Rassegna giornaliera sul mercato forex, 28 gennaio 2021
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
Tutte le principali valute sono salite questo mercoledì, sulla scia di dati positivi e di rialzi sul mercato equity. L’economia USA è salita del 4% nel quarto trimestre, ma questo aumento non è bastato ad impedire che l’economia segnasse il calo più veloce degli ultimi 70 anni. Su base annua, il PIL è sceso del 3,5% nel 2020, il primo calo dal 2009 ed il calo più ripido dal 1946. Tuttavia, l’anno non si è concluso poi in maniera così terribile. Nonostante le restrizioni, l’economia nell’ultimo trimestre è cresciuta, e l’aumento delle esportazioni delle scorte e degli investimenti sono un segnale che le imprese stanno pianificando una ripresa. Il quarto trimestre rappresenta il secondo trimestre consecutivo in crescita. Le richieste di sussidio e la bilancia commerciale sono state migliori del previsto e questi dati hanno fatto salire il cambio USD/JPY al massimo delle ultime sei settimane.
I rialzi del dollaro USA sono stati limitati allo yen in quanto il rimbalzo delle borse ha avuto un’influenza sui flussi delle valute. Euro, sterlina, dollaro australiano e neozelandese si sono stabilizzati dopo il calo di ieri. Gli investitori equity sono stati incoraggiati dagli step fatti dai broker per riprendere il controllo dopo la stretta short speculativa. Robinhood e broker interattivi hanno ridotto gli scambi di azioni e opzioni a sell ed hanno aumentato i requisiti dei margini per le posizioni long e short. Bloccare il controllo degli speculatori riduce la volatilità ed aiuta a ristabilire la normale attività dei mercati.
I dati della zona euro sono stati migliori del previsto, con l’inflazione in Germania che supera del doppio le aspettative ed il sentimento economico della zona euro in salita. L’inflazione è ancora toppo bassa perché la banca centrale si preoccupi, soprattutto con una valuta così forte. Infatti, più il cambio EUR/USD resterà sull’1,21, più la BCE resterà salda. La Germania rilascerà i dati sul PIL del 4° trimestre e, a differenza degli USA, ci aspettiamo una chiusura negativa dell’anno. La Germania è in lockdown parziale da novembre, dunque il report sul PIL dovrebbe mostrare l’impatto di tali restrizioni. Si tratterebbe del primo di due trimestri negativi che riporterebbero la Germania in recessione. Non si attendono dati dal Regno Unito, ma la sterlina è stata trascinata dal rally del rischio.
Le valute legate alle materie prime sono state miste. Il dollaro neozelandese è stata la migliore valuta nonostante i dati commerciali deboli. Il dollaro australiano è rimasto stabile grazie ai prezzi all’esportazione più alti. I prezzi alla produzione sono attesi per domani e si prevedono dati più forti. Il dollaro canadese non ha partecipato alla ripresa nonostante gli utili forti. Per quanto riguarda il PIL di domani, gli investitori temono che la crescita di novembre sia stata debole, ma con l’aumento delle vendite al dettaglio c’è un rischio al rialzo per il report.