Dopo un costante periodo di delusione sugli utili, ieri c'è stata la pubblicazione per il quarto trimestre del 2023, che doveva chiaramente dare un input positivo dell'azienda.
Gli EPS registrati sono stati 0,54 dollari, rispetto alla stima di 0,45 dollari mentre i ricavi registrati sono stati di 15,406 miliardi di dollari, battendo i 15,170 miliardi di dollari stimati e oltre 300 milioni di dollari al di sopra della guidance di ottobre.
Per molti, era solo questione di tempo prima che l'azienda pubblicasse risultati che avrebbero "impressionato" il mercato in negativo e confermato in gran parte a rinunciare e sperare in un miglioramento del "produttore" di chip (almeno fino a quando non è stato "superato" da Nvidia).
Ciò effettivamente era accaduto sia nel secondo che nel terzo trimestre, aveva battuto le stime prudenti degli utili tornando alla redditività prima del previsto, fornendo anche una visione del futuro ottimistica. Il che a sua volta ha innescato il rally del titolo nell'ultimo anno, che aveva raddoppiato il suo valore, dando speranza a molti investitori.
Nonostante l'accenno di un ritorno al suo ritmo migliore, Intel (NASDAQ:INTC) rimane ancora lontana dal suo periodo di massimo "splendore", quando ha generato vendite trimestrali di oltre 20 miliardi di dollari solo nel 2021. Se guardiamo più nello specifico: il Client Computing (il business dei chip per PC) ha fatturato 8,84 miliardi di dollari, battendo gli 8,42 miliardi di dollari stimati mentre le entrate del data center e intelligenza artificiale registrate sono state di 4,0 miliardi di dollari, inferiore alla proiezione di 4,08 miliardi di dollari. In aggiunta il Network & Edge ha fatturato 1,47 miliardi di dollari, mancanndo le stime di 1,55 miliardi di dollari mentre Mobileye ha fatturato 637 milioni di dollari, battendo i 627,2 milioni di dollari stimati. Infine Intel Foundry Services ha fatturato 291 milioni di dollari, mancando anch'esso le stime di 342,5 milioni di dollari.
L'utile operativo rettificato è stato di $2,58 miliardi, battendo i $2,1 miliardi stimati mentre il Margine operativo rettificato del 16,7%, battendo le stime del 13,9% mentre le spese di ricerca e sviluppo sono state di $3,99 miliardi, superiori alle stime di $3,9 miliardi. Ma ciò che dovrebbe far riflettere e che in prospettiva Intel continua ad avere una tendenza ribassista: Ricavi compresi tra 14,5 e 15,1 miliardi di dollari, il margine lordo del 44,5% (stime del 45,5% e in calo rispetto a quelle attuali), con un conseguente EPS di 0,45 dollari.
Le prospettive suggeriscono che Intel ha ancora molta strada da fare prima di riuscire a ripristinare e ritornare sui livelli passati, anche a giudicare dalla reazione del mercato.
Se visualizziamo il Fair Value di Investing Pro la tendenza ribassista nei prossimi mesi e la sopravvalutazione attuale del titolo sono confermate
Alla prossima!
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