👀 Occhio a queste occasioni: I titoli più sottovalutati da comprare adessoGuarda la lista

Dollaro USA colpito da una serie di brutte notizie

Pubblicato 07.12.2018, 09:18
Aggiornato 09.07.2023, 12:31
EUR/USD
-
GBP/USD
-
USD/JPY
-
AUD/USD
-
USD/CAD
-
NZD/USD
-
DJI
-
DX
-
CL
-
US10YT=X
-

Rassegna giornaliera sul mercato forex 06.12.2018

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Una serie di notizie negative ha causato il calo di azioni e valute. Gli asset statunitensi sono quelli che ne hanno risentito di più: il cambio USD/JPY è sceso al minimo di un mese e l’indice Dow Industrial Average è crollato di oltre 750 punti. Nonostante il recupero dell’azionario prima della chiusura, resta l’avversione al rischio. Il sell-off di giovedì è iniziato con il calo del rendimento dei titoli del Tesoro. Dopo il calo sotto il 3% registrato lunedì, il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni è crollato sotto il 2,9% nei timori legati alla crescita e all’inflazione. Ma il vero fattore scatenante del calo del comparto azionario e delle valute asiatiche è stato l’arresto della Direttrice Finanziaria e Vice Presidente di Huawei Wanzhou Meng. Huawei è una delle principali compagnie cinesi del settore tech ed è stata arrestata la figlia del suo fondatore. La notizia dell’arresto è stata accolta con rabbia e sorpresa ed il governo cinese ha chiesto il rilascio immediato. Sulla carta, il governo di Trump vuole mostrare un certo impegno con la Cina, ma la serietà di queste intenzioni è messa in discussione da questo arresto. Invece di concentrarsi sulla risoluzione dei conflitti e sui negoziati, gli USA hanno mostrato di volerci andare giù pesante con la Cina. Purtroppo si tratta di un momento delicato per le trattative e la mossa di giovedì rappresenta una grande battuta d’arresto per le relazioni tra USA e Cina. La reazione dei mercati è stato un forte sell-off di azioni e valute, nei timori che non venga trovato alcun accordo nei prossimi 90 giorni e che vengano imposti nuovi dazi.

I dati statunitensi non sono stati impressionanti. Le richieste di sussidio di disoccupazione sono aumentate, il report ADP ha indicato una crescita minore del previsto nell’occupazione e secondo Challenger, Gray & Christmas, i licenziamenti sono aumentati del 51,5% su base annua a novembre. Anche la bilancia commerciale si è ampliata e gli ordinativi alle fabbriche e gli ordinativi di beni durevoli sono scesi. L’unica notizia positiva riguarda l’attività del settore dei servizi. Invece di scendere l’indice ISM non-manifatturiero è salito a 60,7 da 60,3 ma la componente relativa all’occupazione del report è scesa. Nessuno di questi dati è positivo per il report sull’occupazione di venerdì. Come mostra l’elenco seguente, ci sono più motivi per credere che la crescita dell’occupazione sia diminuita a novembre anziché salita. Non solo il report ADP è sceso significativamente, ma la media mobile su 4 settimane delle richieste di sussidio è salita, la fiducia dei consumatori è scesa, e la componente relativa all’occupazione del settore dei servizi è scesa. Il mercato del lavoro USA è una voce fondamentale dell’economia, ma con il forte calo registrato dal comparto azionari negli ultimi due mesi, le imprese si sono dimostrate più caute con le assunzioni. Gli economisti prevedono dati piuttosto deboli sui nuovi posti di lavoro, e se le previsioni saranno confermate, il dollaro potrebbe continuare a scendere. Anche l’aumento degli stipendi sarà importante in quanto le previsioni contrastano con il sentimento dei mercati. Gli economisti prevedono un aumento degli stipendi, e se le previsioni saranno sbagliate, il sell-off del biglietto verde potrebbe essere ancora più forte, con il cambio USD/JPY destinato a testare quota 112.

Fattori a favore di dati positivi sull’occupazione non agricola

1. La componente relativa all’occupazione dell’indice ISM manifatturiero è salita a 58,4 da 56,8
2. Le richieste continuative di sussidio sono scese a 1,63 da 1,67 milioni

Fattori a favore di dati negativi sull’occupazione non agricola

1. Dati ADP sull’occupazione a 179k dai precedenti 225K
2. La componente relativa all’occupazione dell’indice ISM non-manifatturiero è scesa a 58,4 da 59,7
3. Challenger riporta un aumento del 51% dei licenziamenti
4. La media su 4 settimane delle richieste di sussidio di disoccupazione è salita 228K da 213K
5. L’indice sul sentimento dei consumatori dell’ Università del Michigan è sceso a 97,5 da 98,6
6. L’indice sulla fiducia dei consumatori è sceso a 135,7 da 137,9

Considerando che la principale fonte di preoccupazione per i mercati sono le relazioni commerciali tra USA e Cina, non sorprende che il dollaro australiano abbia segnato la performance peggiore della giornata. Gli ultimi dati economici sono stati deludenti con il surplus commerciale in calo anziché in salita. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate, il miglioramento è stato offuscato dalle notizie negative e dall’avversione al rischio. Tecnicamente, il cambio AUD/USD è sceso sotto la media mobile di 20 giorni per la prima volta da novembre e la variazione indica un’ulteriore correzione verso i 71 centesimi. Il dollaro neozelandese è anch’esso sceso, mentre per il dollaro canadese ci sono altri motivi per cui preoccuparsi. La prima giornata del vertice OPEC è terminata senza il raggiungimento di un accordo. La Russia sta resistendo alla pressione verso i tagli alla produzione e grazie alla sua resistenza i prezzi del petrolio sono scesi del 2%. Il Governatore della Banca del Canada Poloz è sembrato meno rialzista nella sua valutazione dell’economia, ha infatti dichiarato che da ottobre i dati sono stati deludenti e che i tassi attuali sono appropriati per ora. In Canada si preoccupa della guerra commerciale tra USA e Cina e si sta cercando di capire che ripercussioni avrà sull’economia il calo dei prezzi del petrolio. Tutto questo implica il fatto che la banca centrale non abbia alcuna fretta di alzare nuovamente i tassi di interesse. Il cambio USD/CAD sarà sotto i riflettori venerdì, visto il numero di fattori che potrebbero influire sul suo andamento, tra cui OPEC, e report sull’occupazione di USA e Canada.

L’euro e la sterlina sono salite contro il biglietto verde. Il cambio EUR/USD, in mancanza di eventi e notizie rilevanti, continua ad essere scambiato in range stretto. I trader della sterlina attendono di vedere se il Parlamento britannico approverà o meno l’accordo sulla Brexit della Premier May. C’è molto in gioco e nonostante le voci di un rinvio del voto, la May sta spingendo molto verso la data dell’11 dicembre, aggiungendo che si deciderà per il suo accordo, per nessun accordo o per nessuna Brexit. Il 10 dicembre la Corte di Giustizia Europea deciderà se la Gran Bretagna può fermare la Brexit. La prossima settimana sarà la settimana del giudizio per la Brexit, la sterlina e la Premier May, dunque ci aspettiamo un ulteriore consolidamento in vista di queste tre grandi decisioni.

Ultimi commenti

Prossimo articolo in arrivo...
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.