Rassegna giornaliera sul mercato forex, 9 novembre 2020
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
Il dollaro USA è schizzato contro tutte le maggiori valute questo lunedì, quando Pfizer (NYSE:PFE) ha annunciato che il suo vaccino per il COVID-19 è efficace al 90% nella prevenzione del virus. Sebbene il vaccino di Pfizer debba ancora essere esaminato dalla FDA e sia complicato da implementare (sono necessarie due dosi e deve essere conservato a temperature bassissime), la notizia conferma che le compagnie biotech si stanno muovendo nella giusta direzione. Con più di 200 vaccini per il coronavirus in via di sviluppo in tutto il mondo, una decina in fase di sperimentazione sull’uomo e cinque su sei in sperimentazione di fase 3, il vaccino sembra proprio dietro l’angolo. Dopo l’annuncio di Pfizer, il dott. Fauci ha dichiarato che Moderna (NASDAQ:MRNA) dovrebbe avere dei risultati simili. Usano la stessa tecnologia e sono nella stessa fase dei test. La comunità medica sta inoltre migliorando nel trattamento della malattia in modi che hanno diminuito il tasso di mortalità. Perciò, anche se i casi di virus stanno schizzando in tutto il mondo, stiamo solo cominciando a vedere delle buone notizie sul vaccino: probabilmente ne arriveranno presto altre.
L’indice Dow Jones Industrial Average è schizzato, chiudendo in salita di oltre 800 punti, mentre il rendimento dei Buoni del Tesoro a 10 anni ha raggiunto i massimi da marzo. Il dollaro è rimbalzato di oltre il 2% contro lo yen giapponese e di oltre l’1% contro il franco svizzero. I guadagni contro le altre valute sono stati limitati dalla propensione al rischio. Sebbene il Presidente Trump non abbia ammesso la sconfitta, molti vedono Joe Biden come il Presidente eletto ed hanno fatto salire i titoli azionari prima della notizia di Pfizer. Euro e sterlina sono stati spinti giù dal dollaro forte, ma è stata una giornata positiva per il dollaro canadese, neozelandese ed australiano.
Le valute europee sono sotto pressione perché gli investitori sono giustamente preoccupati che i lockdown nazionali ed il numero da record di casi di COVID-19 peseranno moltissimo sull’economia della regione. Anche se venisse sviluppato un vaccino, non sarebbe implementato prima del 2021. Il quarto trimestre sarà tremendo per la zona euro e gli investitori si preparano a questa realtà. La scorsa settimana, il cambio EUR/USD aveva segnato il massimo di un mese sull’incertezza per le elezioni statunitensi, ma potremmo aver visto l’apice per la valuta. Il cambio EUR/USD dovrebbe essere scambiato più vicino a 1,60 che a 1,20 ed i dati di oggi sull’indice ZEW tedesco potrebbero dargli il colpo di grazia. Ci aspettiamo un brusco calo che rispecchi i tempi difficili in agguato per la zona euro. La Banca Centrale Europea dovrebbe abbassare i tassi di interesse il mese prossimo per evitare una doppia recessione dell’economia.
I dati sul mercato del lavoro nel Regno Unito saranno pubblicati oggi e, in base agli indici PMI, le condizioni dell’occupazione si sono indebolite significativamente nei settori manifatturiero e dei servizi. Come la zona euro, il Regno Unito si trova in un rigido lockdown ed i prossimi dati ci ricorderanno perché il governo statunitense è restìo a seguire il loro esempio.
Nel frattempo, le valute dei paesi che hanno battuto la seconda ondata del virus hanno visto un’impennata insieme al dollaro. In Australia, il numero di casi di coronavirus attivi è sceso sotto 90. In Nuova Zelanda, ci sono solo 4 casi, tutti in isolamento. Riuscendo a controllare con successo la diffusione del COVID-19 per la seconda volta, entrambi i paesi vedranno delle riprese più solide, il che spiega la forza delle loro valute. La Reserve Bank of New Zealand si incontrerà questa settimana e dovrebbe essere meno prudente. Rispetto alle altre banche centrali, non c’è alcuna fretta di agire. Sebbene i casi di virus siano in aumento in Canada, il dollaro canadese ha segnato il massimo di un anno contro il biglietto verde sulla scia del rialzo dei prezzi del greggio e dei segnali di una stabile ripresa.