Condizioni climatiche aride in alcune aree dell’India, dove si coltiva la canna da zucchero, ridurranno in modo sostanziale la produzione tra il 16% ed il 19% circa, contribuendo ad allentare la pressione sui prezzi perché, se le previsioni saranno confermate, l'India inizierà ad esportare surplus di magazzino solo tra un paio d'anni.
I prezzi dello zucchero sono sotto pressione da parecchio tempo ma qualche speranza per i produttori arriva dalle anticipazioni sul raccolto 2019/2020, che potrebbe essere inferiore alla produzione record di 35 milioni di tonnellate prevista per il 2018/2019.
Le precipitazioni monsoniche sono state inferiori dal 20% al 30% e il livello di stoccaggio dell’acqua nei bacini di raccolta è in forte calo in tutte le aree di coltivazione.
La combinazione tra una moneta estremamente bassa e gli incentivi governativi hanno finalmente reso redditizie le esportazioni, così da spingere i concessionari governativi a firmare nuovi contratti di esportazione da tre anni a questa parte (Reuters).
Il mese scorso, l'India ha approvato incentivi sui trasporti per l'esportazione e pagamenti diretti del prodotto grezzo agli agricoltori per incoraggiare gli stabilimenti con poca liquidità ad esportare zucchero in eccesso del raccolto 2018/2019, dato che il paese si trova di fronte ad un raccolto in eccesso per il secondo anno consecutivo.
A marzo il governo ha chiesto ai mulini di esportare 2 milioni di tonnellate di zucchero, fissando delle quote obbligatorie per ciascun produttore.
Secondo il direttore generale dell’Indian Sugar Mills Association (ISMA), il totale delle esportazioni ha raggiunto circa le 450.000 tonnellate per la stagione 2017/2018 a causa di prezzi non competitivi.
L’obiettivo è arrivare ad esportare 5 milioni di tonnellate nell'anno in corso. Per lo zucchero bianco si parla di contratti free on board a 300$ per tonnellata per spedizioni ottobre-dicembre con destinazione Medio Oriente e Africa.
Sempre secondo le stime ISMA, la nuova stagione potrebbe iniziare con scorte di oltre 10 milioni di tonnellate e una produzione di 35 milioni di tonnellate.
A livello globale, l'offerta supererà la domanda di 5,8 milioni di tonnellate questa stagione, a seguito di un massiccio surplus di 11,8 milioni di tonnellate dell’anno precedente. Gran parte di questo è dovuto alle grandi produzioni di paesi come India e Thailandia.
L'India sarà la chiave per il futuro e si prevede un altro raccolto record. Per aiutare le fabbriche in difficoltà e ridurre il surplus domestico, l'India consentirà quest'anno 5 milioni di tonnellate di esportazioni e sarebbe una quantità senza precedenti . Secondo Green Pool Commodity Specialists, il mercato sarebbe in deficit se non fosse per l'India. In sostanza, molto dipenderà da come i mulini indiani saranno efficienti e da come il governo gestirà le sovvenzioni.
Per quanto riguarda gli altri produttori, in base alle informazioni a disposizione, dovremmo avere un calo di produzione in Cile e Siria, mentre l’aumento previsto in Europa potrebbe non esserci a causa del clima troppo caldo che avrebbe danneggiato le piantagioni di barbabietole.
Dopo aver tentato per due volte di sfondare la soglia prezzo valore, si è innescato un rimbalzo imponente che ha quasi toccato i 14$ e che forse non si è ancora esaurito. Considerando però le attuali condizioni fondamentali di questa commodity, nel breve periodo, i trader stanno aspettando segnali di esaurimento per ricominciare a vendere.
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