Market Brief I verbali della riunione del FOMC del 17-18 giugno sono risultati più accomodanti del previsto. Dai verbali emerge la preoccupazione dei partecipanti per l’eccessiva propensione al rischio (non è la Fed che sta iniettando tutti questi miliardi nel sistema?), che hanno concordato di porre fine al QE entro ottobre, ma che intendono anche mantenere condizioni finanziarie favorevoli per sostenere la ripresa. Alcuni banchieri hanno espresso preoccupazione per la bassa inflazione nell’Eurozona e in Giappone, che potrebbe danneggiare le previsioni d’inflazione negli USA. I membri della Fed continuano a ritenere che l’inflazione USA rimarrà sotto il 2,0% nei prossimi anni. Dopo i toni amichevoli dei verbali della Fed, è svanito il rally dell’USD innescato dal dato NFP. L’USD/JPY ha consolidato le perdite sotto la media mobile a 200 giorni (101,87).L’EUR/USD ha esteso i guadagni fino a 1,3549 a New York, non ha subito variazioni di rilievo in Asia e testa livelli più alti all’apertura dei mercati in Europa. Gli indicatori di trend e momentum rimangono marginalmente rialzisti; la coppia è pronta a rientrare nel canale di trend rialzista precedente la riunione della BCE. La resistenza chiave staziona alla media mobile a 200 giorni (1,3678), seguita da 1,3700 (massimo 1 luglio). S’intravedono ordini a 1,3600/12 (esercizio delle opzioni / media mobile a 21 giorni). L’EUR/GBP si sta riprendendo in modo costante; la prima linea di resistenza coincide con 0,79797 / 0,80000 (media mobile a 21 giorni / barriere per le opzioni). Sotto 0,80600/900 si susseguono altre offerte legate alle opzioni in scadenza oggi.I guadagni della coppia GBP/USD sono stati contenuti nonostante i verbali accomodanti del FOMC. La coppia è scesa ai livelli precedenti la pubblicazione dei verbali non appena è iniziata la seduta a Londra. L’andamento del mercato conferma i nostri dubbi sulla formazione “top” di breve termine sul grafico del cable. Sta svanendo il momentum di breve termine, il MACD (12-26) entrerà in zona negativa in caso di chiusura giornaliera inferiore a 1,7110 e su questi livelli s’intravedono forti ordini per opzioni in scadenza oggi. Si osservano altri supporti alla media mobile a 21 giorni (1,7059) e a 1,7000 (ordini per le opzioni). Oggi la BoE annuncerà la sua decisione in materia di politica monetaria; si prevedono tassi fermi al minimo storico dello 0,50% e obiettivo invariato a 375 miliardi di GBP per gli acquisti di asset.In Asia, i mercati azionari non hanno reagito in modo significativo ai verbali della Fed. In primo piano c’erano i dati cinesi e australiani. A giugno il surplus commerciale cinese si è contratto, le esportazioni sono aumentate meno del previsto (7,2% a giugno rispetto al 10,4% previsto e al 7,0% precedente), le importazioni sono cresciute discretamente in linea con le attese (5,5% a giugno rispetto al 6,0% previsto e al -1,6% precedente). In Australia, a giugno il tasso di disoccupazione è peggiorato, salendo dal 5,8% al 6,0%, ma, fattore più importante, la variazione migliore del previsto nell’occupazione (+15.900 unità) è dovuta soprattutto a lavori part-time (+19.700), mentre gli impieghi a tempo pieno sono scesi di 3.800 unità. L’AUD/USD è schizzato a 0,9457 prima dei dati, poi è scivolato sotto 0,9400 per la delusione dovuta ai dati australiani e cinesi. Gli indicatori di trend e momentum sono marginalmente ribassisti, il supporto chiave staziona a 0,9339/49 (61,8% di Fibonacci sulla flessione da ottobre 2013 a gennaio 2014 / media mobile a 50 giorni). S’intravedono barriere per le opzioni sotto 0,9380, leggeri ordini d’acquisto si susseguono sopra 0,9385.La coppia NZD/USD ha raggiunto nuovi massimi pari a 0,8836, anche grazie al PMI manifatturiero neozelandese superiore alle attese. L’impostazione rimane rialzista, la resistenza chiave staziona a 0,8843 (massimo agosto 2011). Oggi gli ordini per le opzioni a 0,8800/10 dovrebbero conferire un po’ di supporto. L’AUD/NZD ha spazzato via il supporto a 1,0649 (minimo di maggio); i prossimi livelli critici sono ubicati a 1,0540 (supporto di marzo) e 1,0493 (minimo del 2014, livelli più bassi dal 2005).L’evento chiave di oggi è la decisione della BoE. A seguire il calendario economico odierno: produzione industriale e manifatturiera m/m e a/a di maggio in Francia; IPC m/m e a/a di giugno in Francia, Svezia e Norvegia; IPP m/m e a/a di giugno in Norvegia; rapporto mensile della BCE; produzione industriale m/m e a/a di maggio in Italia; bilancia commerciale di maggio nel Regno Unito; indice sui prezzi delle nuove abitazioni m/m e a/a di maggio in Canada; richieste iniziali e continue di sussidi di disoccupazione, aggiornate rispettivamente al 5 luglio e al 28 giugno, scorte e vendite all’ingrosso m/m di maggio negli Stati Uniti.
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