Gli aumenti di volatilità intravisti ieri notte e che hanno fatto presagire nuovi potenziali movimenti direzionali non si sono fatti attendere, con la sterlina, lo yen ed il dollaro australiano che sono andati a perdere valore contro il dollaro, un biglietto verde che ha raggiunto i massimi di inizio anno di fronte a mercati che continuano a mostrare assenza di correlazioni inter-market (ossia tra diversi mercati) utilizzabili operativamente e che vedranno, durante la giornata di domani e di venerdì, tre importantissimi appuntamenti, prima con BoE e BCE, poi con i NFP Usa. I mercati stanno mostrando forti rialzi a livello di percentili di volatilità, attenzione.
Dollaro in salita
L’unica mosca bianca di ieri è stata rappresentata dall’eurodollaro che, pur mantenendosi su posizioni di debolezza di breve periodo, non è riuscito a rompere a ribasso contro il biglietto verde a differenza di quanto visto sugli altri tre componenti del DJ Fxcm Dollar Index. Il livello di 1.3100 per il momento sta tenendo e le forti attese per il meeting di domani stanno condizionando l’andamento di questo cambio, lasciando sfogare gli investitori su acquisti di dollaro contro altre divise, e non solo. Anche le materie prime ieri hanno mostrato delle buone discese, con l’oro in ribasso già a partire dalla mattina (impostato molto bene anche tecnicamente, una rarità durante gli ultimi mesi parlando del metallo giallo) e con il pertolio che è andato a seguire il movimento del cugino andando a ricreare una correlazione che ha mostrato validità per qualche ora ma che abbiamo già abbandonato dal punto di vista dell’analisi. Si tratta di acquisti di dollaro sulle attese di un decoupling a livello di politiche monetarie tra Usa ed Europa, un qualcosa che è già in atto da tempo (con gli Usa verso rialzi e l’Europa inchiodata su tassi bassi e fermi chissà per quanto tempo) ma che con le aspettative createsi a livello di implementazione di un QE da parte di Draghi, potrebbe intensificarsi agli occhi degli investitori. Faremo il punto della situazione domattina, prima della riunione della BCE, per il momento il mercato sta prezzando un 30% di possibilità di decisioni a favore di un QE, aspettative sufficienti per assistere a movimenti importanti sul fronte moneta unica e borse che continuiamo a vedere a ribasso, anche per la giornata di oggi.
Stevens ed il dollaro australiano
Per la seconda notte consecutiva il dollaro australiano ha mostrato ampi aumenti di volatilità, culminati con un nulla di fatto: né una rottura ribassista decisa, né una ripartenza degna di tale nome. Soltanto importanti spike di nervosismo che non hanno cambiato l’andamento di fondo di brevissimo periodo dell’aussie, andando a confermarne la lieve perdita di valore nei confronti del dollaro. Il motivo di tali incrementi di volatilità è da ritrovarsi in Stevens, che questa notte ha parlato al Ceda (Committee for economic development of Australia) andando a ribadire quanto comunicatoci durante le ultime riunioni dell’istituto da lui capitanato. I punti principali del discorso:
- La cosa migliore che la RBA può fare per l’economia è quella di portare avanti una politica economica accomodante ed i tassi, attualmente, risultano molto bassi;
- Egli ha dichiarato chiaramente che il dollaro australiano risulta sopravvalutato nei confronti del dollaro e non si ripeterà su questo argomento (anche se, vedrete, continuerà a comporre le righe finali degli statement della RBA);
I punti relativi alla situazione economica li saltiamo per mancanza di spazio, rimaniamo concentrati sulle politiche monetarie della RBA che attualmente non stanno facendo percepire possibilità di interventi di mercato aperto, cosa diversa da quella che potrebbe succedere in Svizzera a causa del rapporto EURCHF vicino ad area 1.2000, limite superiore di oscillazione per il franco tollerato dalla SNB.
QUADRO TECNICO
EURUSD: ottima ancora una volta la tenuta delle resistenze studiate ieri, con 1.3135 che ha rappresentato un buon livello sul quale si sarebbero potuti considerare posizionamenti short, che per 10 punti non hanno raggiunto la figura tonda ma che hanno permesso una buona, seppur stretta, operatività. Ci troviamo ancora nei pressi della media a 21 oraria e sotto quella a 4 ore, che insieme a 1.3150 può rappresentare un’area di resistenza dove pensare ancora ad eventuali acquisti di dollaro, per ritorni sui minimi che se raggiunti con stocastico orario lontano da ipervenduto potrebbero lasciare spazio ad estensioni verso la figura, figura che potrebbe essere superata di un quarto di figura senza che si vengano a creare condizioni per valutare rotture definitive, possibilità che valuteremo in caso di superamento di area 1.3060. Attenzione, come ribadito durante le ultime due sessioni, alle possibilità di assistere a rimbalzi, seppur non segnalati tecnicamente, che si fanno sempre più vicine, per cui l’utilizzo di stop loss diviene fondamentale. Ripartenze sopra area 1.31 ¾ divengono necessarie per pensare a tentativi di estensione verso la figura, con 1.3220 come livello principale da seguire per ragionare su inizi di inversioni rialziste.
USDJPY: ancora buono il quadro tecnico del USDJPY che ha effettivamente raggiunto l’area di 105.00 (superata di circa 25 punti) ma che non ci ha permesso di operare a causa della partenza diretta a rialzo senza un ritracciamento verso i punti di supporto studiati. Curiamo ora con molta attenzione un grafico a 4 ore, con la possibilità di valutare eventuali acquisti di dollaro nel caso in cui i prezzi arrivino a visitare i supporti passanti, a nostro parere, ancora tra 104 ¼ e 104.40 (media a 21, media a 100 oraria e massimi precedenti) per ritorni verso 105.00. In caso di superamento ribassista di area 104.15 (con stocastico lontano da ipervenduto) è possibile assistere a tentativi di accelerazioni non stimabili per il momento oltre area 103.85.
EURJPY: stessa situazione vista su EURJPY, con impostazioni tecniche buone ma mancanza di oparatività a causa dei mancati storni verso i supporti. Seguiamo gli stessi concetti visti su USDJPY per valutare eventuali acquisti, con l’area oltre la quale valutare eventuali rotture ribassiste che passa per 137.05, che se superato potrebbe dare il la a tentativi di accelerazione verso il più importante 136.90 che se raggiunto con lo stocastico ben impostato a ribasso (a 4 ore) potrebbe essere propedeutico a rotture da valutare sotto 106.75.
GBPUSD: la confluenza di tutti e 4 i livelli tecnici di attenzione che vanno a comporre il metodo di trading del DailyFX conosciuto come metodo dei 5 punti (il 5° punto non è tecnico puro, ma si occupa di correlazioni e di sentiment) hanno portato ad una discesa degna di nota sulla sterlina. Area statica di resistenza passante tra 1.6620 e 1..6655 (limata, se vi ricordate, in 1.6040/55 durante il webinar di due mattine fa) – livello 1 - linea dinamica di trend ribassista – livello 2 – media mobile a 100 – livello 3 – e divergenza ribassista sullo stocastico – livello 4. Tutto a suggerimento di continuazione di movimenti ribassisti che hanno raggiunto l’area di 1.64 ½, da cui potremmo ripartire con rimbalzi che comunque non lavoreremo ma attenderemo eventuali storni sulle resistenze prima di pensare a nuove vendite sul cable. 1.6485/1.6500 la prima area da considerare, se lo stocastico orario dovesse avvicinarsi alla zona di ipercomprato, con la possibilità di assistere a ritorni verso i minimi. Per ripartenze a nostro parere occorre assistere al superamento di area 1.6540, per cui occorre pensare ad eventuali stop fissi sopra le aree di resistenza in caso di valutazione di posizionamenti short.
AUDUSD: nessuna operatività sul dollaro australiano ma livelli rispettati perfettamente dai prezzi, con area 0.9265 che non è stata forata a ribasso non suggerendo, così, posizionamenti short. Siamo ora in rimbalzo, Con le aree di resistenza da seguire che risultano uguali a quelle impostate ieri, con 0.9315 rappresentato dalla media a 21 oraria e dai punti di minimo precedenti che potrebbe intervenire per ritorni sui minimi se lo stocastico dovesse non avvicinarsi, ma già trovarsi in zona di ipercomprato, con stop sopra area 0.9335 e la valutazione dell’area passante tra 0.9345 e 55 come di potenziale reverse.
Ger30 (Dax): buono il raggiungimento delle resistenze con conseguente storno (scenario ipotizzato ieri mattina) e dax ancora a rialzo questa mattina. Continuiamo a seguire potenziali raggiungimenti delle resistenze per pensare nuovamente ad eventuali vendite con stop e reverse sopra i massimi per estensioni verso 9,650 e 75.
XAUUSD (Oro): target raggiunti e ben superati sull’oro che, attualmente, sta tentando delle correzioni verso la media a 21 oraria che corrisponde al passaggio di minimi precedenti del 25 agosto, compiendo anche una potenziale bandiera di continuazione ribassista. Tra la media e 1,273.50 potrebbe essere possibile valutare eventuali vendite per ritorni sui minimi di ieri ed eventuali estensioni verso 1,258.50, con l’idea che ritorni oltre 1,276.90 potrebbero portare a tentativi di recupero verso 1,282.50.