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DailyFX Morning Adviser

Pubblicato 14.05.2015, 09:13

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Morning Adviser 6 maggio 2015

di Davide Marone, Market Analyst DailyFX

Twitter: @DaveMarone

Dollaro-centrismo puro

Davide Marone, 12 maggio 2015

Non potevamo essere più chiari nel nostro titolo questa mattina: il mercato è dollaro-centrico e non ci riferiamo ancora una volta solo a alla struttura con la quale il valutario è stato concepito, ma ad un concetto più ampio che rimanda al ruolo catalizzatore di flussi di liquidità che il biglietto verde riveste in maniera univoca in vendita o in acquisto a seconda degli indicatori provenienti da news ed aspettative di politica monetaria. La dimostrazione più palese la si è avuta ancora una volta ieri quando, scoccate le 14.30, sono stati pubblicati i dati sulle Vendite al Dettaglio USA che hanno fatto registrar una flessione su base mensile a variazione nulla per il dato complessivo rispetto ad un precedente di +1,1% ed un dato core a +0,1% contro +0,7%. Da quel preciso istante il greenback è stato ampiamente venduto e senza alcuna eccezione di sorta, con movimenti che si sono estesi durante tutto l’arco della sessione di contrattazione e fornendo dunque ancora – se ce ne fosse stato bisogno – un altro chiaro segnale al mercato. Nel recente passato, e lo abbiamo ripetuto più volte come il mercato accusi una certa difficoltà a prezzare alcune aspettative, in particolare quelle sulla Federal Reserve dal punto di vista del timing dell’eventuale rialzo dei tassi di interesse: mentre infatti si alternano, a Washington, dei toni hawkish che restituiscono l’idea che il tempo stia decorrendo in fretta e che quindi ci troveremo presto di fronte alla manovra restrittiva di politica monetaria (con uno scenario di cambiamento dunque ravvisabile perfino dal prossimo giugno) a dei colpi di freno che invece mettono in guardia da azioni quali il rialzo dei tassi, il quadro economico statunintese continua a confermare ancora la sua eccesiva altalenanza ormai da oltre 2 mesi a questa parte. Quello che dunque sembrava un percorso ben spianato e in costante linearità è andato in qualche modo ad interrompersi nel recente passato nel quale le release degli Stati Uniti non si sono di certo rivelate idilliache, come mostrato dai dati dello scorso di venerdì sul mercato del lavoro e, in ultimo ieri, da quelle sulle Retail Sales. Ad ogni modo il punto resta quello per il quale gli operatori, non riuscendo ancora a costruire precise aspettative, reagiscono in maniera violenta su base episodica quando si tratta di release di un certo peso dal punto di vista macro, restituendo comunque l’idea che i diversi tasselli possano verosimilmente andare a comporre il mosaico di aspettative di attesa per il rialzo tassi. In tale prospettiva ne soffre evientemente il dollaro americano che, anche da un punto di vista tecnico, ci ha mostrato movimenti davvero precisi. Per fornirne conforto empirico ci affidiamo al FXCM Dollar Index, indice sintetico che misura l’azione del dollaro nei confronti delle alter 4 principali major in maniera equiponderata: chiara infatti l’importanza del supporto tecnico a 11.740 punti che, una volta ceduto, ha dunque condotto ad ampie dismissioni di biglietto verde verso il primo livello di attenzione a 11.650 punti con possibili estensioni che dunque potrebbero riguardare area 11.590 prima di rebound in qualche modo significativi. Oggi in ottica di calendario macroeconomico, per quello che concerne gli Stati Uniti, le conferme/smentite a quanto finora sviscerato potrebbero giungere dai dati delle 14.30 che riguardano le Richieste dei Sussidi di Disoccupazione e l’indice dei Prezzi alla Produzione. Dal punto di vista cronologico, la giornata di ieri merita però un passo indietro dal momento che ancora una volta la protagonista della mattina europea dei mercati è stata la sterlina così come reiterato da noi nei giorni passati; dopo le release e gli eventi politici dei giorni scorsi, ieri ci attendevano infatti i dati sul mercato del lavoro UK seguiti poi dall’Inflation Report della Bank of England i quali, complici naturalmente I dati di cui sopra, hanno contribuito a tenere su il cambio GbpUsd e dunque ancora a sostenere la grande forza di sterlina che perciò conferma la sua impostazione strutturale bullish. In ottica più ampi, ideali sarebbero delle correzioni del cable in area 1,55 per definitive partenze verso 1,60 ma ad ogni modo non valutiamo ancora al momento chiari segnali di vendita dal momento che quella britannica resta ancora una divisa da privilegiare in senso buy. Da seguire, in ultimo, le macrocorrezioni dei listini azionari (europei) che perdurano e che mettono in luce, nel caso del Dax in particolare, un’ottima correlazione inversa con il cambio Eurodollaro. CI faremo trovare pronti in caso di acquisto solo alla rottura di queste figure di ritracciamento in multiday, mentre per ora in intraday monitoreremo ancora impostazioni di vendita. Non si arresta invece la discesa del Bund e siamo dell’avviso che possa ancora proseguire, con segnali ancora controversi dall’obbligazionario governativo in generale, che vede un rialzo diffuso dei rendimenti come successo proprio al Bund dall’asta di ieri da +0,13% a + 0,65% con un deludente bid-to-cover ratio. Quello dunque rappresenterà un altro strumento da monitorare in ottica short.

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EUR/USD

Come dunque accennato nella prima parte, la struttura del prezzo su base giornaliera, dopo averci suggerito anche con buona chiarezza che fossero verosimili delle estensioni al rialzo dell’eurodollaro in favore di importanti resistenze verso il livello di 1,1460, si è invece interamente ribaltato a favore di cali che sono partiti con violenza nella seconda metà della settimana scorsa e che comunque ieri hanno visto discrete conferme. In ottica daily, come già accennato, rilevanza estrema è assunta dell’area pur ampia che va da 1,1125 a 1,1050. Non a caso il mercato è ripartito proprio da lì al rialzo, confermando dunque I segnali della settimana scorsa. La prova cruciale ora è attesa dalla violazione dei massimi in area 1,1390 che, se avvenisse, ci mostrerebbe raggiungimenti significativi a partire da 1,1450 fino a potenziali estensioni guardando la soglia di 1,1500/30. Possibile, in mattinata, assistere a delle correzionei in area 1,1340 che rappresenta il punto ideale per ripartenze in direzione rialzista per manifestazione dunque di quanto descritto. Potremo riassumere ottica short di breve, a violazione di area 1,1325/40 verso 1,1290 che ancora una volta diverrebbe dunque spartiacque tra riprese long ed ulteriori storni.

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EurUsd – grafico H1


USD/JPY

Ancora senza nessuna direzionalità il quadro più ampio di questo cambio; su base multiday resta un puro scenario congestivo. Il grafico daily ieri ha lanciato ancora una volta un segnale di vendita da però recepire con cautela. Le rotture sotto 119,60 sono infatti state in tal senso molto significative. Il grafico orario ci ha mostrato, già questa notte, correzioni nell’area di confluenza grafica a 119,35 per ripartenze che dunque ora dovranno trovare conferma a vio9lazione della soglia di 119 verso 118,80 per messa di stop in pari e possibilità di estensione sui minimi a 118,50. In caso di mancato raggiungimento dei minimi si potrebbe configurare un interessante pattern di micro-inversione da implementare sopra 119,35 in direzione 119,60.

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UsdJpy – grafico H1


GBP/USD

“Come ripetuto nei giorni passati, il settimanale ed il giornaliero del cable hanno messo in evidenza le potenzialità rialziste solo in parte svilite dai movimenti forti correttivi di giovedì e venerdì scorsi. Il giornaliero ci ha mostrato infatti un perfetto appoggio della price action sul supporto e punto di transito media 21 a 1,5095 da dove poi è ripartito.” Questa una delle frasi della settimana scorsa che continuiamo a riproporre a conferma dei chiari segnali bullish del cambio che, proprio su base daily, ha mostrato anche la violazione della significativa media mobile semplice a 200 periodi. Su base oraria è bene notare come si ripresenti una forte area di supporto di confluenze grafiche a 1,5730 che dunque tecnicamente si presenta come punto di acquisto per obiettivi a 1,5760 e rotture in direzione 1,5800/15. Stop&reverse sostto 1,5715 in direzione 1,5650 dal quale ci presenteremo ancora come compratori, come si puiò evincere anche dal grafico a 4 ore. Vere ripartenze al ribasso dunque da rimandare alla violazione di 1,5615.

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GpbUsd – grafico H1

AUD/USD

Conferme importanti dunque arrivate a suffragio del quadro long anche in multiday. Eloquente infatti la salita di ieri in violazione dell’importante punto di resistenza a 0,8075. Su base intraday ci troviamo in ottica di ampio ritracciamento che potrebbe dunque riguardare 0,81 per ripartenze long verso i massimi. Terremo lo stop loss sotto 0,8075 per dei discreti reverse in direzione 0,8030. Sopra 0,8165 si configurerebbe area 0,82.


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AudUsd – grafico H1

Ger30 (Dax)

“Come detto nella prima parte del contributo, resta ancora controverso lo scenario sull’azionario e sul Dax. Il segnale di venerdì è stato di buona importanza in senso rialzista, laddove comunque il daily mostra aree di confluenze grafiche di resistenza proprio a 11.720 dal quale sono partite le correzioni.” Questo quanto affermavamo qualche giorno fa e che resta ancora valido, così come accennato nella prima parte del contributo. Scenario ribassista dunque ancora da privilegiare in ottica intraday con l’idea di lavorare in stop entry sotto 11.290 punti per primi strappi in direzione 11.240 prima dei minimi cruciali a 11.180. Implentabili dei long per incrementi di volatilità sopra 11.350 in direzione 11.410 che resterà a sua volta un nuovo punto short.

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Ger30 – grafico H1

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