.00 e che poi è sceso fino a 1,280.00. Siamo ora a metà del guado, dove dovremo aspettare eventuali avvicinamenti alle resistenze viste ieri prima di pensare a qualsiasi tipo di operatività. Lo seguiamo insieme sul Forum DailyFX.