Market Brief
Oggi la Grecia siederà al tavolo dei negoziati (18:00 CEST a Bruxelles), sapendo che si tratta dell’ultima possibilità di raggiungere un accordo con i creditori europei. La Grecia ha un nuovo ministro delle Finanze, Euclid Tsakalotos, dopo che Alexis Tsipras ha chiesto a Yanis Varoufakis di dimettersi per dimostrare la sua buona volontà in vista dei negoziati chiave di oggi. Tsakalotos, però, non è considerato a favore dell’austerità e per i ministri delle finanze dell’UE negoziare con lui potrebbe essere difficile come lo è stato con Varoufakis. Dichiarando che “i greci vogliono una soluzione sostenibile”, il nuovo ministro delle Finanze greco ha annunciato la sua linea di negoziazione e pare che essa non si discosti molto da quella del suo predecessore. Durante la seduta asiatica, l’EUR/USD si è mosso lateralmente, i partecipanti al mercato attendono pazientemente l’esito dell’ultima occasione fornita dai colloqui. I rendimenti dei decennali greci hanno raggiunto il massimo da due anni e mezzo, pari al 18,09%, mentre sono saliti significativamente quelli dei titoli a breve scadenza di Italia e Spagna: i rendimenti dei bond a due anni hanno raggiunto rispettivamente lo 0,43% e lo 0,44%. Durante la seduta asiatica, i mercati azionari stamattina sono contrastati, con il Nikkei a +1,31%, il Kospi a -0,66%, l’indice BGK a +0,35% e il Sensex a +0,23%. In Cina continuano le vendite di azioni, con il Composite di Shanghai a -1,08% e il suo omologo ad alto tasso di titoli tecnologici in calo del 5,35%, nonostante l’intervento della PBoC volta a ristabilire la fiducia degli investitori nel mercato azionario. L’USD/JPY annaspa intorno a 1,2260, troverà supporto intorno a 121,45 e resistenza intorno a 124,45. Come previsto, la banca centrale australiana (RBA) ha mantenuto invariato il tasso di riferimento al minimo storico del 2%, ribadendo il suo appello per una politica monetaria accomodante. L’AUD/USD ha oscillato ampiamente in scia alla notizia, per poi stabilizzarsi intorno al livello precedente all’annuncio, a quota 0,7480. L’AUD ha perso più del 3% dal primo luglio e prevediamo che la valuta australiana s’indebolirà ulteriormente contro il dollaro USA. Stamattina l’USD guadagna contro tutte le valute del G10 sull’onda dell’avversione al rischio generalizzata. La forza recente del dollaro americano è dovuta soprattutto alle crescenti incertezze globali e non alla solidità dell’economia USA. Lo yen è in calo di un esiguo 0,11%, il dollaro canadese arretra dello 0,12%, la valuta che subisce le perdite maggiori è il kiwi (NZD), in calo del -0,46%, cui segue la corona norvegese (NOK), in ribasso del -0,30%. Domani, però, la pubblicazione dei verbali della riunione del FOMC del 16-17 giugno probabilmente sveglierà qualche operatore addormentato. L’indice del dollaro sta acquisendo momentum al rialzo e al momento testa la resistenza a 95,56 (50% di Fibonacci sulla svalutazione di aprile-maggio). Prevediamo che oggi il mercato dei cambi continuerà a concentrarsi sui negoziati con la Grecia e si muoverà lateralmente in attesa di novità. Oggi gli operatori monitoreranno la produzione industriale di maggio in Norvegia e l’indice Halifax sui prezzi delle abitazioni; la produzione industriale e manifatturiera di maggio nel Regno Unito; il rapporto sull’inflazione in Brasile; la bilancia commerciale e l’indice JOLTS sulle posizioni aperte negli USA.
Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd