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Dinamiche che hanno generato le vendite di oro

Pubblicato 23.09.2014, 15:01
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Forex News and Events

La diffusa forza dell’USD continua a pesare sui mercati dell’oro. La coppia XAU/USD ha esteso le perdite, scendendo ai minimi da sette mesi a quota 1.208,40 USD, a continuazione del ripido canale discendente in atto dal 2 settembre. Dall’inizio del mese, la coppia XAU/USD ha ceduto più del 5% e il momentum ribassista ancora non accenna a rallentare. Qual è il potenziale al ribasso dei prezzi dell’oro?

XAU a rischio con la fine del QE della Fed?

L’ottimismo sulla ripresa USA e le previsioni di una Fed falco sicuramente continueranno a esercitare pressioni a vendere sullo XAU/USD. Il consistente aumento dei prezzi dell’oro è iniziato nel 2007-2008, quando la Fed lanciò il primo programma di allentamento quantitativo (QE) per contrastare la crisi di liquidità innescata dal default di Lehman Brothers. I timori inflattivi dovuti alla massiccia iniezione di liquidità hanno fatto salire la coppia XAU/USD sopra i 1.000 USD verso la fine del 2009. Nel settembre 2011, l’oro ha raggiunto un valore pari a 1.920 USD ALL’oncia. Poiché l’intervento della Fed non ha generato pressioni inflattive irrefrenabili, i prezzi dell’oro si sono stabilizzati fra i 1.200 e i 1.500 USD. Ciò nonostante, man mano che ci avviciniamo al limite inferiore della banda di contrattazioni degli ultimi quattro anni, entrano in gioco molti fattori e diventa difficile prevedere la direzionalità del prezzo.

Oggi assistiamo a un miglioramento del sentiment di mercato rispetto all’economia USA. La Fed sta riducendo gradualmente il suo terzo programma di QE e gli acquisti di bond mensili termineranno, secondo programma, a ottobre 2014. Ciò ci farà entrare in una nuova era di normalizzazione della politica monetaria. Il bilancio della Fed, da 4,5 miliardi di dollari, inizierà a ridursi. Poi ci sarà il primo aumento del tasso d’interesse sui fondi federali della Fed. Anche se la tempistica continua a essere incerta, il primo rialzo della Fed è previsto per la seconda metà del 2015. Da un punto di visto tecnico, la normalizzazione della Fed potrebbe stimolare la normalizzazione dei mercati dell’oro e potenzialmente far scendere i prezzi del metallo giallo verso 680-1000 USD (banda di oscillazione 2008-2009), se venisse infranto il supporto critico a 1.1150-80. Detto questo, i mercati non stanno ancora mettendo in conto l’imminente espansione della BCE. Se la liquidità iniettata dalla BCE compensasse parzialmente il restringimento della Fed, la normalizzazione sui mercati dell’oro subirà sicuramente un ritardo.

Rischio che s’interrompa la correlazione

D’altro canto, le tensioni geopolitiche e la richiesta di beni rifugio fa sì che lo XAU/USD rimanga sopra il supporto critico. Se l’economia USA è pronta per la normalizzazione, per chi ama il rischio dovrebbe trattarsi di una buona notizia. Con il miglioramento della propensione al rischio, dovrebbe diminuire automaticamente la quota di oro nei portafogli d’investimento, e ciò dovrebbe pesare ulteriormente sui prezzi dell’oro. Seguendo questo ragionamento, siamo anche in grado di spiegare perché le quote dell’SPDR Gold Trust sono scese a 774,65 tonnellate metriche, livello minimo da dicembre 2008.

In questa fase, abbiamo ancora bisogno delle caratteristiche di copertura dal / diversificazione del rischio dell’oro nei portafogli d’investimento, semplicemente perché la fine del denaro a basso tasso d’interesse può colpire temporaneamente i valori dell’azionario e dei bond, far aumentare la volatilità e mantenere una richiesta sostenuta di oro, finché la politica restrittiva della Fed non diventerà la normalità. Ciò nonostante, dalla riunione della Fed del 16-17 settembre, assistiamo a una nuova interruzione della correlazione negativa fra le azioni dell’S&P 500 e lo XAU. La correlazione a 40 giorni fra le azioni USA e lo XAU è positiva per la prima volta nel 2014, e ciò sembra suggerire che i gestori di portafoglio non possono contare del tutto sul meccanismo di copertura dal rischio dell’oro. Se questa situazione perdurasse, il supporto a 1.150-80 USD SARà sottoposto a pressioni più forti.

La brusca inversione nelle dinamiche di correlazione è temporanea?

Poiché l’espansione della BCE viene scarsamente considerata, una spiegazione concreta forse va ricercata nella richiesta di oro motivata dalla necessità di coprirsi dal rischio e nella disponibilità inferiore di oro. In effetti, il fatto che i prezzi dell’oro stiano calando verso 1.200 USD presuppone una forte domanda sui mercati dell’oro fisico, poiché i mercati asiatici e mediorientali sono molto sensibili ai prezzi. La domanda di oro in Cina e India, i maggiori acquirenti di oro al mondo, dovrebbe aumentare nel quarto trimestre, mentre gli ultimi rapporti mostrano che la fornitura di rottami d’oro calerà del 17% nella seconda metà dell’anno. Il classico meccanismo domanda-offerta dovrebbe quindi sostenere i prezzi dell’oro fino alla fine dell’anno, perché la stagione delle festività e dei matrimoni dovrebbe dare una spinta importante ai mercati dell’oro fisico. Questo effetto stagionale chiaramente distorcerà l’inversione di breve termine nelle dinamiche di correlazione. È quindi troppo presto per parlare di un impatto al lungo termine sui prezzi dell’oro. Con l’avvicinarsi del 2015 e il concretizzarsi delle dinamiche generate da Fed e BCE, monitoreremo con attenzione un’eventuale violazione inferiore al supporto a 1.150/80.

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The Risk Today

EUR/USD L’EUR/USD continua a essere incapace di tenere oltre i minimi precedenti, e ciò indica che le pressioni di vendita sono persistenti. Resistenze orari possono essere trovate a 1,2930 (massimo 18/09/2014) e a 1,2988. Un supporto chiave si trova a 1,2755. A più lungo termine, l’EUR/USD è in una successione di massimi e minimi inferiori da maggio 2014. La violazione del supporto chiave a 1,3105 (minimo 06/09/2013) spiana la strada a un declino verso la forte zona di supporto compresa fra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012). Una resistenza chiave staziona a 1,3221 (massimo 28/08/2014).

GBP/USD La coppia GBP/USD ha registrato una forte inversione ribassista vicino alla resistenza a 1,6497 (si veda anche il ritracciamento a 38,2%). Una fase di consolidamento è probabile. Supporti orari possono essere trovati a 1,6241 (minimo intragiornaliero) e 1,6162 (minimo 16/09/2014). Una resistenza chiave si trova ora a 1,6525 (massimo 19/09/2014). A più lungo termine il crollo dei prezzi, dopo aver raggiunto massimi su 4 anni, ha creato una forte resistenza a 1,7192, che improbabilmente sarà infranta nei prossimi mesi. Monitorare il recente rimbalzo poiché potrebbe segnalare l'inizio di una fase di consolidamento a medio termine. Un supporto si trova a 1,6052, mentre un forte sostegno si attesta a 1,5855 (minimo 12/11/2013). La debolezza di venerdì ci ha costretto a chiudere le restanti posizioni lunghe.

USD/JPY L’USD/JPY sta perdendo slancio. Una rottura del supporto iniziale a 108,60 favorirebbe una fase correttiva a breve termine. Supporti orari sono dati dalla forte linea di tendenza ascendente (attorno a 108,19) e a 107.39. Una resistenza oraria è pari a 109,46 (19/09/2014 alto). Resta favorita un’impostazione rialzista di lungo periodo finché reggerà il supporto chiave a 100,76 (minimo 04/02/2014). I recenti nuovi massimi confermano un forte trend rialzista di fondo. Malgrado una probabile pausa nei pressi della resistenza principale a 110,66 (massimo 15/08/2008), viene favorita un’eventuale rottura al rialzo. Un’altra resistenza può essere trovata a 114,66 (massimo 27/12/2007).

USD/CHF Ieri l’USD/CHF continua a mostrare una successione di minimi crescenti. Tuttavia, i prezzi sono vicini alla forte resistenza a 0,9456 (massimo 06/09/2013). Una resistenza oraria si trova ora a 0,9433. Supporti orari sono dati dalla forte linea di tendenza ascendente (attorno a 0,9328) e a 0,9287. In un’ottica di più lungo termine la struttura tecnica prevede la fine della grande fase correttiva iniziata a luglio 2012. Una solida resistenza si attesta a 0,9456 (massimo 06/09/2013). Un'altra resistenza chiave si trova a 0,9751 (massimo 09/07/2013).Supporti possono essere trovati a 0,9176 (minimo 03/09/2014) e a 0,9104 (minimo 22/08/2014).

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