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Decisione sul tasso d’interesse della RBA
Martedì prossimo la banca centrale australiana (Reserve Bank of Australia, RBA) renderà nota la sua decisione sul tasso in un contesto di scarse pressioni inflazionistiche. Dall’ultimo rapporto sull’inflazione emerge che i prezzi al consumo sono cresciuti solo dello 0,5% t/t, a fronte dello 0,7% previsto dagli economisti.
Su base annua, i prezzi sono aumentati dell’1,5% rispetto all’1,7% previsto. Anche la media troncata dell’IPC (che esclude le componenti più volatili) ha deluso le attese, attestandosi al 2,1% a/a rispetto al 2,4% previsto, ma rimanendo all’interno della fascia obiettivo, compresa fra il 2% e il 3%, nella media.
Nelle ultime settimane, il mercato era piuttosto ottimista sulle prospettive dell’economia australiana, sull’onda del recupero dei prezzi delle materie prime e del distendersi delle preoccupazioni sulla Cina.
I dati recenti, però, hanno mostrato delle crepe nella macchina economica, soprattutto sul fronte dell’inflazione e degli investimenti. Gli effetti a lungo termine dei persistenti prezzi bassi delle materie prime iniziano a farsi sentire e gettano un’ombra sulle prospettive dell’economia australiana.
L’AUD debole ha giocato un ruolo centrale nella “moderata” ripresa australiana e, anche se l’AUD ha cancellato i guadagni precedenti contro il dollaro, l’AUD/USD mostra ancora un’inclinazione rialzista.
La RBA conta sul fatto che la Federal Reserve farà indebolire ulteriormente l’AUD contro il biglietto verde. Ecco perché crediamo che il governatore Stevens aspetterà il prossimo anno prima di valutare un altro allentamento delle condizioni monetarie. Questo non gli impedirà di mantenere un’impostazione accomodante nei prossimi comunicati di politica monetaria, in modo da mantenere l’AUD a livelli che la banca centrale ritiene sufficientemente bassi, nel tentativo di far aumentare le pressioni inflazionistiche.